Sempre più Italiani quest’estate preferiscono rimanere a casa. Giusto, si può fare anche i turisti a casa propria ed evitare di ammassarsi come sardine sulle spiagge. La scelta però non è proprio del tutto consapevole e voluta. Secondo Federalberghi si tratta di "povertà turistica". I dati diffusi dall’Associazione parlano di una divisione fra chi può permettersi una vacanza e chi no, tanto che nell’estate 2010 partirà il 51,3% degli italiani (stessa quota del 2009) mentre la rimanente parte rimarrà a casa per mancanza di soldi. "Coloro che rimarranno a casa questa estate saranno il 46,3% della popolazione, in forte crescita rispetto al 43,8% dell’estate 2009 .

I motivi per i quali così tanti italiani non si muoveranno di casa, saranno dovuti addirittura nel 54,9% dei casi a motivi economici, mentre la mancanza di soldi vera e propria è indicata dal 46,8% dei non ‘viaggiatori’. Un altro 18,7% dichiara motivi familiari, il 18,5% denuncia motivi di lavoro ed il 16% parla di motivi di salute". Sono le stime rese note oggi da Federalberghi secondo i dati di un’indagine realizzata su 1200 italiani maggiorenni. Commenta il presidente Federalberghi Bernabò Bocca: "Si accresce, purtroppo, il solco tra chi può permettersi un periodo di vacanza estiva e chi no e seppur il giro d’affari si accresca del 20% esso è semplicemente dovuto da un lato alla fiammata inflazionistica di tutto ciò che consente la movimentazione turistica e dall’altro all’incremento (da 10 a 12) dei giorni di permanenza fuori casa".

"Inoltre la netta divisione – prosegue Bocca – tra chi può permettersi almeno un pernottamento fuori casa per vacanza durante il periodo estivo e chi no, è caratterizzato dal fatto che ben 1 italiano su 4 non fa vacanza per mancanza di soldi, sancendo la nascita di una nuova malattia del nostro sistema economico, definibile sinteticamente come ‘povertà turistica’. Ciò porta ad una stagnazione complessiva del movimento turistico estivo degli italiani – afferma Bocca – che non si discosta dai numeri dell’estate 2009, se non solo nell’entità della spesa che mediamente passerà da 710 euro del 2009 a 853 euro per un incremento del 20% determinato dall’incremento delle notti (da 10 a 12) e dall’aumento dei costi del viaggio e degli spostamenti interni al Paese".

I risultati dell’indagine evidenziano che rimane immutato il numero di italiani che nel quadrimestre estivo (giugno-settembre) trascorreranno una breve vacanza fuori dalle proprie mura domestiche, dormendo almeno una notte fuori casa. Saranno infatti il 51,3% (rispetto al 51,2% dell’estate 2009) gli italiani maggiorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze da giugno a settembre. Come da tendenza ampiamente affermata, si va tutti al mare. Il 74,6% preferirà la spiaggia (rispetto al 73,6% del 2009) con il dettaglio che vede il 67,4% che sceglierà il mare della Penisola o delle due isole maggiori, mentre il 7,2% (in crescita rispetto al 6,1% del 2009) si riverserà nelle isole minori. Segue in classifica generale la montagna con il 17,4% delle preferenze (rispetto al 16,3% del 2009) e le località d’arte con l’1,9% (rispetto al 2,6% del 2009).

La spesa stimata per la vacanza estiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 853 euro (rispetto ai 710 euro del 2009) per un +20% rispetto all’estate scorsa. Per la vacanza oltreconfine la spesa media pro-capite si attesterà invece sui 1.065 euro rispetto ai 1.173 euro del 2009 a conferma di un minor costo della vita in alcune aree turistiche straniere, che vede il prezzo dei vettori aerei (mezzo di trasporto prediletto per chi viaggia all’estero) diminuito di quasi l’1% rispetto al 2009. Si parte, anche qui secondo una tendenza consolidata, soprattutto ad agosto, che si impone con il 66,3% della domanda rispetto al 64,5% del 2009.

Fonte: www.aamterranuova.it

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