Monti presenta la sua manovra di governo al parlamento. Un insieme di norme per niente equo, che se ne frega altamente di piccole cose come diritti acquisiti, pensioni, lotta all’evasione fiscale.  Ma c’è una cosa che a me da un senso di impotenza enorme, soprattutto perché ignorata da tutti (partiti, politici, giornalisti) e portata avanti solo da poche persone attraverso i blog e alcuni siti internet: le spese per la guerra in Afghanistan e l’aumento per le spese militari in Italia.

Da www.peacereporter.net: “Per i 181 giorni di campagna militare prevista per il primo semestre 2011, la spesa complessiva supera i 410 milioni di euro, vale a dire più di 68 milioni al mese (2,26 milioni al giorno). In nove anni e mezzo, compreso quindi il rifinanziamento attualmente in esame, la “missione di pace” in Afghanistan ha risucchiato dalle esangui casse dello Stato più di 3 miliardi di euro”.
 
Da fonti del Parlamento: “Lo stanziamento complessivo, ascritto per il 2011, al Ministero della Difesa è pari a 20.494,6 mln di € (milioni di euro), in aumento di 130,2 mln di €, pari allo 0,6% del totale, rispetto al 2010″.
 
Che il governo e il parlamento non pensino a un ridimensionamento drastico della forza d’intervento in Afghanistan mi sembra una cosa normale, tristemente normale, visto che quasi tutti i partiti hanno votato i rifinanziamenti alle missioni, ma che non se ne parli in televisione e nei giornali mi sembra una cosa che sa di censura preventiva a danno delle persone che verranno a subire sulla propria pelle le conseguenze delle decisioni del governo Monti (a proposito è stato accontentato Berlusconi che non voleva assolutamente l’asta delle frequenze e la patrimoniale).
 
Per quanto riguarda l’aumento delle spese militari chi è che sa che l’Italia si doterà di 131 centotrentuno caccia americani (guarda caso) al prezzo di 20 miliardi di euro (il costo della manovra è di 24 miliardi)? Leggete qui:
 
da notare il diverso comportamento della Svizzera:
 
e degli Stati Uniti:
 
Che la politica, da oggi, sia ancora più distante dai cittadini mi sembra che sia cosa certa perché mi
può star bene che in un momento di crisi si provveda a dei tagli, ma non mi sta bene che si tagliano servizi essenziali e non si tocchino quelli superflui.
 
Il settore difesa deve essere il primo a subire tagli proprio perché superfluo e non indispensabile al Paese.
 
Thank you  BOB!
 

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