Di seguito trovate l’interessante webinar che MDF ha organizzato insieme al Dottor Francesco Pallante, professore associato di diritto costituzionale alla università di Torino e stretto collaboratore del dottor Gustavo Zagrebelsky.

Questo Webinar è stato fortemente voluto da tutto il movimento per poter approfondire e diffondere il più possibile le ragioni del NO alla riforma costituzionale.

Riteniamo che se passasse l’attuale riforma, questa non sarebbe altro che un ulteriore tassello contro la parte più debole della popolazione e soprattutto un ulteriore ingrediente della ricetta della crescita economica che non solo non c’è ma che sarebbe ulteriormente dannosa per tutti.

Inoltre in basso trovate anche diverso materiale ad uso di ognuno per meglio studiare le questioni del NO e per una migliore divulgazione.

[tube]https://www.youtube.com/watch?v=LFv9ZRYAXyU&feature=share [/tube]

 

 

Vademecum riforme LeG

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2 thoughts on “Referendum costituzionale: MDF vota NO. Ecco i perché.”

  1. Molto interessante, specialmente il quadro illuminante dell’economia internazionale tracciato da Maurizio Pallante. Personalmente sostengo la decrescita, avverso il TTIP ecc. Ma per quanto riguarda specificamente il referendum, non mi avete convinto sui perché del no. Non mi sembra che favorire la governabilità favorisca di per sé il modello della crescita: il giorno che i sostenitori della decrescita andassero al governo, anche loro beneficerebbero di una maggiore governabilità. No?…

    1. Si parla ancora del fatto che questa riforma assicurerà maggioranze parlamentari più solide che a loro volta consentiranno governi più duraturi, come se questa fosse una discriminante importante. In realtà la durata dei governi non ha niente ha che vedere con la governabilità di un Paese o con il benessere dei suoi cittadini: pensate agli anni ’70 e ’80, quando cadeva un governo all’anno, ma l’Italia era davvero un Paese del G7 e la qualità della vita era immensamente migliore di adesso. Ora i governi durano anche diversi anni, ma siamo in piena Recessione.
      Semplicemente ora i governi durano soltanto perché i Cittadini non votano più i Parlamentari: essi sono nominati dai Partiti, sono loro che li scelgono e a loro essi devono obbedienza. Non c’è più nessuna delega diretta tra un Onorevole e il suo territorio, la sua Comunità. Ovvio che gli eletti siano così ubbidienti e votino sempre in maniera compatta: non solo vengono scelti tra i fedeli al capo o all’élite partitica dominante, ma anche se volessero ribellarsi avrebbero poi paura di essere fatti fuori con il semplice mezzo della mancata candidatura.
      Se già questo Sistema Elettorale assolutamente anomalo mina profondamente le basi di una Democrazia, associato a questa Riforma diventa per essa assolutamente letale.

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