In vista del voto del 18 novembre, nei manifesti referendari il governo regionale autonomista scrive : “In Democrazia non votare è un Diritto”. Si resta quindi nel consueto filone della rivendicazione dei Diritti.
Però questa volta non si rivendica l’auto-determinazione del popolo valdostano contro il Governo centralista italiano. Al contrario: si invita a NON avvalersi di un importante strumento di auto-governo, quale è il Referendum propositivo regionale.
Insomma, la paura fa novanta, al punto da suggerire una Svolta Epocale : imbracciare le armi contro il Mito Fondante dell’autonomismo …. che può diventare talmente sovversivo da permettere ai cittadini di scegliere quale aria respirare – fermando il progetto di un Inceneritore, prima che venga costruito.
Si tratta quindi, un Referendum da cui potrebbe nascere un decisivo precedente giuridico contro tutti gli Inceneritori d’Italia – “l’effetto domino” di cui ha scritto il Presidente reginale Rollandin, chiedendo al ministro dell’Ambiente un incontro per “ prendere congiuntamente delle precauzioni” contro il Referendum…. (vedi l’articolo del 29 ottobre).
Ma a protestare contro l’invito all’astensione da parte delle massime autorità istituzionali, non è solo il Comitato no-pirogas. Qualcuno, anche all’interno del palazzo regionale – ma soprattutto tra i semplici cittadini – invoca un ritorno alle nobili origini dei padri fondatori.
Che hanno lottato contro il fascismo e che sono morti non per il diritto di NON votare, bensì per il suo contrario : la democrazia. Circola quindi l’intenzione di salvare il salvabile – la parte migliore dell’autonomismo – e di farlo proprio in occasione di questo Referendum, che fa emergere un forte conflitto “esistenziale” interno allo schieramento favorevole all’Inceneritore.
Gestione Alternativa dei Rifiuti
Comunque, pur non abbandonando il tema della difesa dell’istituto democratico del Referendum – il Comitato no-pirogas ha scelto di concentrare le sue forze sulla proposta di Alternative concrete al Pirogas – che viene rifiutato in nome della Difesa della Salute. Con uno ragionamento molto semplice : se in ormai tanti Comuni si sta affrontando efficacemente il problema dei Rifiuti – senza ricorrere agli Inceneritori – perché mai non dovrebbero esserne capaci anche i Valdostani ? Difficile ribattere senza offendere l’intelligenza dei propri concittadini….
Morire nei Limiti di Legge
L’Agenzia Protenzione Ambientale v.d.Aosta ha dato parere favorevole al PiroGassificatore. Affermando che i Gas inquinanti saranno entro i limiti di Legge. Ma i dirigenti dell’Arpa non possono ignorare che i peggiori inquinanti prodotti dalla nuova tecnologia dei Pirogas, non sono ancora riconosciuti dalla Legge. E i dirigenti dell’Arpa non possono ignorare che anche il Principio di Precauzione esiste, ed è previsto dalla Legge.
Arpa: Protezione = Precauzione
C’è una lunga storia dei veleni a Norma di Legge, tipo l’amianto. Storia che si ripete. Anche adesso non c’è una legge che imponga la misurazione delle Polveri Ultrafini inferiori alle PM 2,5 – che essendo più piccole sono molto più penetranti, e quindi più cancerogene. Senza considerare gli effetti incrociati con diossine, metalli pesanti, ecc. Ma la parola “Protezione “ (ragione d’essere dell’Arpa ) è legata molto più al concetto di Prevenzione-Precauzione, che non al concetto di Registrazione Postuma dei danni avvenuti.
E allora… se bastasse seguire una Legge di Coscienza ?
Magari appoggiandosi al CNR che già nel 2007 raccomandava il Principio di Precauzione, proprio nel campo degli inceneritori – e proprio considerando la pericolosità delle Polveri Ultrafini. Questo è dunque il suggerimento – anzi l’APPELLO che tanti cittadini valdostani ( ma anche delle altre regioni ) vorrebbero rivolgere ai loro Dirigenti dell’Arpa.
Date un segnale di svolta…
“ Non potreste dichiarare NON più valide le vostre Valutazioni di Impatto Ambientale – alla luce delle nuove evidenze scientifiche, emerse circa le nano polveri? E indicare quindi la necessità del Principio di Precauzione – che porterebbe a rifiutare ogni tipo di Inceneritore?
E se questa strada non risultasse praticabile – allora perché non dare le dimissioni? Questo potrebbe essere un positivo segnale di svolta. Dove non arrivano le procedure e gli “obblighi di Legge” possono arrivare gli obblighi di coscienza. Non sarebbe un segnale di sconfitta – bensì un atto di coraggio, e di lucidità intellettuale.
Forse i dirigenti Arpa, per fare questo passaggio – in Val d’Aosta come altrove – hanno bisogno di sentire non solo la critica dei cittadini, ma anche il loro sostegno e incoraggiamento in scelte inconsuete e non facili.
Gli inceneritori (sia di vecchia, sia di nuova generazione ) sono un emblema dell’Inquinamento. Ormai sappiamo che occorre cambiare rotta. E rifondare sia il paradigma scientifico-tecnologico, sia la civiltà giuridica e la struttura economica, – per rispondere all’emergenza dell’inquinamento, complessivamente sempre in crescita, come tutti sappiamo.
L’Arpa può collaborare con i comitati cittadini, impegnandosi insieme a loro per preparare questa ineludilbile svolta di civiltà. E compiere così una difficile scelta tra l’acquiescenza a consuetudini mentali e poteri “forti” da un lato e – dall’altro lato – la protezione dei più deboli, in questo caso i bambini e le nuove generazioni, più esposte all’accumulo di inquinanti.”
Vi chiediamo un sostegno perché …
In v.d.Aosta possiamo creare un bel precedente, utile per tutti. Chiediamo dunque ai nostri lettori di far circolare questo Articolo con il seguente Link http://wp.me/P2APfH-5Q Cliccando, si si entra in una pagina in cui trovate l’Appello all’Arpa ( che non vuole essere “contro” i dirigenti dell’Arpa, ma “a favore” di tutti !)
Si può sottoscrivere e inviare con un clic. Se il numero degli invii dovesse risultare eccessivo, creando problemi al funzionamento degli uffici, le firme verranno però raccolte in un file, e recapitate in modo più discreto.
Si può far circolare anche solo il Rettangolino blu al Link http://wp.me/P2APfH-5Q
di Luisella Chiavenuto, Mdf Aosta.