Pensare e tentare di mettere in atto la “decrescita” non fa ridere come fanno i cultori della “crescita”, che confondono la decrescita con la recessione, ma permette di integrare il concetto di “crescita” con il suo opposto “la decrescita”, permette così di scegliere cosa far crescere e cosa far decrescere, permette di non dare in modo unilaterale, l’accezione positiva al concetto di “crescita”.

Poter vagliare ogni scelta in questo modo arricchisce così nel valore e nella qualità, ciò che ci si propone di fare, e sposta l’attenzione sui “criteri” secondo cui le singole scelte vengono fatte, la riuscita positiva di questa intenzione, si baserà quindi sulla capacità in ogni situazione, di approfondire e misurare ogni volta ogni cosa nella sua realtà “vitale”, conoscere a fondo i contesti ambientali, ma anche culturali in cui si va ad agire. Non creare situazioni irreversibili e contro l’umanità, e smettere di incentivare il processo della “crescita” fino allo sfinimento con le conseguenze deleterie che ne derivano, dal debito pubblico alla finanziarizzazione di tutto, all’inquinamento e avvelenamento di qualsiasi cosa, com’è nel sistema attuale…

Ognuno di noi attraverso l’osservazione, l’informazione, lo studio, la sperimentazione e la creatività . Può innescare questo processo di riequilibrio della “crescita” che ci ha trascinato in luoghi dove è difficile sopravvivere, e per molti neanche questo, immaginiamo alcuni luoghi dell’Africa, o dell’America Latina o dell’Est Europa o dell’Oriente.

In questo percorso, in qualche modo, è necessario tornare addirittura agli albori della civiltà, dove i primi uomini sapevano che al giorno succedeva la notte, e così le stagioni una dopo l’altra e non un giorno infinito, come la crescita vorrebbe essere, spesso la natura nel suo rigenerarsi continuamente, ci suggerisce soluzioni, che hanno permesso fino ad oggi la nostra esistenza sulla terra. Non tenerne conto significa decretare grosse “difficoltà” per i nostri figli, dall’altra molte scoperte tecnologiche più attuali ci faciliteranno il cammino. Dovremo sapere ogni volta a cosa rinunciamo veramente (costo-opportunità) e cosa possiamo costruire, senza mai dimenticare che siamo parte del tutto.

Cinthya Costa, Roma