La guerra in Afghanistan costa all’Italia più di due milioni di euro al giorno. Il 24 gennaio la Camera si prepara a votare il diciannovesimo rifinanziamento semestrale della missione, che in settimana è costata la vita all’ennesimo soldato, l’alpino Luca Sanna, trentaseiesima vittima italiana di un conflitto mai messo in discussione dal Parlamento, pronto ancora una volta a sostenerne il costo. Per i 181 giorni di campagna militare prevista per il primo semestre 2011, la spesa complessiva supera i 410 milioni di euro, vale a dire più di 68 milioni al mese (2,26 milioni al giorno). In nove anni e mezzo, compreso quindi il rifinanziamento attualmente in esame, la “missione di pace” in Afghanistan ha risucchiato dalle esangui casse dello Stato più di 3 miliardi di euro.

So tratta quindi di un ulteriore incremento, scrive Enrico Piovesana su “PeareReporter”, rispetto ai 393 milioni (65 al mese) del secondo semestre Afghanistan italiani2010, causato dall’invio al fronte di nuovi rinforzi che hanno portato il nostro contingente a 4.200 uomini, equipaggiati con 883 mezzi terrestri (blindati leggeri e pesanti, carri armati, camion e ruspe) e 34 velivoli (caccia-bombardieri, droni, elicotteri da trasporto e da combattimento). In dettaglio, oltre 380 milioni saranno il costo di mantenimento del contingente, mentre 5 milioni saranno stanziati per le operazioni d’intelligence degli 007 dell’Aise, l’ex Sismi.

Ancora: 6,37 milioni andranno a finanziare le operazioni militari “Cimic” a favore della popolazione locale (aiuti in cambio di intelligence), 1,5 milioni serviranno per il sostegno e l’addestramento alle forze armate afghane tramite il fondo fiduciario Nato e 2,19 milioni per “interventi operativi di emergenza e di sicurezza per la tutela dei cittadini e degli interessi italiani” in Afghanistan motivati dall’“ulteriore considerevole deterioramento della carri armati Italiasituazione di sicurezza nel Paese e dalla segnalazione di una specifica minaccia di sequestri di persona”.

Fuori dalle spese militari e “paramilitari”, continua Piovesana, troviamo il sempre più striminzito finanziamento alle iniziative di cooperazione allo sviluppo: 16,5 milioni di euro (contro i 18,7 del secondo semestre 2010) che serviranno a pagare progetti di ricostruzione e di assistenza umanitaria e anche a organizzare una conferenza regionale della società civile per l’Afghanistan, in collaborazione con la rete di organizzazioni non alpini funeraligovernative “Afghana.org”, una associazione promossa da Arci, Lunaria e Lettera 22.

Accanto alle spese direttamente previste per l’Afghanistan, si registrano altri 12,17 milioni per il personale militare della missione (125 uomini e 6 mezzi) che opera nelle basi americane negli Emirati Arabi Uniti, in Bahrein e in Florida (Usa), nonché 2,1 milioni per il personale internazionale della Guardia di Finanza (missioni Isaf, Eupol e Jmous). Dai 70 milioni spesi nel 2002, l’Italia è arrivata a una previsione di spesa di 820 milioni per il 2011, dopo aver quasi raddoppiato, ogni anno, la spesa: dai 109 milioni del 2004 ai 204 del 2005, dai 349 del 2008 ai 540 del 2009. Poi i 773 del 2010. E ora siamo al nuovo record previsto, vicino ormai al miliardo di euro

(info: www.peacereporter.net)

Fonte: Libre

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