Qualche giorno fa sono stata ospite presso una trasmissione di Rai Uno, Dolce Casa. Devo dire che è stata un’esperienza molto interessante, anche perché ho finalmente potuto conoscere di persona Maurizio Pallante, presidente e fondatore del Movimento per la Decrescita Felice. Avere modo di approfondire la saggezza, l’umiltà e la serenità di un uomo come Maurizio da cui ho tutto da imparare è stato molto appagante. Il solo fatto di potersi confrontare e anche solo chiacchierare con persone così rende sereni e più sicuri.

 

Mi sono divertita tantissimo a partecipare a questo programma, e mi sono sentita davvero fortunata, se non miracolata, come ho detto anche in studio. Per cosa? Per aver capito, valorizzato e soprattutto vissuto un’altra strada da percorrere. Ciò mi dà conferma del fatto che questa è la MIA strada, quella che mi rende libera, felice, non strumentalizzata, non preconfezionata, non chiusa in un’idea che è stata dettata da altri e non da me.

 

Una riflessione a mio avviso va fatta in merito alla televisione, che fino a 5 anni fa non prendeva in considerazione le proposte come la mia esperienza e come quella controcorrente della decrescita. Del resto, questa sotto certi aspetti non fa altro che contestare gli enormi sprechi della nostra società, oltre al fatto che si prendano ancora i “consumi” e il Prodotto Interno Lordo (PIL) come metro di misura del nostro benessere (a tal proposito vi consiglio un bellissimo film, uscito proprio di recente: Presi per il PIL).

 

In pochi anni qualcosa è cambiato e mi auguro cambi ancora in meglio. Una mia speranza è che (in Rai e in televisione in generale, o su documentari come Presi per il PIL) chiamino sempre più persone a testimoniare esperienze felici, e non sempre e solo quelle negative. Queste ultime purtroppo esistono, ma le persone hanno bisogno di speranza. Speranza vera, quotidiana e vissuta.

 

Perché checché se ne dica, la propria realizzazione non sta in quali o quante scarpe si comprano.

Stefania Rossini

Fonte: LaStampa.it

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