Sono davvero felice che nell’interessantissimo dibattito sulla decrescita sia entrato un “pezzo da novanta” come il Prof. Zamagni. Significa che ormai la decrescita è una prospettiva che non si può più ignorare e con cui ci si deve confrontare. E’ un bel passo avanti nella “decolonizzazioone dell’immaginario”! Mi dispiace però che il confronto inizi con una presa di posizione negativa (“Perchè la decrescita non è la soluzione”) ma mi auguro che dal confronto e da una maggior conoscenza reciproca sarà possibile avvicinare fra loro posizioni che hanno molto in comune.
Ho letto l’intero articolo del prof. Zamagni e mi limito a commentare le frasi che mi hanno più colpito.
Il Prof. Zamagni parla di “sviluppo umano integrale” che si potrebbe realizzare “attraverso un mutamento della composizione – e non già del livello – del paniere dei beni di consumo: meno beni materiali, più beni relazionali e immateriali e soprattutto più beni comuni”. COME MDF SIAMO TOTALMENTE D’ACCORDO. Certo, se anche diminuisce il livello ma aumenta il benessere generale, noi siamo contenti lo stesso!
Secondo Zamagni la decrescita “si limita a porre il segno meno al paradigma dell’economia politica, non costituendone il superamento. COME MDF non abbiamo mai detto che basta mettere il segno “meno e basta”, sarebbe una sciocchezza, occorre invece introdurre dei criteri di valutazione qualitativi e far sì che alcune cose diminuiscano (ad esempio gli sprechi, i rifiuti, ecc) ed altre aumentino (ad esempio i posti di lavoro UTILI, la qualità della vita, il benessere sociale, il cibo sano e biologico, ecc).
Per Zamagni “la crescita è una dimensione fondamentale di ogni essere vivente. Come dice F. Capra, non c’è vita senza crescita”. Sì, ma nessuna forma di vita cresce all’infinito, TRANNE I TUMORI…
“L’alternativa all’obesità non è la denutrizione, ma il discernimento”. COME MDF SIAMO TOTALMENTE D’ACCORDO e non siamo per la denutrizione ma per il discernimento, ossia una dieta ragionevole e ragionata. Come dice sempre Maurizio Pallante, fra decrescita e recessione c’è la stessa differenza fra chi digiuna perchè è a dieta e chi digiuna perchè non ha da mangiare. Il primo lo fa per una scelta libera, per dimagrire e stare meglio, il secondo è costretto, soffre e starà sempre peggio.
Per concludere, posso anche essere d’accordo con la frase del Prof. Zamagni: la decrescita – da sola – non è la soluzione. MA ANCHE L’ECONOMIA CIVILE – da sola – NON è LA SOLUZIONE.
A mio modesto parere, LA SOLUZIONE E’ UN BEL MIX DI ECONOMIA CIVILE + DECRESCITA FELICE + FINANZA ETICA. Prendete questi tre ingredienti, uniteli e mescolate per bene e avrete trovato LA SOLUZIONE!!!
di Luca Salvi, Mdf Verona