Sorbetti con frutta non OGM? No grazie!

da | 14 Set 2011

Leggo in un lancio dell’agenzia AGI che “Dalla collaborazione di due aziende storiche del settore food, Fresh Del Monte Produce Inc. e Gis Gelati, nasce un prodotto unico: i sorbetti a base di frutta non OGM”. Quando leggo cose come queste “mi viene voglia di invadere la Polonia” (cit.) perché capisco che stanno cercando di percularmi.

Comprereste del “Vino senza colesterolo” ? Oppure “Olio extravergine senza zuccheri aggiunti” ? No perché capite al volo che cercano di infinocchiarvi. Però magari siete una persona che è contraria agli OGM ma non conoscete bene l’argomento e un pensierino a questo sorbetto, così rassicurante, magari ce lo fate.

Ecco, sappiate che l’unica frutta OGM esistente in commercio è la Papaya, coltivata esclusivamente alle Hawaii e neppure autorizzata al commercio in Europa. Sempre ammesso poi che vi piaccia il sorbetto alla Papaya. Non ci sono mirtilli OGM, non ci sono limoni OGM, non ci sono pesche, ciliegie, meloni, albicocche, pere, lamponi, angurie, banane. E no, non c’è neanche la fantomatica e mitologica fragola-pesce, una chimera mai esistita se non in qualche opuscolo della COOP.

Se di OGM sviluppati in laboratorio ormai se ne contano a centinaia e centinaia, quelli in commercio sul mercato sono molto pochi e riguardano principalmente le grandi commodities: cotone, mais, colza, soia, patata, zucca, erba medica e barbabietola da zucchero, questi ultimi due di recente oggetto di una contesa legale negli USA.

Ah sì, ci sono anche un garofano color blu violetto e i pioppi resistenti agli insetti in Cina, ma dubito che qualcuno voglia farci un sorbetto.

Magari il prodotto in questione è buonissimo, ma anche se l’agenzia dice che: “Il prodotto di gamma ‘premium’ verrà posizionato sul mercato ad un prezzo accessibile al consumatore” sicuramente io non sarò tra gli acquirenti, e penso che per “rappresaglia” eviterò qualsiasi prodotto di quella azienda: non mi piace sentirmi preso in giro (e sì, faccio lo stesso anche con le “confetture senza zucchero aggiunto” e tante altre balle pubblicitarie).

Sarebbe “premium” perché non contiene frutta OGM?  Un prodotto “unico”? Forse che i sorbetti dei concorrenti li contengono? Notate che tecnicamente non dice il falso: non contiene frutta transgenica. E come potrebbe? Non esiste! E neppure nei prodotti dei concorrenti ovviamente.

Questa strategia da “etichettatura negativa” è molto usata ultimamente dalle aziende alimentari. Si preferisce mettere l’accento su cosa non contiene un prodotto piuttosto che sulle sue proprietà positive (ammesso che esistano). La nota prosegue infatti con “Senza latte, dolcificanti artificiali e conservanti, hanno zero grassi”. E ci mancherebbe! Io a casa il sorbetto lo faccio con frutta, acqua e zucchero. Stop. Mica ci si mette il latte nel sorbetto, e non ci devono essere grassi (è un sorbetto, non un gelato). Tantomeno dei dolcificanti.

Chissà invece se il latte che l’azienda usa per produrre il gelato arriva da vacche alimentate anche con soia OGM, come una grande parte delle vacche da latte italiane. Questo sì che mi piacerebbe saperlo.

Fonte: ilfattoquotidiano.it