Voglio essere buono col governo italiano, anche se non lo merita.
Le dichiarazioni deliranti di alcuni esponenti del governo sulla crisi ambientale e sociale, in corso nel Giappone, sono demenziali.
Da wikipedia:
La demenza è un disturbo acquisito e con base organica delle funzioni intellettive che sono state in precedenza acquisite: memoria (a breve e lungo termine) e almeno una tra pensiero astratto, capacità critica, linguaggio, orientamento spazio temporale, con conservazione dello stato di coscienza vigile.
Non riesco a trovare parole più appropriate per definire l’analisi “politica” del governo italiano sulla crisi nucleare nipponica causata da un’apocalisse.
A questo bisogna aggiungere il decreto sulle rinnovabili che “sospende” l’indotto lavorativo sugli impianti da fonti alternative e coinvolge anche il settore dell’edilizia che ha investito nel risparmio energetico. Quindi si aggiungono dichiarazioni demenziali, sulla crisi nucleare, a provvedimenti irresponsabili.
Le contestazioni vanno però avanti. «Valuteremo il provvedimento per come verrà pubblicato. Pertanto, aspettiamo di vederlo in Gazzetta ufficiale». Così i legali delle associazioni di imprese che contestano il provvedimento commentano il via libera del Quirinale. Secondo l’avvocato Stefania Piscitelli «la strategia più veloce potrebbe essere di aspettare che un’azienda non riceva l’incentivo in modo da poter sollevare la questione di fronte alla Corte costituzionale». Poi, come «ultimo grado» rivolgersi alla «Corte Ue». Non è escluso – ipotizza la Piscitelli – che siano anche «le regioni a impugnare» il decreto. Le associazioni di settore sono mobilitate contro «un provvedimento che – fanno sapere – ci vedrà scomparire». Giovedì mattina, Assoenergie future, Assosolare e il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (Gifi), hanno indetto una manifestazione pubblica a Roma con collegamenti via web con le realtà locali e le aziende.
Giusto per intenderci stiamo commentando provvedimenti, come molti altri nel passato, che rappresentano un concreto danno economico (mancato incasso) all’indotto delle rinnovabili (circa 15 mila addetti sull’impiantistica e installatori-progettisti in Italia). L’indotto è collegato all’industria edile italiana avviata al rinnovamento culturale e tecnico per la realizzazione di edifici che hanno un ridotto impianto ambientale (qualificazione energetica ed analisi ciclo vita).
Un esempio pratico? Come può esserci credito bancario sulla ristrutturazione-costruzione ex-novo se non vi è più guadagno dalla produzione di energia alternativa? Si torna alla mera speculazione edilizia? Ricordate le virtuose Esco? Cosa accadrà?
Dal 2010 l’energia fotovoltaica costa meno dell’energia nucleare.