Il Wwf ci prova a frenare il consumo di suolo. E lo fa presentando una proposta di legge sulla riqualificazione urbana e sul riuso del patrimonio del Paese. L’associazione del Panda ha lanciato la sua proposta «a Parlamento e Governo» nel corso del convegno `Riutilizziamo l’Italia´, al dipartimento di architettura dell’università Roma Tre, dove ha partecipato anche il ministro Andrea Orlando e il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci.

I rischi per il futuro continuando a questo ritmo sulla «rapina del territorio» parlano di «altri 680.000 ettari» che potrebbero essere inghiottiti da «asfalto e cemento» nei prossimi 20 anni, coprendo una porzione di territorio «più grande della Basilicata». Per il Wwf «l’abusivismo edilizio dal 1948 ad oggi ha ferito il territorio con 4,5 milioni di abusi edilizi», pari a ’’75 mila l’anno, 207 al giorno’’. Inoltre, dal 1950 al 2000 l’Italia ha perso «un’area grande come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia messi insieme; l’urbanizzazione pro-capite, nello stesso periodo, è quasi triplicata»: passando dai 120 metri quadrati per abitante nel 1950 ai 380 metri queadrati per abitante dopo il 2000. Per questo alla campagna dell’associazione sul `riuso´ dell’Italia si accompagna anche un appello on-line per i cittadini, un `manuale´ e dei laboratori di progetti innovativi.

Ma la vera «ricetta» è la proposta di legge: 12 articoli in tutto che spaziano in vari ambiti ma con l’obiettivo fisso di «tutelare e contenere il consumo di suolo»; dal principio di «garantire la funzione ecologica» consentendo «l’urbanizzazione di nuovo suolo nel caso in cui non esistano alternative ai principi di utilizzo programmato», dall’istituzione di un Registro nazionale del suolo’’ con un «bilancio sull’uso del suolo» fatto dagli enti locali a «strumenti fiscali per incentivare la rigenerazione urbana e disincentivare il consumo». L’idea del Wwf è di «dare vita ad un risveglio culturale ed economico-sociale che punti sulla riqualificazione dell’ambiente urbano, la rigenerazione del paesaggio e della biodiversità». «Chiediamo al Parlamento e al Governo di raccordarsi su questo tema – dice il presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi – in modo che il nostro Paese si doti finalmente al più presto di una normativa innovativa e avanzata».

Michela Canzio

Fonte: La Stampa Tuttogreen

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