Vaccini inutili e dannosi: il business avvelena i neonati

da | 16 Ott 2012

Effetti indesiderati o appositamente voluti per far soldi sulla pelle di esseri indifesi col pretesto scientifico? «Il nome – denuncia il giornalista Gianni Lannes – è quello di un killer legalmente autorizzato ad avvelenare i bambini e a trasformarli in pazienti cronici, danneggiando irreversibilmente le loro difese immunitarie». Si chiama “Infanrix Hexa”, costa quasi 100 euro ed è il vaccino esavalente, somministrato in un’unica soluzione, prodotto dalla britannica Glaxo, condannata più volte negli Usa per aver provocato la morte di parecchie persone. L’obbligo di legge per i neonati riguarda solo difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. Ma nella dose diffusa ci sono gli antigeni per altre due malattie infettive. Secondo l’Istituto superiore di sanità, la copertura è ottimale e non c’è nessun rischio provato. Anzi, «il vero scandalo è contrarre virus perché si rifiuta il vaccino».

Vaccinazioni obbligatorie in tutta Italia, tranne nelle regioni come il Veneto dove sono diventate facoltative. «Mio figlio autistico a causa dei vaccini», ha denunciato l’infermiere Gabriele Milani. La vaccinazione contro l’epatite B, contenuta anch’essa nell’esavalente e introdotta «grazie alle tangenti ricevute dall’ex ministro della salute Francesco De Lorenzo», secondo Lannes è «totalmente illegale e truffaldina, in considerazione del fatto che l’ex ministro è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione». Il ministro è sparito ma la vaccinazione è rimasta, scrive Lannes in un intervento pubblicato dal blog “Informare per Resistere”, che denuncia svariati abusi commessi al solo scopo di gonfiare la spesa farmaceutica, anche sulla pelle dei piccoli pazienti e all’insaputa dei famigliari: «Sovente i genitori non sono puntualmente informati dai medici pediatri preposti al servizio delle aziende sanitarie locali, così in una botta sola vengono iniettati ai pargoli oltre a quelli obbligatori, anche i raccomandati “Haemophilus B” e pertosse».

Una madre: «Sette vaccini contemporanei alla prima somministrazione non sono troppi?». Se sono obbligatori solo 4 vaccini, perché invece se ne somministrano addirittura 6 e anche di più? «Non è che si usano i neonati come cavie?», si interroga il Codacons. Oltretutto, anche nelle vaccinazioni obbligatorie si annida il pericolo invisibile dei metalli pesanti. «Il decreto ministeriale del 27 giugno 2003 aveva messo al bando il mercurio», dice Lannes, ma «a distanza di 9 anni è ancora presente nella composizione», come certificato da recenti analisi europee. Non è tutto: negli adiuvanti compare anche l’alluminio in dosi macroscopiche. «Secondo il ministero della Salute e l’istituto Superiore di sanità è tutto a posto e non c’è nessun pericolo. Inverosimile. Come la mettiamo con gli effetti collaterali e le malattie insabbiate? Possibile che debba prevalere il profitto economico sulla salute?».

Due sentenze giudiziarie hanno da poco scosso il mondo della pediatria: c’è una relazione tra i vaccini obbligatori, somministrati ai nostri figli, e l’autismo. Lo hanno detto due giudici, a Rimini e a Torino, disponendo risarcimenti miliardari. Problema: i vaccini sono utili o soltanto pericolosi? «Perché sono obbligatori da noi e in Francia, ma nel resto d’Europa solo consigliati?». Associazioni di genitori che hanno vissuto disgrazie cliniche dopo una vaccinazione, il Comilva ad esempio, pubblicano in Rete studi sconosciuti all’opinione pubblica. Per quale motivo, si interroga Lannes, il governo Monti non rende noto il numero complessivo delle persone danneggiate nel nostro paese? La legge 210 del 1992 parla chiaro: “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”. E dunque: «Che ragione c’era di promulgare una normativa del genere se lo Stato è in regola?».

Il settore, continua Lannes, è intorbidito da trucchi e pericoli, a cominciare dalla presenza “clandestina” del mercurio in alcuni composti, come il Thiomersale. «In sostanza, è consentita l’omissione di informazioni pur essendo confermato che potrebbe ugualmente avvenire una sensibilizzazione (reazione allergica) al prodotto». Gli ultimi dati rivelano che, fra il 1993 e il 1996, ben 7.000 bambini nordamericani sono morti a seguito di reazioni avverse ai vaccini ed altri 333.000 hanno avuto danni permanenti. In Giappone i casi di “sindrome da morte improvvisa” sono scomparsi, immediatamente dopo che l’età delle vaccinazioni obbligatorie è stata spostata dai due mesi di vita ai due anni. E’ ben noto alle autorità sanitarie che col boom dei casi di autismo infantile a partire dal 1992, i neonati hanno ricevuto per ciclo vaccinale un quantità variabile tra 125 e 175 micro-grammi di mercurio, spropositata per il loro peso.

Il mercurio, continua Lannes, è contenuto anche nell’“Infanrix Hexa”, spacciato per “libero da sali di mercurio”. Idem per l’alluminio, che è «una comprovata neurotossina» ed è «l’adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini». Nonostante l’uso diffuso degli adiuvanti di alluminio, la comprensione della scienza medica in merito al loro meccanismo d’azione è ancora notevolmente scarsa, spiega Lannes. C’è anche una relativa scarsità di dati sulla tossicologia e la farmacocinetica di questi composti ma, nonostante questo, la fantasiosa nozione che l’alluminio nei vaccini è “sicuro” è spesso ampiamente accettata. «Ricerche indipendenti, tuttavia, dimostrano che gli adiuvanti in alluminio hanno la potenzialità di indurre gravi disturbi immunologici e neurologici negli esseri umani. In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di reazioni autoimmunitarie, infiammazioni cerebrali a lungo termine associate a complicazioni neurologiche con conseguenze negative, profonde e diffuse».

Se le virtù del vaccino sono spesso sopravvalutate, mentre il rischio è sempre sottovalutato, preoccupa anche la mancanza di qualsiasi valutazione tossicologica sulla somministrazione concomitante di alluminio con altri composti tossici riconosciuti, ordinariamente presenti nei vaccini. L’elenco è lungo: formaldeide, formalina, fenossietanolo, fenolo, borato di sodio, polisorbato 80, glutaraldeide. «Il risultato è che i bambini assumono quantità molto più elevate rispetto agli standard di sicurezza considerati dalle agenzie regolatorie, e gli adulti stanno aggiungendo quantità elevate cumulative di alluminio nei loro corpi». Dei numerosi vaccini inoculati ai neonati, molti dei quali contengono alluminio, si è dimostrato come i bambini ottengono dosi circa 46 volte superiori a quelle considerate sicure dalle agenzie governative. «Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul cervello, argomenta il professor Russell Blaylock (neurochirurgo, autore e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza del morbo di Alzheimer negli adulti».

«L’alluminio è tossico», afferma Blaylock. «Un’avvincente ricerca ha dimostrato che l’alluminio è una neurotossina cumulativa, anche in piccole concentrazioni. Esso ha la tendenza a concentrarsi nell’ippocampo, una zona del cervello vitale per funzioni cruciali, tra cui apprendimento, memoria e comportamento». Recenti ricerche hanno dimostrato che l’alluminio nei vaccini sta producendo gravi problemi nel cervello dei bambini in via di sviluppo, dice il professore. «Le prove sono schiaccianti, ma molti medici e funzionari le ignorano. Rifiutano di guardare le prove perché sono spaventati dalla potenza delle evidenze». Un quadro più che allarmante: «L’incidenza di disturbi neurologici come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e Alzheimer sta esplodendo». La causa sarebbero proprio le tossine come l’alluminio dei vaccini, «e nessuno sta dicendo la verità».

Secondo l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, la quantità settimanale di alluminio nella dieta di una persona adulta non dovrebbe superare 1 milligrammo per ogni chilo di peso corporeo, riducendo di ben 7 volte la soglia precedente. Massima attenzione rispetto ad alcuni alimenti come pane, dolci, biscotti, cereali, spinaci, funghi e lattuga, fino ai latti artificiali per neonati. «Dopo l’assorbimento – afferma l’Efsa – l’alluminio si distribuisce in tutti i tessuti degli animali e dell’uomo accumulandosi in alcuni di essi, in particolare nelle ossa. Il principale trasportatore degli ioni di alluminio nel plasma è la proteina legante il ferro, la transferrina. L’alluminio è in grado di penetrare nel cervello e raggiungere la placenta e il feto».

La Corte dei Conti ha convocato il Codacons in merito allo scandalo dello spreco di soldi pubblici per vaccini pediatrici inutili se non addirittura pericolosi, a seguito di un esposto del dicembre 2011. Se in Italia sono obbligatori solo i vaccini contro difterite, tetano, polio ed epatite virale B, perché nelle Asl – denuncia il Codacons – anziché informare correttamente i genitori, spesso viene fornito ed iniettato ai piccoli il nuovo vaccino esavalente che contiene anche due vaccini facoltativi, contro pertosse e influenza? Fatto grave: non è disponibile un’unica soluzione coi soli 4 vaccini obbligatori. Rischio: il sovraccarico di sostanze potrebbe comportare uno choc del sistema immunitario.

Sul fronte economico, aggiunge Lannes, la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici: «La maggiore spesa a carico della collettività è pari a 114 milioni di euro all’anno». Il Codacons, che ha illustrato la questione alla Corte dei Conti, ha già inviato un esposto alla magistratura contabile, al ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce del possibili reati di truffa e abuso d’ufficio, e chiedendo di accertare il comportamento dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, cioè l’ente che autorizza la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati nelle nostre Asl. «Maggiore è la spesa farmaceutica dei vaccini e più grande è il guadagno di Big Pharma», conclude Lannes.

«E’ ovvio che si aumenti il numero dei vaccini, pediatrici e non solo», come quelli contro l’aviaria o addirittura l’obesità: se le multinazionali farmaceutiche non ricercassero esclusivamente il profitto economico, avrebbero commercializzato anche i soli vaccini obbligatori, fornendo ai genitori un’alternativa concreta all’esavalente. «La vaccinazione dovrebbe essere una scelta, da valutare caso per caso, dopo aver ricevuto un’informazione corretta dalle autorità sanitarie». Invece, protesta Lannes, i genitori restano al buio, «a volte pressati e minacciati psicologicamente», e quindi «accettano passivamente questo bombardamento al sistema immunitario del proprio figlio». Domanda: «Quante altre generazioni di bambini perderanno la salute per un cinico business?».

di Giorgio Cattaneo

Fonte: Libre