È arrivata troppo tardi l’inversione di marcia di Angela Merkel sul nucleare, a ridosso dell’emergenza scattata dopo il disastro giapponese e l’incidente di Fukushima.
Il partito democratico-cristiano guidato dalla cancelliera tedesca, infatti, ha subito una netta sconfitta elettorale da parte dei Verdi alle elezioni amministrative nella regione del Baden-Wuerttemberg.
44,3 per cento dei voti alla coalizione della Merkel contro il 47,3 per cento dei voti a verdi e socialdemocratici. Queste le prime stime.
Dopo sessant’anni di governo la coalizione conservatrice del Cdu ha perso la fiducia degli elettori. Un "punto di svolta storico", com’è stato definito dagli stessi Verdi tedeschi.
I primi commenti dei risultati elettorali, ovviamente, chiamano in causa la tragedia giapponese come l’evento catalizzatore che ha spostato i voti assicurando così per la prima volta la leadership di governo ai Verdi.
"Le terribili immagini provenienti dal Giappone e i tremendi eventi che hanno colpito il Giappone hanno rappresentato l’argomento principale delle ultime settimane", ha dichiarato lo stesso premier cristiano-democratico sconfitto Stefan Mappus.
Intanto, sabato 26, alla vigilia delle elezioni tedesche e mentre in Italia 300 mila scendevano in piazza per ricordare a tutti di votare contro nucleare e privatizzazione dell’acqua il 12 e 13 giugno prossimi, decine di migliaia di tedeschi hanno manifestato nelle piazze di Berlino, Amburgo e Monaco di Baviera chiedendo la chiusura delle centrali nucleari.
La cancelliera tedesca Merkel, a ottobre aveva annunciato di voler prolungare l’attività delle 17 centrali nucleari per le quali era stata decretata la chiusura entro il 2021, per 8 o addirittura 14 anni, a seconda della data di entrata in funzione. Un progetto che aveva scatenato le polemiche di cittadini e ambientalisti ma sul quale la Merkel era tornata indietro dopo il terremoto giapponese.
All’indomani del disastro di Fukushima, la Merkel aveva infatti comunicato che la Germania aveva bisogno di una nuova valutazione dei rischi sulle centrali attive e che quindi sarebbero state temporaneamente chiuse le sette centrali più vecchie.
La catastrofe giapponese è "uno spartiacque nella storia della tecnologia mondiale", aveva spiegato Angela Merkel due settimane fa. Ma l’intuizione tardiva, già interpretata da alcuni come mossa strategica elettorale, non ha funzionato con i cittadini.
Fonte: Il Cambiamento