Dopo Rai1, con Tv7, ora anche i giornalisti d’inchiesta di Rai3 tornano con rivelazioni scabrose ed inquietanti sul vergognoso caso nazionale che sta facendo tremare l’intera Regione Puglia, quello della folle ubicazione di tre mega impianti eolici adiacenti in progetto sulla mitologica “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, nel cuore dell’entroterra di Otranto, città patrimonio UNESCO del’umanità, nei feudi contermini di Giuggianello (con ben 14 torri aerogeneratrici), Palmariggi e Minervino di Lecce, per un totale di ben 20 mega torri in tutto, ed un impianto di ditte diverse, almeno apparentemente, per ognuno dei tre comuni.
Solo pochi giorni fa, lo scorso 19 novembre, in prima pagina su “Il Messaggero”, il quotidiano della captale, nella sua inchiesta sulla devastazione eolica e malavitosa della penisola italiana, per opera dell’aggressiva e sfacciata lobby politico-imprenditoriale della Green Economy Industriale dei mega impianti eolici e fotovoltaici, il giornalista Nino Cirillo ha scritto, in merito al caso eolico di Giuggianello, facendosi amaramente beffa degli amministratori locali: «Se ai pastorelli della collina di Giuggianello – come racconta Ovidio – capitò di essere trasformati in alberi solo per aver avuto l’ardire di danzare con le Ninfe, cosa potrà mai capitare agli amministratori della Regione Puglia se un giorno gli Dei decidessero di tornare qui: di trasformarsi tutti in pale eoliche da 80 metri l’una, alte quanto un palazzo di 25 piani? [Quelle previste sulla collina son ben più alte di 100m!] O quale altro sortilegio sarà loro riservato come punizione, per aver consentito non in un mese e neppure in un anno, ma in lunghi mesi e lunghi anni, che la loro splendida terra si trasformasse in un Far West, che il sogno del business ad ogni costo – una Corsa all’Oro in piena regola – attirasse qui ogni genìa di cow boy senza scrupoli a devastare, a inquinare, a corrompere?»
Venerdì scorso, un altro tassello importante, nella plateale denuncia e smascheramento dello scandalo eolico a Giuggianello a Palmariggi e a Minervino di Lecce, dopo quelli già apportati, anche dal Corriere della Sera con i giornalisti Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo noti autori del libro inchiesta best-seller “La Casta”, è giunto dall’inchiesta intitolata “Guarda come ti sporco l’energia pulita”, del programma giornalistico Rai “Crash – Contatto, Impatto, Convivenza”.   
Da alcuni giorni l’importante puntata di Crash è visionabile in internet:
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Link: http://www.crash.rai.it/sito/scheda_puntata.asp?progid=1431
Puntata dal titolo “Guarda come ti sporco l’energia pulita”, del programma giornalistico Rai “Crash”, andato in onda su Rai3, tra venerdì 3 e sabato 4 dicembre, alle ore 1:00 .
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Il principale scoop giornalistico dell’inchiesta Rai ha riguardato proprio il caso della ditta eolica di Giuggianello per la quale si è mostrato come con un meccanismo di scatole cinesi essa rimandi a paradisi fiscali e società off-shore con sede legale a Panama e a Cipro, e sia già sotto inchiesta per reati di concussione e corruzione che riguardano l’amministrazione comunale di Martignano, paese non molto lontano da Giuggianello sempre in provincia di Lecce. L’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, nel giugno 2010, in base al suo Rapporto, ha individuato 14 giurisdizioni inserite nella cosiddetta lista grigia sotto la voce “tax haven” (“paradisi fiscali”), tra queste figura proprio Panama! Allo stesso modo, la Repubblica di Cipro rappresenta uno dei principali paradisi fiscali nell’area europeo-mediterranea!
Ma andiamo per ordine. 
Dalla Toscana alla Puglia passando per la Calabria e la Sicilia, "Crash "si è occupato del malaffare eolico, per raccontare lo sviluppo e il proliferare delle pale eoliche in Italia. Tra le cosiddette energie pulite, si annovera, l’eolico, presentato come la semplice soluzione a tutti i problemi energetici per avere energia pulita. Ma forse troppo semplice, per affari e affaristi poco chiari. Le "pale" sono proliferate su tutto il territorio italiano, soprattutto nel Sud, senza assicurare un reale ritorno economico ed ambientale al paese. Perché? Quali interessi muove questo settore? E perché anche se non c’è vento, si possono avere incentivi per la costruzione di impianti eolici? Crash ha risposto a questi quesiti raggiungendo diverse regioni d’Italia. E in un’intervista esclusiva a Roberto Scarpinato, Procuratore Capo della Procura di Caltanissetta, questi racconta l’intreccio fra affari, politica, ditte appaltatrici degli impianti eolici ed interessi mafiosi nell’isola del vento, la Sicilia! La Sicilia semplice paradigma di quanto sta avvenendo in Puglia, ma qui sotto l’ala protettiva di un’amministrazione regionale, quella Pugliese, prima responsabile dello sfacelo in corso, tanto coinvolta da aver contro tutto e tutti, (persino contro la Soprintendenza ai Beni Culturali ed al Paesaggio e contro la Provincia di Lecce ed i suoi dipartimenti per la difesa della fauna selvatica), marciato in direzione dell’autorizzazione, a ditte private di sviluppatori, dal capitale sociale di poche migliaia di euro, per la realizzazione di impattanti impianti eolici, di milioni e milioni di euro, proprio sulla Collina dei Fanciulli e delle Ninfe di Giuggianello e Palmariggi, luogo dell’anima dei salentini e area archeologica, mitologica ed ambientale di primaria rilevanza!
Incalzata da Vittorio Sgarbi, dal giornalista Carlo Vulpio del Corriere della Sera, e da tutti i presenti, nonché dalle numerose telecamere accese su di lei, durante il convegno dal titolo “Energia a Perdere”, organizzato il 23 ottobre scorso, a Melpignano (LE), dall’associazione Save Salento in collaborazione con Radio Radicale, lo stesso Assessore Regionale, arch. Angela Barbanente, all’Assetto del Territorio, ha ammesso, lasciando cadere le braccia, che non c’è stato nulla da fare per tentare di frenare l’ “impeto eolicista” della Regione e del suo presidente, Nichi Vendola, a danno della Collina, e a sostegno dell’aggressiva e sfacciata lobby politico-imprenditoriale del mega-eolico e del mega fotovoltaico e delle biomasse, pesantemente radicatasi nei palazzi della Regione Puglia. Nichi Vendola ha addirittura fatto sostenere ai pugliesi, costituendosi in giudizio al fianco delle ditte private, le spese legali per difendere al Consiglio di Stato le ditte eoliche dall’annullamento delle autorizzazioni concesse loro dalla stessa Regione; un annullamento sentenziato dai giudici del TAR Puglia-Sezione di Lecce, che avevano così accolto il ricorso dell’associazione ONLUS Italia Nostra, della Provincia di Lecce e dei comuni limitrofi di Uggiano la Chiesa, Otranto, Poggiardo, Muro Leccese e Giurdignano, a difesa del paesaggio e di interessi pubblici, di tutti! Il proprietario della ditta sviluppatrice del progetto dell’impianto eolico di Palmariggi, la Spes s.r.l. è Paride de Masi, nominato presidente proprio del Dipartimento per lo Sviluppo delle Energie Rinnovabili, ente regionale voluto ed istituito dalla stessa Regione Puglia! Le ditte sviluppatrici sono ditte dall’irrisorio capitale sociale che si preoccupano, sul posto, di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare grandi ed impattanti impianti industriali d’energia rinnovabile (eolico, fotovoltaico e biomasse), che poi vendono esosamente a più grandi ditte che hanno anche il know-how, la liquidità e la solidità per realizzare effettivamente gli impianti; una procedura che non si riesce a comprendere come possa essere complessivamente tollerata e giustificata dagli enti burocratici, amministrativi e di controllo!
Ma veniamo a quanto il giornalista Rai, Fabio Trappolini, spiega a milioni di italiani, nella sua inchiesta per “Crash”. «Direi che quello dell’energia è stato da sempre uno dei più grossi business per la Mafia», dice il Procuratore siciliano Roberto Scarpinato all’inizio del programma, ed il giornalista spiega: «gli incentivi sono così alti in Italia che conviene comunque costruire un impianto, basta che le pale girino poche ore per aver accesso al ricco mercato dei “certificati verdi”, e così il guadagno è assicurato». «Chissà se le tangenti per le autorizzazioni finiscono sulla nostra bolletta?», si chiede quindi il giornalista mentre inquadra funzionari della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, impegnati nei loro controlli, «Comunque se le tariffe elettriche italiane sono le più alte d’Europa, un motivo ci dovrà pur essere!» riflette tra se e se! «Con il meccanismo dei “certificai verdi” oggi in Italia produrre energia rinnovabile -spiega poi la conduttrice del programma, la giornalista Valeria Coiante – conviene, perché chi lo fa viene autorizzato ad emettere dei buoni, chiamiamoli così, i certificati verdi, che le aziende che invece non producono energia pulita sono obbligate a comprare per rientrare nei parametri europei – [potendo così continuare ad inquinare indisturbatamente!]. Insomma per come è concepito il giro di incentivazioni, impiantare una centrale eolica oggi conviene in ogni caso, perché ti permette di vendere i certificati verdi a prescindere dal fatto se poi quest’energia la produrrai o meno, perché i controlli del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, arrivano spesso in ritardo e altrettanto spesso le società che impiantano queste centrali vengono sciolte ancor prima dei controlli, ma dopo aver percepito gli incentivi. Il metodo insomma è quello del “prendi i soldi e scappa”! Ed adesso andiamo in Puglia …  dove di pale eoliche ce ne sono già almeno 916, e se ne vorrebbe raddoppiare il numero!». Una pazzia, la catastrofe ambientale da mega-eolico! «Scendiamo verso il Salento – dice nel servizio che segue il giornalista RAI, Fabio Trappolini, mentre si inquadra il cartello di ingresso al paese di Minervino di Lecce – anche qui sono previsti numerosi impianti. Ci sono 800 domande di nuovi parchi eolici per 33.000 MegaWatt in tutta la Puglia, ossia altri 10.000 aerogeneratori: un’enorme foresta di torri eoliche!». Quindi le riprese fanno vedere gli uliveti plurisecolari della Collina dei Fanciulli e delle Ninfe, i suoi scorci paesaggistici incantevoli, e le sue mitologiche rocce sacre dei giganti, di Ercole e delle streghe, secondo tante antiche leggende, monumenti nazionali megalitici nei cui immediati pressi si vorrebbero ubicare le torri d’acciaio! «Anche a Giuggianello – continua il giornalista mentre si inquadra l’ingresso al paese segnato dal cartello – un piccolo comune in Provincia di Lecce, è previsto un impianto eolico!»   Intervistando il sindaco, Giuseppe Pesino, del più piccolo dei comuni della Provincia, quello di Giuggianello appunto, il giornalista Rai chiede: «quale sarà il giovamento per il comune? Quale sarà? ». Ed il sindaco risponde «Allora ehhh, è ancora tutto da definire. Ci sarà una convenzione che sarà stipulata con la ditta che dovrà effettuare l’impianto». «Quale è la ditta?», chiede allora il giornalista, ed il sindaco dopo alcuni lunghi attimi di pausa, risponde «la ditta è laaaaa Wind Service». A questo punto del servizio ed in proposito alla Wind Service, si mostra una schermata, (qui estrapolata ed in allegato), con un diagramma a blocchi che sviscera legami societari e con banche, che così commenta il giornalista d’inchiesta della RAI: «la società Wind Service è la società sviluppatrice e fa parte di un complesso gioco di scatole cinesi, che portano fino ad una società off-shore a Panama. La Wind Service è anche la società – aggiunge – che doveva realizzare un parco eolico a Martignano in Provincia di Lecce. I Carabinieri lo hanno sequestrato mentre era ancora in fase di realizzazione, perché non sarebbero state rispettate li distanze dal centro abitato e mancherebbe anche lo studio anemometrico, – [della ventosità in loco]! Inoltre il vecchio ed il nuovo sindaco, più il responsabile dell’ufficio tecnico, sono sati accusati d’abuso d’ufficio per aver previsto l’istallazione di torri eoliche nei loro terreni». Mentre si inquadrano tra gli oliveti gli scempi apportati con scavi, cemento, acciaio e cavi elettrici per la realizzazione di una base di una mega torre eolica, il cui cantiere è stato sequestrato in tempo, il giornalista intervista Luigi Giannuzzi del Comitato Cittadino anti-eolico di Martignano, che spiega: «qua ci troviamo nel sito di un aerogeneratore dell’impianto eolico di Martignano, quello che sarebbe dovuto già essere, perché è da due anni che ormai è sotto sequestro, e ci troviamo esattamente nel terreno che era della moglie del responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Martignano, nonché cugina del Sindaco di Martignano, entrambi oggi sotto processo per abuso d’ufficio, per concussione… Noi ci troviamo di fronte a coloro che erano i controllori… dovevano essere i controllori di un progetto eolico, di un impianto eolico in costruzione, che invece sono direttamente interessati, e quindi con un enorme conflitto d’interessi!»

RICHIESTA URGENTE E CONSEGUENTE
Alla luce di tutto questo inquietante quadro, il Forum Ambiente e Salute del Salento, rete coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone, allarmato dall’ennesimo servizio Rai, interviene nella vicenda chiedendo ed invitando il Comune di Giuggianello, la sua amministrazione, il suo Sindaco ed il Dirigente dell’Ufficio Tecnico a sospendere in regime di autotutela le autorizzazioni concesse al progetto e/o per l’inizio dei lavori; interviene anche per chiedere a tutti i membri del consiglio comunale di Giuggianello l’impegno morale e civile urgente per la revoca della delibera autorizzativa dell’impianto previsto sulla loro Collina, un patrimonio unico di cui sono e devono continuare ad essere custodi, senza se e senza ma, e senza sofismi che non servono a nessuno in un momento di così grave emergenza!
Il catastrofico quadro emerso e denunciato sulla RAI ci vede nella necessità impellente di chiedere che lo stesso facciano i comuni di Palmariggi e di Minervino di Lecce con e per gli impianti ricadenti nei loro feudi,
e ci spinge ad invitare la Regione Puglia e le Provincie di Lecce Brindisi e Tarano, nonché il Governo Italiano ad una mobilitazione urgente per il varo di moratorie generali di tutti gli impianti di mega fotovoltaico e di mega torri eoliche, industriali in iter autorizzativo, o già in via di costruzione, (sono esclusi gli impianti per autoriduzione d’energia, e autoconsumo in loro), al fine di fermare il conto alla rovescia di questa tutta questa assurda incostituzionale e speculativa devastazione, senza precedenti nella storia della nostra terra! Per fermare quella che la RAI ha denunciato essere “un’enorme foresta di torri eoliche”, oggi in progetto ed in atto di realizzazione, che minaccia di cancellare il nostro futuro ed il nostro passato, costringendoci in un presente invivibile!

Forum Ambiente e Salute del Salento, rete coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone

Lecce, c.a.p. 73100
Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2
Sito web: http://forumambientesalute.splinder.com/
 

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