Da questo articolo (uno dei tanti sul tema) http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2014/3/14/AUMENTO-BUSTA-PAGA-Ecco-chi-avra-i-1000-euro-85-al-mese-promessi-da-Renzi/480312/ si comprende molto bene che il bonus di 80 euro che il premier Renzi ha promesso a tutti i lavoratori dipendenti italiani non sara’ un “vero” aumento della retribuzione ma si manifestera’ come maggiore detrazione IRPEF.
Peccato che in questo modo il beneficio andrà solo a chi già non stà fruendo (o intende fruire) degli sgravi fiscali previsti per le ristrutturazioni, disincentivando in effetti queste e spingendo chi vuol ristrutturare a farlo “in nero”.
Mi spiego meglio: Supponiamo che io annualmente paghi (al netto delle “normali” detrazioni”) 2000 Euro di Irpef (è il caso reale di un dipendente che guadagni 1500-2000 Euro netti al mese, coniugato e con un paio di figli a carico) ed abbia da ristrutturare la casa (semmai per migliorare l’efficienza energetica). Considerata la possibilità di detrarre dalla propria irpef effettivamente dovuta, per 10 anni, almeno il 5% ed al più il 6,5% dei costi della ristrutturazione grazie agli incentivi vigenti da molti anni, sarei tentato di fare lavori per circa 30-40 mila Euro (per fare un cappotto termico e cambiare tutti gli infissi si arriva facilmente a questa cifra): ; 40’000*0,50/10 = 2000 (incentivi per semplici ristrutturazioni); 30’000*0,65/10 ~ 2000 (incentivi per interventi di efficientamento).
Se invece Renzi mi aumenta le detrazioni lasciandomi 85 euro al mese in busta paga alla fine dell’anno avro’ pagato di Irpef solo 1000 Euro (~2000-85×12) e quindi se ho già fatto la ristrutturazione perderò il 50% del beneficio a suo tempo ipotizzato (a meno di “mettere da parte” gli 85 euro in più al mese, che comunque significa che Renzi non mi da in effetti nulla!) e se invece avevo solo ipotizzato di fare i lavori ora sarà nella condizione di essere interessato a farne solo per una somma complessiva di 15’000-20’000 Euro (ovvero di fare l’altra parte dei lavori “a nero”) ovvero addirittura a non farne proprio.
Insomma la solita bufala che serve solo a far consumare “a breve” i soldi ai cittadini invece che incentivarli in azioni più virtuose.
Ma soprattutto una riduzione netta degli effetti positivi che gli incentivi hanno sul mercato delle ristrutturazioni, che tra l’altro rispetto alle nuove costruzioni sono molto più labour intensive (non a caso i palazzinari preferiscono costruire che ristrutturare!).
Nello DE PADOVA (www.dePILiamoci.it)