“La nave si muove, punta la prua verso la Baia di Corcovado. Tra poco sarà notte e sono contento di avere abbastanza sigarette, la borraccia piena di vigoroso vino pipeno e lo stato d’animo giusto per far tesoro sul taccuino di tutto quello che vedo.”  Luis Sepulveda – Patagonia Express (Guanda)

19 agosto. È l’ora di pranzo. Il termometro all’esterno della Stazione Ferroviaria di Taranto segna 38°. Fa caldo e la birra gelata dell’elegante bar della stazione non riesce a placare la mia arsura.
Sono sull’assolato binario 2 del tronco est. Sto aspettando il mio treno delle Ferrovie del Sud Est per Martina Franca. Il treno arriva. È rosso, nuovo fiammante e soprattutto molto ma molto ben climatizzato. È la salvezza! Mi accomodo a bordo del convoglio pulito e profumato e mentre attendo la partenza rileggo le pagine del libro che mi ha guidato fino a qui: “Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia” di Marco Brando (edito dalla Palomar).
“Che cosa servirebbe nel XXI secolo per rilanciare o promuovere il turismo in Puglia? Chiaro: una ferrovia, con relativi treni, che congiunga le zone più belle della regione, come la Valle d’Itria, con i suoi trulli, e il Salento, col suo mare. Bisognerebbe proprio inventarla. Se non fosse che esiste già: le Ferrovie del Sud-Est in puglia sono all’opera ufficialmente dal 1932, quando fu costituita la società; e alcune tratte esistono addirittura dal 1861.”
http://www.edizioni-palomar.it/schedaprodotti.asp?IDProdotto=346
È dal 2006, anno di pubblicazione, che leggo e rileggo questo libro che, molto umilmente suggerisco a chiunque voglia viaggiare la Puglia. Finalmente sono in partenza per la Valle d’Itria a bordo di un magico treno delle Sud Est.
Subito qualche coordinata. L’azienda gestisce 473 km di strada ferrata ma anche una serie di interessanti linee di autobus. Il sito web della società è stato da poco rinnovato ed è veramente molto chiaro, dotato pure di un infallibile motore di ricerca:
www.fseonline.it/
Non voglio tediarvi con i particolari tecnici di questa grandiosa ferrovia secondaria pugliese. Vi basti sapere che da Gagliano del Capo (LE), vicinissima a Santa Maria di Leuca, estremo meridionale della penisola salentina, è possibile salire fino a Lecce che è collegata con Taranto e con Bari. 85 sono i comini uniti di vari rami ferroviari della Sud-Est e quasi sempre le stazioni si trovano in pieno centro città. Stiamo parlando di paesi che solo a nominarli viene voglia di partire: Otranto, Manduria, Francavilla Fontana, Cisternino, Martina Franca, Locorotondo, Alberobello, Castellana Grotte ecc.
I nuovi treni, gli ATR-220, sono in funzione da circa 2 anni e sono la salvezza dell’anima dei tanti utenti di questo servizio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Autotreno_ATR_220
http://www.atsp.it/content/view/126/84/
Il biglietto l’ho comprato all’edicola della stazione ferroviaria di Taranto dove i treni delle Sud-Est fanno capolinea. L’azienda ha investito sul materiale rotabile ma non solo. Ingenti sono gli investimenti per l’ammodernamento delle linee e il rinnovo delle stazioni. Andando da Taranto a Martina Franca e poi proseguendo fino a Bari Centrale, ho avuto modo di verificare sia l’avanzato stato dei lavori che la qualità dei medesimi. Nulla mi sembra lasciato al caso.
Lode all’architetto o all’ingegnere che, anziché disegnare, come barriere per delimitare la linea nell’attraversamento dei centri abitati e/o nei punti pericolosi, orridi muri di contenimento in cemento armato, ha previsto delle strutture in legno riempite di grossi sassi bianchi. Queste strutture di contenimento si sposano bene con il paesaggio circostante e soprattutto non possono essere indecentemente graffitate dall’imbecille di turno.
Le tariffe delle corse sono abbordabili. Il biglietto Taranto – Martina Franca è uno di fascia 35 Km e costa 2.10 euro. Martina F. – Bari, biglietto di fascia 80 Km è costato 4.60 euro.
Bene, il mio freschissimo treno lascia puntualmente la stazione di Taranto. È un treno silenziosissimo e mi dona subito una bella veduta sul famoso golfo. Poi la linea inizia la sua salita verso la Valle d’Itria correndo nel mezzo di una bella ed ordinatissima campagna coltivata. Fuori dal finestrino una terra scura e generosa, muretti a secco, uliveti, vigne, alberi, alberi, alberi. Tanti pini mediterranei e tanti eucalipti. Rocce brulle e poi i primi trulli, quindi asini al pascolo. La stazione di San Paolo e poi la linea corre nel bel mezzo ad una corta ma imponente rupe dove, a  suo tempo, fu creato un varco con dinamite, piccone e tanta fatica di scariolanti e badilanti. Passare a bassa velocità al centro di questa roccia, avendo alte pareti di pietra bianca a destra e a sinistra è un’esperienza estraniante che ti proietta in un’altra dimensione. Ci si ritrova in un paesaggio pedemontano e la cosa che più colpisce sono i boschi di pini, che di certo non ti aspetti. Sullo sfondo, belle masserie restaurate ed ancora atte alla loro funzione. Taranto – Martina Franca prende 40 minuti, ma quando arrivo alla stazione di Martina vorrei subito tornare indietro per ripercorrere questi 35 magnifici chilometri di paesaggio italiano.
La stazione è ordinata e presidiata. La biglietteria è regolarmente aperta. Tutti gli impiegati indossano la divisa estiva. Esco dalla stazione. A guidarmi ho le belle pagine del “Pellegrino in Puglia” di Cesare Brandi. Brandi nel raccontarci Martina è insuperabile. Leggetelo!
http://bompiani.rcslibri.corriere.it/libro/6557_pellegrino_di_puglia_brandi.html
Martina sorge a 431 m.s.l.m. in posizione dominante sulla valle d’Itria della quale è il centro più grande. Fuori della Stazione c’è un minibus della Miccolis che per 70 centesimi mi fa fare un bel giro e mi deposita in centro. In realtà la stazione dista pochi minuti dal centro storico ma la strada è in salita.
http://www.miccolis-spa.it/
Come faccio a raccontarvi l’estasi che si prova nel varcare la Porta di Santo Stefano e nel ritrovarsi, dopo pochi passi, di fronte alla Basilica di San Martino, perla del barocco martinese, fiancheggiata dalla Torre dell’orologio in Piazza Plebiscito? Appena fuori dalle mura cittadine, verso nord si scorge un altro borgo importante della valle: Locorotondo.
A Martina si respira un’aria d’altri tempi ed io non vorrei lasciarla ma il treno mi chiama.
La strada ferrata scende a fondovalle e poi risale fino ai 410 m.s.l.m. di Locorotondo che viene costeggiata dalla linea prima di arrivare in stazione. Fuori dal finestrino continua la magia di una campagna ben coltivata. Arriviamo ad Alberobello e viene voglia di scendere per girare l’abitato. Poi, in sequenza: Noci, Putignano, Castellana Grotte, Conversano, Rutigliano, Triggiano, Mungivacca. Quindi il treno entra nella stazione di Bari Sud-Est dove vicino alle strutture ferroviarie c’è una locomotiva a vapore a far bella mostra di se. Bari Centrale è il capolinea. Il treno delle Sud-Est arriva al binario numero 5, ad essa dedicato, nella stazione centrale di Trenitalia.
Martina Franca – Bari Centrale sono 90 minuti di gioia pura.
Ferrovie del Sud-Est: un eccelso biglietto da visita di una grande regione!
Paolo Merlini
(esperto di vie traverse)
merlini.paoloATgmail.com

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