LA DECRESCITA FELICE
La decrescita Felice non è soltanto una critica ragionata e ragionevole alle assurdità di un’economia fondata sulla crescita della produzione di merci, ma si caratterizza come un’alternativa radicale al suo sistema di valori. Nasce in ambito economico, lo stesso ambito in cui è stata arbitrariamente caricata di una connotazione positiva la parola crescita.
È una rivoluzione culturale che non accetta la riduzione della qualità alla quantità, ma fa prevalere le valutazioni qualitative sulle misurazioni quantitative. Non ritiene, per esempio, che la crescita della produzione di cibo che si butta, della benzina che si spreca nelle code automobilistiche, del consumo di medicine, comporti una crescita del benessere perché fanno crescere il prodotto interno lordo, ma li considera segnali di malessere, fattori di peggioramento della qualità della vita.
I PILASTRI
Non è la recessione
La decrescita non è la riduzione quantitativa del prodotto interno lordo. E non si identifica nemmeno con la riduzione volontaria dei consumi per ragioni etiche, con la rinuncia, perché la rinuncia implica una valutazione positiva di ciò a cui si rinuncia. La decrescita è il rifiuto razionale di ciò che non serve.
Una rivoluzione dolce
La decrescita si propone di ridurre il consumo delle merci che non soddisfano nessun bisogno (per esempio: gli sprechi di energia), ma non il consumo dei beni che si possono avere soltanto sotto forma di merci perché richiedono una tecnologia complessa (per esempio: la risonanza magnetica, il computer, ma anche un paio di scarpe).
Ben-essere
Se per ogni unità di prodotto diminuisce il consumo di risorse e di energia, se si riducono i rifiuti e si riutilizzano i materiali contenuti negli oggetti dismessi, se la collaborazione prevale sulla competizione e gli individui sono inseriti in reti di solidarietà, diminuisce la necessità di acquistare servizi alla persona, il prodotto interno lordo diminuisce e il ben-essere migliora.
Risorse:
LIBRI
MDF promuove percorsi di crescita personale e collettiva di presa di coscienza e cambiamento, che portino a “decolonizzare” l’immaginario culturale attuale verso un immaginario in cui l’obiettivo è quello di stare bene insieme, essere consapevoli del benessere immateriale, dare un senso profondo al proprio tempo di vita, essere responsabili verso le generazioni future e l’ambiente in cui viviamo.
MDF propone di riscoprire un ritmo di vita più lento, ridurre le ore di lavoro retribuito e aumentare il tempo liberato, spostarsi di meno e in modo più sostenibile, ridurre gli scambi monetari, i consumi, gli sprechi e i rifiuti, riscoprire la propria manualità e l’autoproduzione. MDF lavora per un superamento culturale dell’antropocentrismo attraverso la sensibilizzazione sulla questione animale e del vivente.
FILM E DOCUMENTARI
Ecco una lista di alcuni film e documentari a tema decrescita:
- Legno Vivo
- Domani
- L’economia Della Felicita’
- Vivere Senza Petrolio
- La Zuppa Del Demonio
- La Principessa Mononoke
- Aida Degli Alberi
- Xingu
- La Terra Degli Uomini Rossi
- The Repairman
- Il segreto Del Bosco Vecchio
- E Fu Sera E Fu Mattina
- La Terra Buona
- A Riveder Le Stelle
- Una Scomoda Verita’ (Soggetto Di Al Gore)
- Before The Flood
- The True Cost
- Wolfwalkers-Il Popolo Dei Lupi
- Human (Yann Arthus-Bertand)
- Padman (R.Balki)
- The Corporation
- The Age Of Stupid
- La Storia Delle Cose (E Gli Altri Corti Della Leonard)
- Our Dialy Bread
- Il Pianeta Verde
LA DECRESCITA FUORI DALL'ITALIA
MDF promuove percorsi di crescita personale e collettiva di presa di coscienza e cambiamento, che portino a “decolonizzare” l’immaginario culturale attuale verso un immaginario in cui l’obiettivo è quello di stare bene insieme, essere consapevoli del benessere immateriale, dare un senso profondo al proprio tempo di vita, essere responsabili verso le generazioni future e l’ambiente in cui viviamo.
MDF propone di riscoprire un ritmo di vita più lento, ridurre le ore di lavoro retribuito e aumentare il tempo liberato, spostarsi di meno e in modo più sostenibile, ridurre gli scambi monetari, i consumi, gli sprechi e i rifiuti, riscoprire la propria manualità e l’autoproduzione. MDF lavora per un superamento culturale dell’antropocentrismo attraverso la sensibilizzazione sulla questione animale e del vivente.