Questo mio diario on-line (blog) credo sia ricco di commenti, opinioni, critiche, analisi e proposte. Alcune volte ho raccontato esperienze pratiche.
Oggi vi condivido alcuni frangenti e strumenti del percorso civico pratico che sto facendo insieme ad altri cittadini.
Tutto cominciò nel 2005 senza sapere bene come fare questo percorso, ero disorientato, determinato ma con poche idee da sviluppare. La voglia di cambiare la società e lo studio costante mi hanno dato l’energia necessaria per costruire un percorso “innovativo”, creativo e stimolante.
L’esperienza mi ha dimostrato che i cittadini informati hanno piena capacità progettuale e fattiva, sono capaci di produrre soluzioni reali e sostenibili, molto più efficaci di quelle proposte dall’élite di governo, indipendente dall’ambito locale, regionale o nazionale.
Del resto non poteva essere diversamente dato che l’élite seleziona le scelte non per il bene comune, ma per sostenere l’oligarchia che ha comprato i dipendenti eletti. L’élite non ha criteri meritocratici, etici e qualitativi, essa usa il criterio dell’avidità dei potenti di turno.
I modelli che condivido sono utili, spero, a far crollare una credenze religiosa imposta dall’élite e largamente accettata dalla popolazione italiana: i cittadini non sarebbero capaci di amministrare, racconta la leggenda popolare subdolamente indotta dai media. Bhé è una grande bugia. Chiunque, all’interno di un percorso con metodi creativi, può migliorare la propria capacità di valutare e quindi di sviluppare idee. In estrema sintesi la democrazia migliora le persone. Ascoltare persone competenti stimola il processo creativo e induce altri ad agire concretamente.
E’ determinate creare un gruppo di persone che adotti strumenti di vera democrazia interna col fine di stimolare gli individui a partecipare, a parlare in pubblico, a proporre. E’ importante stabilire metodi e valori condivisi, scriverli per comunicarli ai nuovi partecipanti. Sono importanti l’altruismo, l’integrità e lo spirito di reciprocità. E’ importante eliminare il giudizio personale e lasciare libere le persone di fare proposte “sbagliate” poiché l’inclusione e la riflessione sulle azioni continua anche al di fuori degli incontri. Bisogna concedere il tempo necessario, affinché i gruppi maturino le proprie decisioni con metodi corretti (citazione delle fonti, documenti, libri, e verifica dei modelli esistenti).
L’uso dell’Open Space technology (OST) è una fase progettuale molto partecipativa e creativa poiché gli individui sono stimolati a progettare concretamente ed a studiare in gruppo in maniera propositiva. La produzione di istant report, documento di sintesi finale e condiviso, rappresenta uno strumento pratico e consultabile per tutti col fine di rivedere le proposte e di affinarle in un secondo momento. In questo modo ogni partecipante dei gruppi può attingere alle idee e alle fonti altrui e fare una sintesi migliore rispetto ai progetti presentati.
Questi sono gli OST svolti in questo periodo: 12 luglio 2010, 19 maggio 2011, 15 giugno 2011, 3 ottobre 2011. Questi documenti sperimentali e creativi rappresentano la testimonianza concreta di cittadini attivi, sono la testimonianza di una capacità creativa innovata rispetto agli amministratori e il loro modo di “governare”, rappresentano la certezza che cittadini normali, non specialisti, possono riprendersi la democrazia e sanno anche proporre soluzioni sostenibili per tutti, nel rispetto della Costituzione italiana.
Fonte: Blog di Peppe Carpentieri