La conservazione del patrimonio natura potra’ aiutare la nuova Libia a ricostruire il paese e ad aumentare la sicurezza economica della popolazione. E’ quanto afferma l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), che in un recente rapporto fa appello a migliorare il quadro istituzionale e legale per la tutela dei gioielli della costa libica.

Attualmente, solo 4 siti nel paese nordafricano sono stati dichiarati aree protette o sono stati considerati in questa prospettiva. Questi includono l’isola e la laguna di Farwa, Ain Ghazalah, la riserva naturale di Hisha e il parco nazionale di Kouf. Il rapporto Iucn identifica ora altre 24 nuove aree marine e costiere di grande valore naturale ed economico.

”La conservazione della natura – spiega Alain Jeudy de Grissac dell’Iucn – non e’ certamente fra le priorita’ della Libia al momento. Ma se gestite correttamente, le risorse naturali potranno giocare un ruolo importante nell’assicurare un futuro migliore per il paese e per l’ambiente del Mediterraneo”. Con le sue specie rare di pesci e uccelli, una vita marina abbondante e una vegetazione unica, la costa libica ha un elevato valore biologico, ma anche economico e sociale, per le comunita’ locali.

Una pesca incontrollata, i cambiamenti climatici, l’inquinamento e una scarsa informazione ambientale mettono pero’ a rischio questo angolo di paradiso della biodiversita’. Le spiagge di Al Araar-Bouerat, per esempio, che coprono 70 km del Golfo di Sirte, sono i siti piu’ importanti di nidificazione delle tartarughe marine nella Libia occidentale.Per non parlare della rilevanza della stessa area per altre specie, come squali e razze, minacciate nell’intero bacino del Mediterraneo. “Proteggere le specie minacciate – conclude Carl Gustaf Lundin dell’Iucn – e introdurre pratiche di pesca sostenibile, ma anche sviluppare l’eco-turismo, vuol dire che posti come Al Araar-Bouerat possono portare molti benefici alla popolazione locale”.

Fonte: Ansa.it

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