Un gruppo di ricercatori, coordinato da Philip Shearman della Australian National University, ha lanciato un vero e proprio allarme sulla salute delle foreste tropicali, dal momento che, se non si riuscirà a contrastare il loro sovrasfruttamento, molto presto sarà raggiunto il “picco del legno”, simile a quello del petrolio, a cui seguirà una fase di declino.

Inoltre, gli esperti mettono anche in guardia contro quello che alcuni definiscono uno sfruttamento “sostenibile”, visto che, secondo i dati della loro ricerca, il tempo di riposo concesso alle foreste per potersi ripristinare, di circa 30-35 anni, è insufficiente.

Al riguardo, questi ultimi hanno spiegato: «Il tempo necessario a una foresta tropicale per ripristinare biomassa, volume del legno e biodiversità è stato stimato in diversi modi, e varia da 45 a 500 anni, ma gli alberi più grandi possono avere età comprese tra qualche decennio e mille anni. Questo fa capire quanto i cicli applicati di solito di 30-35 anni siano insufficienti».

Una situazione davvero molto grave, soprattutto perché ciò dà vita ad un circolo vizioso, dato che l’eccessivo sfruttamento porta i boscaioli sempre più verso aree incontaminate delle foreste pur di mantenere inalterata la propria produzione.

Fonte: Coopambiente.it

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