Il Circolo di Napoli del Movimento della Decrescita Felice ha promosso insieme alla scuola di cucina  Cucinamica il corso del Saper Fare Cucina a KM0 per contribuire a modificare, in un’ottica di decrescita, gli attuali modelli di consumo di prodotti agroalimentari, promuovendo fra coloro che nelle famiglie provvedono agli acquisti e alla preparazione delle pietanze, l’uso di prodotti locali, stagionali, biologici e di qualità. Il corso vuole promuovere una cucina sana, legata all’antica tradizione contadina con l’uso di verdure e ortaggi “resilienti”, nutrienti, sani, legati al nostro territorio e facilmente coltivabili sul balcone di casa, sui terrazzi, nei giardini domestici e negli orti urbani.

I prodotti utilizzati sono tutti a km zero, coltivati direttamente negli orti familiari o nelle aziende del territorio certificate per l’agricoltura biologica, come Madrenaturabio partner del progetto, assicurando la genuinità del prodotto e contribuendo al rispetto dell’ambiente. Il corso viene tenuto dalla famosa chef napoletana Carmela Caputo fondatrice di Cucinamica, in grado di fornire quelle curiosità e quei trucchi culinari indispensabili per realizzare gli appetitosi piatti di casa con un tocco di innovazione.

Il corso, infine, grazie alla testimonianza di operatori ed esperti del settore, è l’occasione per introdurre argomenti come la sovranità alimentare, la salvaguardia della biodiversità vegetale locale,  il consumo critico e suggerimenti nutrizionali per una alimentazione sana e non nociva dell’ambiente.

Uno degli argomenti affrontati nelle lezioni è la coltivazione di erbe aromatiche, erbe spontanee e fiori commestibili direttamente sui balconi di casa perché ognuno di noi può, con poca spesa e un minimo d’impegno, allestire un vero e proprio orto su davanzali e ringhiere di città. E così ogni mattina potremo cogliere quelle fresche e fragranti erbe e quei profumati fiori che daranno un tocco indimenticabile ai nostri piatti e anche, con l’essiccazione e la congelazione,  costituire una preziosa scorta per l’inverno.

Durante la lezione sarà mostrato come riempire i vasi prevalentemente di residui organici per avere in breve un terriccio particolarmente fertile, come procedere alla semina e come curare il semenzaio per avere piantine sane e rigogliose.

Ma perché è così importante coltivare anche in città le piante aromatiche? Perché le piante aromatiche sono di facile coltivazione anche in contenitori piuttosto piccoli. Oltre ad essere essenziali in cucina, svolgono numerose funzioni positive nei confronti delle altre piante: difesa dai parassiti, per i quali risultano repellenti; stimolo per il metabolismo vegetale; attrattività dei fiori per gli insetti impollinatori .

Tantissime sono le piante aromatiche di sicuro interesse per gli abitanti delle città:

Erba cipollina, si usa fresca per la preparazione di crepes, salse, burri aromatizzati, insalate e zuppe, ma può accompagnare anche il pesce.

Menta, si usa nella preparazione di verdure, carni (in special modo l’agnello), in salse, gelati e dolci.

Basilico, nelle sue infinite varietà: basilico napoletano, genovese, greco, violetto. Si usa per innumerevoli pietanze e salse, prima fra tutte il pesto alla genovese.

Maggiorana, usata in cucina con verdure, minestre, carni. È anche un’erba molto ricca di vitamina C.

Origano, ha un potere antiossidante tra i più elevati in assoluto. L’origano è una importante pianta nella tradizione culinaria italiana e greca.

Rosmarino, viene usato in cucina, e come insettifugo o come deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi.

Salvia, si usa per aromatizzare carni di vario genere, zuppe, pasta, formaggi, le foglie si possono anche friggere.

Timo, possiede proprietà settiche a livello gastrointestinale. Può essere usato come infuso  oppure come condimento nelle pietanze.

Santoreggia si utilizza per condire legumi, nella produzione di miele o nella preparazione dei liquori o come erba medicinale.

Cedrina, foglie e fiori essiccati si possono usare per profumare armadi e ambienti. Si usa nella preparazione di tisane , liquori e marmellate.

Dragoncello, è molto utilizzata nella cucina toscana  e in quella francese per insaporire pesce, uova ed altre pietanze. È uno dei componenti principali della salsa bernese per la carne alla griglia.

Cerfoglio, è indicato con le uova. È molto popolare in Francia dove è aggiunto ad omelette, insalate e zuppe, abbastanza raro da trovare in Italia.

Prezzemolo riccio, considerato un buon digestivo e diuretico, viene usato in cucina per arricchire e insaporire i cibi.

Ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza di coltivare sul balcone di casa anche alcune piante spontanee commestibili perché ciò ci consente di riappropriarci del valore della natura ricordandoci che le coltivazioni sono arrivate soltanto dopo. Tanto tempo fa i nostri avi raccoglievano quello che il territorio nel quale vivevano dava loro, senza necessità di coltivare acri e acri di monocoltura, evitando così di intaccare la  biodiversità tanto importante per ogni specie su questo pianeta. E allora spazio nei nostri vasi a:

Cicoria da taglio, di cui si mangiano sia le foglie (crude o cotte) che i giovani germogli in insalata. Una volta con la radice di  cicoria  veniva preparato un ottimo sostituto del caffè.

Tarassacco, le sue foglie amare e con alto contenuto di ferro sono commestibili e ottime. Le rosette delle foglie basali si mangiano cotte e condite con un goccio di olio evo.

Borragine, usata per minestroni, risotti, ripieni per ravioli,  frittelle. I fiori si usano per guarnire i piatti, per colorare e aromatizzare l’aceto e, congelati in cubetti, possono costituire decorazione per le bevande estive.

Bietola da foglia, si mangiano le cime e le foglie  lesse, in minestrone, come ripieno di torte salate, e all’insalata.

Rucola selvatica, si utilizza in cucina in mille modi dal pesto alle insalate.

Ortica, si usa da sempre: si lessa come fosse spinacio; si aggiunge alla minestra; si cuoce con il riso o si impasta con le patate per fare delicati e saporiti gnocchi; è ottima anche nelle frittate.

E poi il miracolo dei fiori commestibili che ravvivano e decorano i nostri davanzali e arricchiscono i nostri piatti:

Lavanda, i suoi fiori sono nettare per le api. Conservata in sacchetti, esplica un potere tarmicida. In cucina si usa nei risotti e per aromatizzare creme e dolci.

Hemerocallis fulva (giglio turco), pianta erbacea perenne, fiori commestibili da consumare nella insalata.

Nasturzio, con un sapore agro-piccante.  Fiori e foglie, molto ricche di vitamina C, possono essere aggiunte alle insalate ed i semi, non ancora maturi, si usano in salamoia o sotto sale come i capperi.

Calendula, ha un sapore appena amaro e leggermente piccante; si usa per aromatizzare qualche bevanda con un tocco insolito ma anche nelle preparazioni di dolci con le uova, tipo budini e flan.

Insomma largo alla natura e miglioreremo le nostre città e la nostra salute!
Carla Majorano, Presidente circolo partenopeo del Movimento della Decrescita Felice

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