Il Papa ha denunciato la tirannia del denaro e dello scarto, contro la persona .”Quello che comanda è il denaro – ha detto a braccio all’udienza generale – i soldi comandano, e Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, a noi, gli uomini e le donne, noi abbiamo questo compito”. “Se muore una persona non è notizia, se tanti bambini non hanno da mangiare non è notizia, sembra normale, non può essere cosi”. Non abituiamoci al superfluo e allo spreco di cibo, ha detto.

Oggi – ha detto il Papa all’udienza generale, davanti a oltre 70 mila persone in piazza San Pietro – vorrei soffermarmi sulla questione dell’ambiente, come ho avuto già modo di fare in diverse occasioni, me lo suggerisce anche la odierna Giornata mondiale dell’ambiente, promossa dalle Nazioni  Unite, che lancia un forte richiamo a eliminare gli sprechi e la distruzione degli alimenti”.

Papa Francesco ha quindi ricordato “le prime pagine della bibbia”, in cui si dice che Dio ha affidato la creazione all’uomo e alla donna ,” perchè la coltivassero e la custodissero, cosa vuole dire – ha chiesto – ‘coltivare e custodire’, stiamo veramente coltivando e custodendo il creato oppure lo stiamo sfruttando e trascurando?”.

L’agricoltore cura la terra, ha spiegato papa Bergoglio, “perché dia frutto e perché questo frutto sia condiviso: è una indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi, è parte del suo progetto, vuole dire far crescere il mondo con responsabilità, farlo crescere perchè sia un giardino abitabile per tutti”.

Papa Francesco ha quindi osservato che “Benedetto XVI ha ricordato più volte che questo richiede cogliere il ritmo della creazione, invece, presi dalla logica del dominare, del manipolare, non rispettiamo la creazione, non la consideriamo come dono gratuito, stiamo perdendo  l’atteggiamento dello stupore, dell’ascolto, della contemplazione della creazione, così non reggiamo più il ritmo della storia d’amore di Dio con l’uomo”.

Il Pontefice si è quindi chiesto perchè accada questo. “Ci siamo allontanati da Dio, – ha osservato – non leggiamo il suo segno: il coltivare e custodire non comprende solo  l’ambiente, riguarda anche rapporti umani e  i papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata a quella ambientale”.

“Stiamo vivendo un momento di crisi – ha detto il Pontefice – lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto nell’uomo: la persona umana oggi è in pericolo, ecco l’urgenza della ecologia umana”.

A giudizio di papa Bergoglio “il pericolo è grave perché non è solo questione di economia, ma di etica e antropologia, la chiesa – ha detto –  lo ha sottolineato più volte e molti  dicono ‘si è giusto è vero’, ma il sistema continua come prima, perchè ciò che domina sono le dinamiche” del mercato, “quello che comanda è il denaro, i soldi comandano, ma Dio nostro padre ha dato il compito  di custodire la terra non ai soldi, ma a noi, gli uomini e le donne, noi abbiamo questo compito”.

Dopo le sue critiche al fatto che fanno notizia gli indici di borsa e non le persone e i bambini che muoiono di fame, e dopo la condanna della cultura dello spreco, il Pontefice ha fatto riferimento al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Con il miracolo, ha spiegato avanzano 12 ceste, “non ci sono scarti, il 12 rappresenta simbolicamente le tribù di Israele, cioè tutto il popolo, e questo ci dice che quando il cibo viene condiviso, niente va perduto ecologia  umana e ecologia ambientale camminano insieme”.

Papa Francesco ha concluso la catechesi chiedendo di prendere sul serio l’impegno contro lo spreco e per una ecologia anche della persona. Invito questo che ha ripreso nei saluti ai diversi gruppi linguistici. Al gruppo arabo ha ricordato anche la situazione dei senza tetto:  “Non abituiamoci alla tragedia della povertà, ai drammi di tante persone senza tetto che muoiono sulle strade, a vedere tanti bambini senza educazione e assistenza medica”.

Fonte: Avvenire

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