Dopo la ‘bocciatura’ da parte del capo dello Stato del decreto legge in materia di raccolta di rifiuti in Campania, il Governo sta lavorando ad una nuova versione del provvedimento.

Era diventato quasi un giallo quello del decreto fantasma, ovvero il decreto legge sui rifiuti non pervenuto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma il mistero, poi, è stato risolto: sei giorni dopo il varo nel Consiglio dei ministri, il testo è giunto al Colle, all’attenzione del capo dello Stato che deve controfirmarlo affinché sia pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed entri formalmente in vigore.

Una situazione di elevata criticità impone di definire con urgenza misure per assicurare "lo smaltimento dei rifiuti urbani senza soluzione di continuita”: questa la premessa di un decreto che non ha convinto Giorgio Napolitano che lo ha quindi rispedito a Palazzo Chigi chiedendo dei chiarimenti.

Il provvedimento in 4 articoli, riguarda principalmente questi punti: i commissari per i termovalorizzatori, la promozione da parte del Governo di un accordo regionale per lo smaltimento dei rifiuti campani anche in altre regioni e le misure finanziarie di sostegno.

In particolare, il presidente della Repubblica considera il dl controverso soprattutto nella parte che assegna al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, poteri speciali sui termovalorizzatori, inizialmente di competenza delle Province. La parte del decreto in cui c’è scritto che il presidente Caldoro nomina i commissari sui rifiuti "in raccordo con le Province" verrebbe ora modificata in "sentite le Province".

Il Quirinale ha inoltre rilevato che si sarebbe proceduto alla cancellazione delle discariche previste dalla legge 123 (cava Vitiello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Andretta) senza individuare però alternative idonee dove trasferire i rifiuti.

Dubbi dal Colle anche in merito all’articolo che proroga fino al 31 dicembre 2011 la possibilità per i Comuni di gestire le attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti. Tale articolo, così come è stato scritto, andrebbe a penalizzare la provincia di Napoli, alla quale per legge dalla fine di quest’anno spetterebbe la competenza.

Infine, secondo Giorgio Napolitano, il provvedimento non prevede misure adeguate per ottenere effetti positivi immediati sulla situazione, come invece richiederebbe la "necessità e l’urgenza" alla base del decreto.
 

Fonte: Il Cambiamento

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