Il rischio da contaminazione in Europa non è più "trascurabile", secondo CRIIRAD, un ente di ricerca francese sulla radioattività. L’ONG sta consigliando le donne incinte e i bambini di evitare i "comportamenti a rischio", come il consumo di latte fresco o di verdure con foglie di grandi dimensioni.
Antefatto
Dopo che la nube radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima in Giappone ha raggiunto l’Europa a fine marzo, CRIIRAD, un ente di ricerca francese sulla radioattività, ha detto di aver rilevato iodio-131 radioattivo in acqua piovana nel sud-est della Francia.
Nei test in parallelo, l’Istituto francese per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare (IRSN), l’ente pubblico nazionale di monitoraggio dei rischi nucleari e radiologici, ha trovato iodio 131 nel latte.
In tempi normali, nessuna traccia di iodio-131 deve essere rilevabile nell’acqua piovana o nel latte, come indica la direttiva Euratom del 13 maggio 1996 che stabilisce i principi generali e le norme di sicurezza sulla radioprotezione in Europa.
Ulteriori informazioni
In risposta alle migliaia di richieste dei cittadini europei, preoccupati per le conseguenze della catastrofe nucleare di Fukushima, CRIIRAD ha stilato un pacchetto di informazioni sui rischi della contaminazione da iodio-131 radioattivo in Europa.
Il documento*, pubblicato il 7 aprile, sconsiglia di consumare l’acqua piovana e invita gruppi vulnerabili come bambini e donne incinte o che allattano ad evitare di consumare verdure a foglie grandi, latte fresco e formaggio fresco.
Secondo CRIIRAD il rischio connesso alla contaminazione prolungata di gruppi vulnerabili della popolazione non può più essere considerato "trascurabile" ed è ora necessario evitare "comportamenti a rischio".
Tuttavia, l’istituto sottolinea che non c’è assolutamente alcuna necessità di rinchiudersi dentro casa o assumere compresse di iodio.
La nota informativa di CRIIRAD non è limitata alla situazione in Francia ma è applicabile ad altri paesi europei, dal momento che il livello di contaminazione dell’aria è attualmente la stessa in Belgio, Germania, Italia e Svizzera, per esempio.
I dati per la costa occidentale degli Stati Uniti, che ha ricevuto il fallout radioattivo di Fukushima 6-10 giorni prima della Francia, rivelano che in quell’area i livelli di concentrazione di iodio-131 sono 8-10 volte superiori, secondo l’istituto.
Acqua piovana e di rubinetto
Secondo CRIIRAD, una percentuale enorme di richieste di informazioni ricevute riguardavano la preoccupazione per i rischi associati all’acqua piovana e all’utilizzo alimentare dell’acqua di rubinetto.
L’istituto sottolinea che non vi è alcun rischio, anche per i bambini, a restare sotto la pioggia senza protezione. Ma il consumo di acqua piovana come fonte primaria di acqua potabile deve essere evitato, soprattutto tra i bambini.
In merito all’acqua di rubinetto, i bacini sotterranei o i grandi fiumi non dovrebbero presentare alcun problema. Ma l’istituto suggerisce che la situazione delle acque provenienti dalle fonti che raccolgono l’acqua piovana da uno o più bacini idrografici, come i laghi collinari, dovrebbe essere più attentamente esaminata.
Per quanto riguarda l’irrigazione del proprio giardino con l’acqua piovana raccolta, la CRIIRAD consiglia di annaffiare solo la terra, e non le foglie di verdura, poiché l’assorbimento è più veloce e più significativo sulle superfici della foglia che attraverso le radici.
Catena alimentare
Spinaci, insalate, cavoli e altri ortaggi con superfici di grandi dimensioni sono tra quei prodotti alimentari che sono particolarmente sensibili alla contaminazione da iodio-131, se sono coltivate all’esterno ed esposti alle acque piovane. Il lavaggio delle verdure non aiuta, dato che lo iodio-131 è rapidamente metabolizzato dalle piante.
Il latte fresco e i formaggi cremosi, così come la carne di bovini che hanno pascolato all’aperto, sono classificati come alimenti che possono essere contaminati indirettamente e devono essere monitorati. La contaminazione del latte e formaggio di capra e pecora può essere maggiore di quella dei prodotti bovini.
Dose di rischio
La direttiva Euratom del 13 maggio 1996 stabilisce i principi generali e le norme di sicurezza sulla radioprotezione in Europa. Secondo la direttiva, l’impatto delle attività nucleari può essere considerato trascurabile se le dosi di radiazioni non superano 10 micro Sievert (mSv) all’anno. Al di sopra di questo valore, dovrebbero essere attuate tutte le possibili misure per ridurre l’esposizione.
Mentre lo iodio-131 radioattivo è presente in aria soprattutto sotto forma di gas, CRIIRAD sottolinea che nel caso del fallout di Fukushima, il problema principale è quello di limitare l’ingestione di iodio-131.
CRIIRAD rileva che la quantità di iodio-131 in grado di erogare una dose di 10 mSv varia notevolmente in base all’età dei consumatori. I bambini fino a due anni sono i più vulnerabili e l’ingestione di 50 Becquerel (Bq) è sufficiente per fornire al corpo una dose di 10 mSv, secondo l’istituto.
Se gli alimenti (verdure a foglia, latte, ecc) contengono tra uno e 10 Bq / kg o più, è possibile che il livello di riferimento di 10 mSv possa essere superato entro due o tre settimane.
I valori di iodio-131 radioattivo misurati dall’Istituto francese per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare (IRSN) negli ultimi giorni mostrano i seguenti diversi livelli di contaminazione: 0,08 Bq / kg di insalata, spinaci e porri a Aix-en-Provence, 0,17 Bq / l nel latte a Lourdes e 2,1 Bq / l nel latte di capre a Clansayes.
La contaminazione proseguirà nelle prossime settimane
CRIIRAD osserva che "enormi quantità di materiale radioattivo sono state rilasciate dalla centrale di Fukushima Daiichi da Sabato 12 marzo 2011. Martedì 5 aprile, 24 giorni dopo l’incidente, il rilascio stava ancora proseguendo. Questo significa che le masse d’aria contaminate in Europa dureranno ancora, con un ritardo legato alla percorrenza di 15.000 km da parte dei gas aerosol radioattivi. "
Tratto da: http://www.euractiv.com/en/health/radiation-risks-fukushima-longer-negligible-news-503947
Cosa c’è scritto nel documento di CRIIRAD?
Acque piovane e irrigue
Per valutare la deposizione di radioattività sul suolo, il laboratorio della CRIIRAD ha analizzato 8 campioni di acqua piovana raccolta da diverse regioni della Francia. L’attività dello iodio-131 (il solo radionuclide rilevato) variava da 0,24 Bq / l e 4,9 Bq / l.
Questa attività molto bassa non provoca alcun rischio per le persone che si sono trovate sotto la pioggia senza protezione. Tuttavia, l’utilizzo di acqua piovana come principale fonte d’alimentazione non è consigliato, soprattutto se i consumatori sono bambini piccoli. Si noti che la normativa vigente non considera l’acqua piovana come acqua potabile. L’acqua dei bacini sotterranei o dei grandi fiumi non dovrebbe essere un problema. Dovrebbe tuttavia essere esaminata più da vicino la situazione degli invasi come i laghetti collinari che raccolgono acqua piovana da uno o più bacini idrografici.
Potenziale rischio alimentare
Ci sono, a priori, due categorie di alimenti da prendere in considerazione: i vegetali a foglia larga, come le insalate, le bietole, gli spinaci, il cavolo, l’acetosella … (a meno che non siano coltivate in serra, naturalmente); il latte e il formaggio fresco (soprattutto di capra e pecora), la carne, fatta eccezione per gli allevamenti in stalla. I rischi sono certamente ridotti, ma tenuto conto della possibile durata della contaminazione e dell’esistenza di particolari abitudini alimentari nonchè della vulnerabilità di alcuni gruppi di popolazione, non ci si trova più nel campo del rischio trascurabile ed è quindi utile evitare che gli alimenti a rischio costituiscano, nelle prossime settimane, la dieta di base della famiglia. Questa misura di buon senso è valida soprattutto per bambini, donne incinte e madri che allattano.
Quanto tempo durerà la contaminazione?
Rapporti tecnici del gestore (TEPCO) e dell’Autorità per la Sicurezza Giapponese (NISA) temono un rilascio per ancora diversi giorni o addirittura settimane. Se vi saranno nuovi incendi o se gli operatori saranno di nuovo costretti a rilasciare vapore per prevenire le esplosioni di idrogeno, potranno verificarsi nuove fasi di massicce emissioni. In Francia, l’impatto resta molto basso e le misure di protezione sono relativamente facili da implementare. Tremendamente peggiore la situazione per il Giappone.
Estratto da: Criirad
Traduzione a cura di Monia Benini