Gli antichi, che conoscevano il mondo interno come nessuno e molto meglio di tanti di noi oggi, celebravano il mese di Agosto in un modo molto particolare.

Il nostro ferragosto, che in Italia è riconosciuto come festa religiosa cattolica dell’Assunta, in realtà era una festa romana e pagana. Precisamente nel 18 a.c. Ottaviano fu proclamato dal Senato, Augusto e quindi venerabile e sacro.

E siccome in quel mese venivano celebrate molte feste in onore di diverse divinità, Ottaviano Augusto decise di proclamare tutto il mese come “feriae Augusti”, le ferie di Augusto. In questo mese erano davvero tante le celebrazioni religiose e la più importante cadeva il 13 ed era dedicata a Diana.

Un mese, dove tutti i raccolti erano consacrati all’Imperatore, che da garante ne distribuiva gratuitamente anche ai non romani, grano e olio.

Ma cosa veniva celebrato durante tutto l’arco di un mese? i Romani, e i greci prima di loro e tutto il mondo antico, veneravano la natura come divina. Vedevano nel mondo reale della natura, scintille del divino che potevano solo intuire. E lo credevano perché sapevano bene che da essa veniva il loro sostentamento fisico ma anche psichico.

Ecco allora che venivano celebrate feste e riti in onore di Diana, dea dei boschi, dei corsi d’acqua, dei campi coltivati;  ma anche protettrice del legno, delle fasi della luna e della maternità. Una dea importantissima per il mondo antico, che veniva festeggiata nel 13 del mese.

Oppure pensiamo alla dea Consiva detta anche antica madre Consiva. E cosa proteggeva la dea se non la ricchezza per eccellenza che erano le terre, i raccolti, il lavoro nei campi, la natura?

Tutto il mese di agosto insomma era dedicato a questi festeggiamenti fatti da rituali, da riposo, e da consapevolezza maggiore dell’importanza per l’uomo di due cose.

La prima. Siamo esseri collegati alla natura e più ce ne distacchiamo e più staremo male e le cose non andranno bene.

La seconda, legata alla prima. La natura va amata e rispettata. Solo così essa potrà essere generosa nei nostri confronti e nel nostro lavorarla.

Oggi sempre di più, il ferragosto si è ridotto a pochi giorni di agognata vacanza. Passati soprattutto tra traffico, smog, caos balneare e montano. Una fuga alla quale siamo costretti e che non sempre ci rigenera.

Inoltre la nostra è una fuga che di rispetto per la natura e di sua celebrazione ha ben poco. Quest’anno gli incendi sono aumentati in un modo spaventosi. I mari sono ancora troppo inquinati; l’aria, meglio sorvolare.

Un popolo consapevole di quello che va a festeggiare e un pò più cosciente anche della sua importante storia, potrebbe essere di grande aiuto per il proprio benessere e per quello di tutta la natura.

Non ci saranno mai vere ferie d’agosto e reali vacanze durante tutto l’anno, se queste non avranno come primo punto il rispetto per la natura e la nostra integrazione in essa.

Bonae feriae augusti

Alessandro Lauro

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