Come tante altre persone, in questo momento mi sto confrontando con il pensiero della Decrescita Felice.

Consapevoli dell’impossibilità di continuare a procedere con i modelli di sviluppo attuale, cerchiamo di trovare piccole soluzioni che ci trasportino in un mondo sostenibile, e nel contempo, sperimentando, cerchiamo di proporle come un nuovo stile di vita.

E sempre più spesso ci raccontiamo tra noi le varie esperienze, alcune non sempre facili…

L’altro giorno un amico mi ha detto che per consumare meno energia ha adottato il sistema dell’abbassare di qualche grado il riscaldamento di casa. Ottimo sistema, con pochi gradi in meno si ottiene un risparmio considerevole. Dopo pochi giorni pero’ la casa è diventata, per la bassa temperatura , gelida ed inospitale, tanto da procurargli un solenne raffreddore. Conseguenza: è corso in farmacia ed ha acquistato il primo prodotto da banco visto in pubblicità televisiva la sera precedente….non molto stile decrescita.

Un altro si è cimentato con lo yogurt fatto in casa. La sera ha preparato tutto l’occorrente, accesa la yogurtiera è andato poi a dormire felice. Nella notte pero’ un violento temporale crea uno sbalzo di corrente, che la disciplinata yogurtiera robotizzata interpreta come evento pericoloso, per cui prontamente si aziona l’autospegnimento.

La mattina dopo ,al primo colpo d’occhio, il mio amico nota subito la mancanza del confortante led rosso acceso, ed infatti, a conferma del tremendo sospetto, al posto dello yogurt fragrante, trova una mistura liquida di latte acido. Dopo avere consultato il micio di casa, che ha sancito la decisione finale , il latte acido ha intrapreso la grigia strada delle fognature.. Ometto di dire quale yogurt ha poi comprato 2 ore dopo all’alimentari sotto casa.

In entrambi, nel raccontarmi della loro esperienza, si percepiva la sindrome dell’uomo del pleistocene, quella tristezza tipica di chi si sente un po’ antico e incompreso.

È cosi difficile vivere in decrescita? È per questo che tutti hanno paura di questa parola velata di malinconia?
Ragionando sulle loro esperienze però mi sono accorta di un fattore uguale in tutte e due le storie: nelle loro azioni i miei sfortunati amici avevano adottato il cambiamento solo all’ultimo tassello del loro processo.

Mi spiego: il primo amico ha una casa vecchia, di circa 30 anni, e le finestre sono ormai da cambiare. Se fossero stati effettuati dei lavori di miglioria, tipo il cambiamento degli infissi e qualche lavoro di migliore coibentazione,sicuramente la casa avrebbe mantenuto il calore a lungo, rendendo possibile l’azione dell’abbassamento della temperatura del riscaldamento.In questo caso il nuovo stile decrescita sarebbe stato un successo.

Per l’altro caso , ho scoperto che lo yogurt in casa si puo’ fare esattamente come i primi persiani scoprirono ,quando l’elettricità non esisteva nemmeno nella fantasia: basta tenere al caldo, avvolto in una coperta ,il latte scaldato con l’aggiunta di yogurt, ed il risultato alla mattina è assicurato. Addirittura ci sono riuscita io.

Il sistema della decrescita quindi va analizzato non nel suo ultimo tassello finale, ma il più possibile nel suo intero processo: è assurdo pensare di cambiare solo all’ultimo momento un processo nato e cresciuto nel modello di sviluppo attuale.
È come dire che per aggiustare una scala pericolante basta cambiare l’ultimo gradino con un materiale pregiatissimo. Per quanto l’ultimo gradino sia fatto di diamante non riusciremo mai a salire la scala, che inesorabilmente crollerà sotto il nostro peso.

La decrescita quindi serve a farci ragionare sull’intero processo, facendoci adottare un piano completamente differente di pensiero da quello dello sviluppo attuale, e per questo motivo diventa fondamentale cercare di vedere tutta la complessità per verificare quali siano i sistemi migliori da adottare, e non perdersi in piccoli insuccessi che possono portare a minare la bontà del nuovo pensiero.

Conosco un altro amico che non sa nemmeno cosa sia la decrescita, ma è quello che l’ha più realizzata, inconsapevolmente.

Abita in Trentino ed ha acquistato una casa di classe energetica A (in Trentino Alto Adige non rilasciano la concessione edilizia se le case non appartengono alle classi di efficienza energetica superiori, per loro tutte le case al di sotto dell’ Adige sarebbero fuori legge..)

Il suo appartamento ha un impianto solare termico con pannelli radianti al di sotto del pavimento.
Praticamente lui non spende niente in riscaldamento, e quello che sta risparmiando lo sta mettendo da parte per la costruzione di un piccolo impianto fotovoltaico.

Il mio amico quando parla trasuda modernità :utilizzando le tecnologie piu moderne, è come se si sentisse l’uomo del futuro. E non sa di essere la persona che vive piu in decrescita fra quelle che io conosco…il pleistocene per lui è un’era sconosciuta.

Le leggi regionali quindi in Trentino stanno permettendo uno sviluppo della decrescita, diremmo noi, oppure della modernità sostenibile (dicono loro).

Quindi diventa un puro abbaglio pensare che la decrescita sia sinonimo di antichità, come molti pensano, perché essa puo’ avvenire solo grazie all’uso delle tecnologie scelte nel modo più intelligente per lo scopo che ci prefiggiamo: con una diversa , oculata e consapevole decisione, come il recupero delle acque piovane, l’utilizzo di energie alternative , l’utilizzo del percorso piu breve ecc.

E le giuste scelte possono solo avvenire grazie al raggiungimento di una più alta conoscenza e informazione a 360 gradi da parte delle persone.

E’ solo una cultura avanzata e raffinata quella che realizza la decrescita, che diventa futuro e modernità possibile,analizzando e migliorando tutti i vari gradini che ci conducono al risultato, in antitesi alla vecchia cultura attuale di sviluppo incentrata solo sull’obiettivo finale, senza badare a costi, sprechi e dissipazioni varie che avvengono lungo tutto il suo percorso.

Il mio primo amico sta già cambiando le finestre.

Fonte: Megachip

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