L’Italia sommersa dal cemento

da | 22 Mag 2012

Avanza il cemento in Italia. Il consumo di territorio è un male profondo che contamina tutto il paese, dove diminuiscono gli ettari di terreno agricolo e aumentano le superfici urbanizzate. Il Rapporto 2012, realizzato dal Politecnico di Milano, sul consumo di suolo evidenzia dei dati allarmanti soprattutto per quanto riguarda la Lombardia: nell’arco di soli dieci anni nella provincia di Milano la crescita dell’urbanizzazione è stata pari a +7.323 ettari (pari a metà della città di Milano); il suolo urbanizzato e’ cresciuto di 20.063 m2 al giorno (1,2 volte piazza Duomo a Milano) e sono andati perduti 6.839 ettari di suolo agricolo.

Nella provincia di Monza e Brianza l’urbanizzazione è cresciuta di 2078 ettari (pari a 0,7 volte la città di Monza), il suolo urbanizzato avanza di 5693 m2 al giorno (3,2 volte piazza Duomo di Monza) con una perdita di suolo agricolo perso di 2187 ettari.

Il Rapporto è frutto di due anni di ricerca condotta presso il DiAP del Politecnico di Milano dal Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CRCS), fondato da Legambiente e Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), grazie al contributo di Fondazione Cariplo e alla collaborazione di diverse istituzioni tra cui Regione Lombardia, Regione Toscana, Provincia di Lodi.

Secondo Legambiente in Italia alcune amministrazioni hanno fatto qualche passo in avanti, impegnandosi a non cementificare altre fette di territorio. Si tratta di un accordo sottoscritto dagli assessorati al territorio di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e province autonome di Trento e Bolzano, che però,  non risolve la questione.

Come segnalano i responsabili del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo in Italia continua a mancare una adeguata contabilità degli usi e dei consumi di suolo.

Ricordiamo che il 27 febbraio scorso è partita la Campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” ideata dal Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio Si tratta della prima inchiesta capillare mai realizzata in Italia per quantificare il numero delle abitazioni e degli immobili ad uso commerciale e terziario non utilizzati, vuoti e sfitti.

Fonte: Aam Terra Nuova