L’aumento del consumo di prodotti animali rischia di esercitare ulteriori pressioni sulle risorse di acqua dolce del mondo. Questo documento fornisce un resoconto esauriente dell’impronta idrica dei prodotti animali, considerando diversi sistemi di produzione e composizione dei mangimi per tipo di animale e paese. Quasi un terzo dell’impronta idrica totale dell’agricoltura nel mondo è legata alla produzione di prodotti animali.

L’impronta idrica di qualsiasi prodotto animale è maggiore dell’impronta idrica di prodotti vegetali con valore nutrizionale equivalente. L’impronta idrica media per caloria per la carne bovina è 20 volte maggiore rispetto a quella dei cereali e delle radici di amido. L’impronta idrica per grammo di proteine ​​per latte, uova e carne di pollo è 1,5 volte maggiore rispetto ai legumi.

La sfavorevole efficienza di conversione dei mangimi per i prodotti animali è in gran parte responsabile dell’impronta idrica relativamente grande dei prodotti animali rispetto ai prodotti colturali. I prodotti animali provenienti da sistemi industriali generalmente consumano e inquinano più risorse di terra e di acqua superficiale rispetto ai prodotti di origine animale provenienti da sistemi al pascolo o misti.

Il crescente consumo globale di carne e l’intensificazione dei sistemi di produzione animale porranno ulteriori pressioni sulle risorse globali di acqua dolce nei prossimi decenni. Lo studio mostra che, dal punto di vista delle acque dolci, i prodotti animali provenienti da sistemi di pascolo hanno un’impronta idrica blu e grigia inferiore rispetto a prodotti provenienti da sistemi industriali e che è più efficiente dal punto di vista idrico per ottenere calorie, proteine ​​e grassi attraverso i prodotti prodotti.

La produzione globale di carne è quasi raddoppiata nel periodo 1980-2004 (FAO 2005) e questa tendenza al rialzo continuerà dato il previsto raddoppio della produzione di carne nel periodo 2000-2050 (Steinfeld e altri 2006).

Esiste una ricca letteratura sulle conseguenze ambientali attese dell’aumento del consumo di prodotti animali (Naylor e altri 2005, Myers e Kent 2003, McAlpine e altri 2009, Pelletier e Tyedmers 2010, Sutton e altri 2011). I campi di interesse specifici includono, tra gli altri, il benessere degli animali (Fraser 2008, Thompson 2008), l’uso eccessivo di antibiotici (Gustafson e Bowen 1997, Witte 1998, Smith e altri 2002, McEwen 2006), la richiesta di terre rare per produrre il necessario…

Per leggere tutto CLICCAQUI e scarica il documento Una valutazione globale dell’impronta idrica dei prodotti di animali della fattoria di Mesfin M. Mekonnen e Arjen Y. Hoekstra redatto dal Dipartimento di ingegneria e gestione idrica, Università di Twente (Paesi Bassi).

E CLICCA QUI per leggere L’uso nascosto delle risorse idriche dietro carne e prodotti lattiero-caseari di Arjen Y. Hoekstra
Twente Water Centre, Università di Twente, casella postale 217, 7522 AE Enschede, Paesi Bassi

carne

2 thoughts on “Prodotti di origine animale: una valutazione globale dell’impronta idrica”

  1. quello che è tradotto come “impulsi” nel testo probabilmente corrisponde a “pulses” in inglese = legumi

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