Da un lato l’inaugurazione di una nuova stazione da 330 milioni di euro e dall’altro i tagli al trasporto regionale. Ecco la ricetta di Trenitalia per il 2012. E dal prossimo 11 dicembre tagli anche ai treni notte a lunga percorrenza che collegano la Sicilia alle città della penisola.
 
Mentre lunedì 28 novembre veniva inaugurata a Roma la nuova stazione Tiburtina per la linea Tav, fortemente voluta da Trenitalia, con costi da capogiro, la stessa Trenitalia ha deciso da tempo di azzerare i convogli che collegano la Sicilia al Nord, fermando così tutti i treni a Roma.

Non solo dal 1975 ad oggi è aumentato di 34 minuti il tempo impiegato da un treno per coprire la distanza tra Roma e Palermo – se all’epoca ci volevano 10 ore e 26 minuti, oggi ce ne vogliono almeno 11 di ore, quasi quattro volte più del tempo che ci vuole per andare da Roma a Milano – ma con l’ingresso dell’orario invernale sono previsti numerosi tagli.

Dall’11 dicembre in poi, infatti, i treni partiti dalla Sicilia non raggiungeranno più Venezia, Torino e Milano; i treni ordinari per la capitale passeranno da 26 a 10 al giorno; da quattro treni notte si passerà a 3 convogli con partenza alle 17,30, alle 18,30 e alle 20,30, ciò significa che dalle 10,07 alle 17,30 non ci sarà nessun collegamento tra l’isola e Roma. Inoltre, la composizione del treni notte passerà da 10 a 8 vagoni (l’attuale Palermo-Roma 1938 ne conta 13); saranno cancellati tutti i treni previsti in periodi dell’anno con maggior traffico, e come se non bastasse da Agrigento e Ragusa sarà necessario raggiungere tramite autobus Palermo o Siracusa per salire su un treno. Per finire, se si prova ad acquistare un qualsiasi biglietto, anche regionale, dalle due città si scopre la mancanza totale di collegamento con altri capoluoghi dell’isola. E c’è dell’altro.

Sebbene la stazione della città della Valle dei Templi verrà tagliata fuori dai giri, lo stabile e le sue adiacenze potrebbero presto trasformarsi in un resort. Come? Rete Ferrovia Italiana spa, una delle aziende che costituiscono il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha incaricato Ferservizi, un’altra società del gruppo Ferrovie dello Stato, di mettere al bando una gara d’appalto, con scadenza al 31 ottobre 2011, per un progetto ben preciso: un albergo da 22 posti letto (un tempo utilizzato come foresteria per il personale), un ristorante con terrazza da 460 metri quadrati e un parcheggio all’aperto con una capienza di 110 posti auto, uffici e locali commerciali. Cifra per l’affitto: 90 mila euro in su. Stranezze che farebbero un baffo a Pirandello!

Il senatore Salvo Fleres di Grande Sud, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, ha richiamato l’attenzione del neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Renato Passera, “Scelte aziendali, queste, intollerabili, vessatorie nei confronti dei cittadini del Sud. Perché, a questo punto, non accompagnare la riduzione dei servizi a quella del costo dei biglietti?". Se lo chiedono anche numerosi cittadini, lavoratori e viaggiatori basiti da una politica assente. I treni vengono cancellati, e aumentano i prezzi e i tempi di percorrenza come se niente fosse. Tra le tante dichiarazioni che impazzano sul web tutte concordi nel sottolineare i grandi disagi che scelte del genere arrecheranno ai viaggiatori, vi sono quelle di professori universitari pendolari che fanno spola tra diversi centri d’Italia e il proprio ateneo e non hanno un’alternativa valida per ovviare agli inaspettati disagi. Molti centri siciliani non hanno un aeroporto e non esistono treni ‘veloci’ da Roma in giù. Quello che impiega meno per collegare Roma Termini a Reggio Calabria parte alle 17.30 e arriva alle 22.42. Non esiste dunque un’opzione che consenta un risparmio di tempo e denaro e allo stesso tempo garantisca una qualità di viaggio (senza lo stress di ritardi che non permettono di arrivare in orario per prendere le coincidenze, o di viaggi notturni che si trasformano in estenuanti trasferte che si concludono a metà mattinata).

Il 2011 sarà, dunque, un anno da ricordare per le ferrovie italiane: grandi novità ma anche grandi tagli. Da un lato l’inaugurazione di una nuova stazione da 330 milioni di euro (la Tav di Tiburtina a Roma) e dall’altro i pendolari della stessa stazione a cui sono stati tagliati i fondi per il trasporto regionale (la legge di stabilità ha tolto 1,7 miliardi). Con il 2012, inoltre, arriveranno nuovi competitori: i treni ‘Italo’ del team Montezemolo-Della Valle appartenenti alla società Nuovo Trasporto Viaggiatori nata nel 2006.

Alcuni ipotizzano che l’ingresso di NTV porterà una ventata di concorrenza nel settore. I dubbi sono tanti anche perché la NTV dovrà pagare a Rfi 140 milioni di euro ogni anno per l’utilizzo delle infrastrutture ferroviarie.

Lo scorso 25 novembre a Napoli, durante la presentazione del nuovo Frecciarossa, l’amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti ha dichiarato: “Non abbiamo paura della concorrenza, la concorrenza fa bene perché fa venire le idee nuove – e parlando di trasporto su gomma ha continuato dicendo – non è possibile che un sistema di trasporto così inquinante continui ad essere sovvenzionato dallo Stato. Noi abbiamo risanato questa azienda senza un centesimo di ricapitalizzazione. Ora abbiamo il problema del trasporto locale, credo sia impossibile non trovare risorse per il trasporto regionale, e il trasporto ferroviario è il più eco-sostenibile che ci sia”.

In un giorno di sole, quale è stato il 25 novembre, in cui sono stati ricordati i venti milioni di clienti nei primi 10 mesi dell’anno per le Frecce AV, il 20% in più rispetto al 2010, perché spendere qualche parola in più sui problemi del trasporto regionale e di quello notturno?

Fonte: Il Cambiamento

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