Il lungomare salernitano rischia di essere stravolto dalla costruzione del Crescent, un mastodontico complesso residenziale, e diventare così un ‘lungomuro’. Come spesso succede in questi casi il progetto di cementificazione del litorale è stato approvato senza la consultazione della cittadinanza. Adesso, il Comitato No Crescent lancia un appello alla società civile rivolto all’amministrazione comunale di Salerno.
Nell’Italia del consumo di territorio illimitato sono sempre più i Comitati e le Associazioni di cittadini che si oppongono alla costruzione di opere spesso dannose e dispendiose per la collettività. Il Comitato cittadino ‘No Crescent – cittadini liberi in difesa del paesaggio e del centro storico di Salerno’ è un’associazione socio-culturale che ha lo scopo di informare il pubblico sul progetto di costruzione dell’edificio denominato Crescent (dall’inglese ‘mezzaluna’), una vera e propria ‘muraglia’ che dovrebbe erigersi sul lungo mare della città campana, e più precisamente nell’area storica di S. Teresa.
Obiettivo di questa Associazione è anche la denuncia delle palesi irregolarità verificatesi nell’iter di approvazione del progetto, in modo da evitare la costruzione dell’ecomostro (opera dell’architetto spagnolo Ricardo Bofill) lungo 215 metri e alto 33 sul livello del mare, e "salvare un pezzo di città dall’assalto speculativo teso a favorire l’edilizia residenziale per pochi privilegiati in sfregio del paesaggio e dell’identità urbanistica". Stando ai dati del progetto presentato alla Soprintendenza di Salerno, la costruzione si estenderebbe nel suo complesso per trecento metri, per un totale di circa 90.000 metri cubi di volumetria e 150 mila tonnellate di calcestruzzo.
L’eccessivo dimensionamento, la finalità privata della costruzione medesima in area già demaniale, il deturpamento del paesaggio pre-esistente, l’oscuramento definitivo del centro storico dal mare e dalla costa in genere, lo stravolgimento del panorama esistente dal lungomare cittadino verso la costiera amalfitana sono all’origine dell’impegno dei ‘No Crescent’, i quali vogliono promuovere e sensibilizzare, in alternativa alla costruzione dell’edificio, "l’edificazione di strutture di richiamo turistico, a valenza pubblica, destinate all’arte, alla cultura e al tempo libero". Strutture che possibilmente non alterino irreparabilmente tratti del Lungomare di Salerno e del centro storico, che con il Crescent vedranno appunto chiudersi la visuale verso mare e Costiera.
Secondo quanto riportato sul sito www.nocrescent.it, a tutt’oggi non sono state ufficialmente presentate ai cittadini salernitani delle simulazioni fotografiche del Crescent "a livello mare", da più punti di vista. Inoltre, il mancato coinvolgimento della cittadinanza nella stesura di una proposta progettuale di tale portata è inaccettabile. La decisione è stata, infatti, secondo molti cittadini salernitani, "calata dall’alto e presentata demagogicamente come un atto di democrazia". No Crescent è un Comitato deciso a dotarsi di ogni strumento legalmente consentito, per raggiungere i propri fini. Fra questi non si escludono azioni legali e giudiziarie, quando ritenute necessarie, ed attività pubbliche quali raccolta firme e sottoscrizione di petizioni.
La diffusione mediatica di tale protesta è fondamentale. È per questo che in questa sede vogliamo contribuire all’attività del Comitato salernitano, promuovendone l’attività e diffondendone il messaggio: "Il Comitato No Crescent invita, con urgenza, tutti gli esponenti del mondo accademico, della cultura, delle arti creative, della politica, tutte le personalità della società civile, le associazioni a sottoscrivere l’Appello rivolto all’Amministrazione comunale di Salerno per fermare il progetto urbanistico che prevede l’edificazione, a pochi metri dal mare e nell’area più rappresentativa della città, del Crescent, il mastodontico complesso residenziale progettato da Bofill. Una mezza luna di cemento alta quasi 30 metri sul livello del mare e con un’estensione di circa 300 metri occuperà uno spazio, in tempi recenti demanio marittimo, per dare luogo a una speculazione edilizia stretta nelle mani di pochi privilegiati privati. Qualora condividesse l’Appello La invitiamo a comunicarcelo rispondendo a questo messaggio con una Mail indirizzata a comitatoATnocrescent.it".
Dal TAV in Val di Susa al Dal Molin di Vicenza, dal rigassificatore off shore di Livorno al ponte sullo stretto di Messina, dal Mose di Venezia al No Crescent di Salerno: queste opere a volte fatte passare per necessarie inducono sempre più gruppi di cittadini a compattarsi, e ad opporsi non tanto allo sviluppo ed al progresso, come i media ufficiali continuano a volere far credere, ma alle prese in giro di speculatori che, senza farsi scrupoli per la salvaguardia del paesaggio italiano o per la salute dei cittadini, si organizzano per progettare, approvare e costruire ecomostri dalla più che dubbia utilità.
L’edificio Crescent di Salerno è un enorme palazzo che ospiterà centinaia di alloggi privati a immediato ridosso del mare, con tanto di parcheggi interrati, in una zona che dovrebbe rimanere pubblica. Una vera e propria colata di cemento nel cuore del Centro Storico di Salerno, che con la sua presenza non farebbe onore né all’immagine della città, né alle sue bellezze e potenzialità artistiche e turistiche. Né, tanto meno, alla memoria di persone come Angelo Vassallo, impegnate nel salernitano a difendere il proprio territorio dagli abusi ambientali, edilizi, e dall’illegalità. Proprio come cercano di fare i cittadini del Comitato No Crescent.
Fonte: Il Cambiamento