Sono trascorsi appena 38 giorni dall’inizio del 2011 eppure Milano ha già esaurito il bonus annuo di 35 giorni con l’inquinamento oltre i limiti di tolleranza che l’Unione Europea concede alle città. Malgrado due domeniche consecutive di blocco del traffico, ieri le centraline dell’Arpa hanno registrato infatti il valore record di 181 microgrammi al metrocubo di Pm10 nella stazione di via Senato. Tassi di tre volte superiori al limite europeo dei 50, si sono avuti anche in Città Studi (157) e al Verziere (176).

Una procedura d’infrazione comunitaria scatterà dunque ora per il capoluogo lombardo che, con 26 giornate consecutive di smog fuori controllo e soltanto 3 giorni di aria respirabile dall’inizio del nuovo anno, ricorderà l’inverno del 2011 come uno dei più inquinati dell’ultimo decennio. Anche nel 2002 e nel 2006 i 35 giorni di sforamento sono stati superati prima del 7 febbraio.

La situazione di questi giorni dimostra dunque che, nonostante i preoccupanti livelli di inquinamento raggiunti in passato, a Milano non sono state adottate negli ultimi anni misure efficaci per prevenire simili concentrazioni di polveri sottili e quindi per tutelare la salute dei cittadini.

“Ne abbiamo pieni i polmoni” hanno scritto alcuni ambientalisti di Legambiente in uno striscione srotolato ieri davanti a Palazzo Marino. Per simboleggiare il fallimento dell’amministrazione milanese nella battaglia contro lo smog, l’associazione ha poi portato al Comune una maschera anti-gas di colore oro per il sindaco.

Sebbene durante la campagna elettorale Letizia Moratti avesse promesso una città con 300 mila auto in meno, come ha ricordato il presidente lombardo di Legambiente Damiano Di Simine, tale risultato non è stato raggiunto e, al contrario, secondo il piano di governo del territorio appena approvato ci sarà una crescita del traffico.

Alla denuncia di Legambiente ha risposto il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato affermando che “più che una cappa di smog su Milano c’è una cappa di strumentale allarmismo” considerato che “nel 2010 ben 48 città capoluogo in Italia non hanno rispettato il limite massimo dei 35 giorni di sforamento in un anno”.

Come dire, se sbagliano gli altri perché non dovremmo farlo anche noi?

Per conoscere i provvedimenti concreti che verranno adottati dall’amministrazione bisognerà attendere domani quando si riunirà in provincia il tavolo dei sindaci dell’hinterland per elaborare una strategia di area vasta per far fronte all’inquinamento.

Fonte: Il Cambiamento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *