Questo articolo ha ben poche pretese: vuole solo suggerire, attraverso una disamina principalmente empirica, una possibile misura del ruolo che svolgono alcune forme comunicative (TV, Internet, stampa, incontri pubblici) nella diffusione delle idee decresciste.
In particolare, ho analizzato il numero di visite, negli ultimi tre mesi, delle voci di Wikipedia dedicate, rispettivamente, a Maurizio Pallante (fig. 1), Movimento per la Decrescita Felice (fig. 2), Decrescita (fig. 3), Degrowth (in inglese, fig. 4) e a Serge Latouche (fig. 5). Ho scelto la celebre enciclopedia perché, cercando le suddette parole chiave con Google, i link alle rispettive voci appaiono puntualmente in cima.
Osservando il seguente grafico:
Fig. 1
emerge un picco delle letture della voce “Maurizio Pallante” proprio il 5 marzo, evidentemente in corrispondenza della partecipazione in prima serata del fondatore dell’MDF alla puntata di Ballarò, su RAI 3. Nonostante l’atteggiamento snob del conduttore e degli altri invitati alla trasmissione, nonché il poco tempo riservato a Pallante per gli interventi, molti telespettatori -incuriositi- hanno subito cercato di approfondire il tema della decrescita attraverso Internet.
Tale interpretazione trova immediato riscontro nell’analogo grafico riferito all’MDF:
Fig. 2
Val la pena notare il carattere più duraturo dell’interesse verso il Movimento complessivo, rispetto a quello nei confronti del suo presidente. In altre parole, pare che sia proprio la decrescita il tema che si vuole approfondire maggiormente, rispetto alla vita e alle opere di Pallante.
Passando invece alla voce “Decrescita”, invece, grande influenza deve avere avuto la campagna elettorale per le ultime politiche italiane del 24-25 febbraio 2013:
Fig. 3
Un andamento simile presenta il grafico relativo alle visite dell’omologa voce in lingua inglese “Degrowth”, interpretabile come una volontà di approfondimento ulteriore:
Fig. 4
Da notare, in questo caso, a differenza della fig. 3, la medesima dimensione delle “code”: un po’ dopo le elezioni politiche, il plus di approfondimento è tornato ai livelli precedenti.
Per terminare, il grafico relativo alla voce su Serge Latouche offre uno spunto interessante:
Fig. 5
Cosa è successo il 13 marzo 2013? Quel giorno, nel web in lingua italiana, l’interesse per il filosofo francese si è praticamente decuplicato rispetto alla norma. In questo caso, probabilmente, un ruolo decisivo avrà giocato la sua partecipazione a un incontro-dibattito del giorno precedente a Frascati (RM), raccontato brevemente l’indomani dal Corriere della Sera a pag. 12.
Un caro saluto a tutti gli amici dell’MDF.
Roberto Lepera