Segnaliamo la lettera di Carlo Vettorato, già responsabile del 118 valdostano, medico specialista in anestesia e rianimazione, sulla Posta dei lettori della Stampa del 2.9.12, in sostegno al referendum regionale del prossimo 18 novembre.
Basta prese in giro sul pirogassificatore
Il punto fondamentale è riconoscere gli errori e correggerli al più presto, prima che facciano troppo danno: di conseguenza l’unico errore imperdonabile è nascondere un errore.
Non lo dice un semplice cittadino ma un certo Karl Popper, forse il più autorevole filosofo moderno che si sia occupato del significato della scienza e degli effetti di questa sull’essere umano. E l’incenerimento dei rifiuti è un errore. Quando si parla di questo trattamento, al di là degli aspetti che concernono l’economicità, la redditività, i risultati finali del processo di pirogassificazione, la mancanza di rispetto delle direttive europee, il rifuggire da un confronto serio e civile con i cittadini, il ricusare la conoscenza di altre realtà che hanno scelto metodi diversi e meno inquinanti nella gestione dei rifiuti, vi è un punto fondamentale che viene banalmente respinto con arrogante volgarità. Si tratta cioè della negazione dei risultati scientifici concernenti gli effetti dannosi per la salute causati dall’incenerimento.
Che la scienza, anche quella medica, abbia sovente mancato di etica e sia stata troppe volte asservita al potere politico, ideologico ed economico è un dato di fatto, ma nel caso del danno chimico da incenerimento dei rifiuti vi è una totale uniformità di pensiero. L’Appello di Parigi del 2004 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sottoscritto da medici, giuristi, scienziati e cittadini dichiara che l’aumento dei casi di cancro nei Paesi industrializzati è in crescita e colpisce l’uomo in tutte le fasce di età e il continuo contatto con prodotti chimici non controllati è il principale motivo dell’aumento di tumori negli ultimi 20 anni. L’esposizione ad alcune sostanze chimiche causa un aumento delle malformazioni congenite, una riduzione della produzione di spermatozoi ed è causa di sterilità maschile. Sostanze o prodotti inquinanti, metalli pesanti, particelle non biodegradabili e non assorbite da filtri, come le nanoparticelle, rimangono nell’ambiente contaminando atmosfera, acqua, suolo e catena alimentare. Sul piano tossicologico sostanze e prodotti chimici sono dei perturbanti ormonali e possono avere effetti mutageni e cancerogeni sull’uomo, altre possono avere effetti allergenici e provocare malattie dell’apparato respiratorio,altri prodotti sono neurotossici e provocano malattie degenerative del sistema nervoso nell’adulto e un ridotto sviluppo intellettivo nei bambini. Questi sono i più vulnerabili e sono maggiormente esposti a molti agenti inquinanti che, attraversando la barriera placentare materna, passano nel latte materno e quindi nel neonato. Recenti studi epidemiologici su popolazioni residenti in prossimità di inceneritori, in Italia, hanno evidenziato su grandi numeri l’aumento di gravidanze pre-termine, di aborti spontanei e di malformazioni fetali. Banalizzare delle evidenze scientifiche assodate e verificate in tutto il mondo aggiungendo agenti inquinanti in una regione alpina come la Valle d’Aosta che presenta già gravi e diffusi problemi di salute è evidente segnale di ignoranza e incompetenza. Dichiarare che i filtri elimineranno i problemi è un mascherare e nascondere la realtà dei fatti e affidare i controlli alla società di gestione dell’impianto, all’Arpa (organo con a capo dirigenti di nomina regionale e assoggettati al potere politico) con la supervisione di un assessorato all’Ambiente già morituro, non sono altro che tentativi di disinformare e imbrogliare la popolazione valdostana.
Lo strumento referendario previsto per il 18 novembre sarà il banco di prova della presa di coscienza dei cittadini convinti che l’evitare di aggiungere fonti inquinanti in un territorio già compromesso e così fragile sia un atto di responsabilità civile.
Le forze politiche che sostengono questa giunta regionale avranno la responsabilità ancor più pesante di garantire la massima libertà di partecipazione allo strumento referendario senza minacce e disinformazione.
Il professor Irwin Bross, epidemiologo e cancerologo statunitense di fama mondiale, non certo disinformato né terrorista ma convinto fautore del libero pensiero e della medicina democratica, scrisse: «Quando il governo e la classe dirigente, anche medica e scientifica, dicono che qualcosa è sicuro o buono per te, ciò che questo significa veramente è che è sicuro e buono per loro. A loro non importa quello che succede a te. Se c’è qualcuno che proteggerà la tua vita e la tua sicurezza, quel qualcuno non potrai essere che tu». Credo non ci sia altro da aggiungere per il cittadino valdostano.
La nostra battaglia continuerà. Buona salute a tutti.
Fonte: Mdf Aosta