Consigli non richiesti per buone Vacanze

da | 12 Ago 2014

Il tempo che ci viene offerto in questi giorni estivi è sempre un tempo importante da non sprecare. Alcuni andranno in vacanza in posti lontani da quelli della quotidianità. Altri decideranno di restare nei propri posti in cui vivono. Indipendentemente dai posti e dalla durata che toccheranno i nostri piedi e che i nostri occhi vedranno,  è importante la qualità di questo tempo.

Uno dei mali della società della crescita infinita, è quella di aver ridotto anche il poco tempo libero in tempo schiavizzato. La dittatura del dover vedere sempre di più e sempre più in fretta. La dittatura del poco tempo e della paura di perdesi qualcosa. In realtà l’unica cosa che rischiamo di perdere siamo noi stessi.

Certamente cambiare ambiente è salutare, oltre che essere un bell’arricchimento interiore. Ma sia chi può permetterselo sia chi non può, l’importante è vivere questo tempo. Ancora una volta ci viene in aiuto l’abitudine a riprendere il significato delle parole. Vacanza, dal latino Vacantia, Vacans, Vacare, cioè essere libero, vuoto.

Liberi e vuoti ma da cosa? Innanzitutto libertà della mente che è vuotare tutto quello che abitualmente ci abita. Crearsi uno spazio in cui le normali abitudini e i normali pensieri non abbiano accesso. E’ un tempo “altro” quello che nelle vacanze estive bisognerebbe vivere. Un tempo per se stessi, un tempo di igiene interiore personale. Oserei dire un tempo di sano egoismo, dove ritrovare un maggiore contatto con se stessi e con il mondo della natura, che è quello più vicino e connaturale all’essere umano.

In questo senso acquista un elevato valore spostarsi in posti dove la natura è preservata e preminente. Posti dove i ritmi sono scanditi dal naturale scorrere del tempo. Posti in cui è possibile ascoltare i suoni originali del mondo: lo scorrere delle acque di un fiume, i frusciare degli alberi mossi dal vento, le voci degli animali. Imparare ad ascoltare anche il silenzio.

Posti dove è possibile pulire gli occhi e quindi lo sguardo, nel vedere paesaggi non ancora toccati dagli uomini. Maestà delle montagne e grandezza dei mari. Igiene dei sensi.

Riabituare il nostro olfatto a percepire certi odori della natura che nell’inquinamento quotidiano cittadino abbiamo smarrito o non abbiamo mai conosciuto. Toccare la terra, le piante, gli animali. Imparare a farlo in un modo nuovo e cioè con il rispetto e non con la violenza con la quale siamo stati abituati. O peggio ancora con la diffidenza o la paura e talvolta la schizzinosità verso qualcosa che sembra non appartenerci. In realtà riprendere contatto con la natura significa sempre riprendere contatto con se stessi, con il proprio nucleo principale. Passeggiare nei boschi sarebbe una sana terapia a costo zero.

Ritornare ad un ritmo più calmo anche nel gustare cibi nuovi e sani. L’arte del saper mangiare sano e naturale potrebbe essere un valido motivo per vivere in pienezza le vacanze. Avere rispetto per il proprio corpo. Evitare le abbuffate non necessarie né richieste è una forma di rispetto verso se stessi, il mondo – inteso come animali, pesci e piante – e ancora prima verso quelle popolazioni che con un milionesimo di quello che consumiamo noi, sfamerebbero intere colonie di bambini. Bambini e popolazioni intere affamata dal nostro stile di vita occidentale basato sul cancro della crescita infinita. Rispettare il corpo continuando o iniziando una sana alimentazione, etica e sobria è fare veramente vacanza.

Aggiungo che il tempo delle vacanze è anche tempo di vuoto nel senso pieno di questo termine. Vuoto di pensieri, vuoto di progetti. Assenza del frastuono di voci. Bisogna reimparare anche questa importante arte. Saper restare ad osservare la Natura e gli altri anche senza avere nulla da dirsi. Non avere paura di questo vuoto che altro non è che l’ambiente naturale del nostro essere e che produce al meglio le sostanza per rigenerarlo e rendere la nostra presenza più vera ed autentica.

Mi si consenta un ultimo suggerimento. Il tempo delle vacanze sia anche un tempo per recuperare rapporti umani. Noi accendiamo continuamente rapporti. Con le cose, i sentimenti, gli animali, le persone. La qualità della vita di una persona dipende anche dalla qualità dei rapporti con le altre persone e con le persone più care, che spesso pagano le conseguenze delle nostre assenze più o meno giustificate.

Il tempo delle vacanze può essere un tempo dove l’umano ritorna ad essere attore principale e ritorna ad esserlo nella maniera più sana, genuina e semplice.

Si, anche il tempo delle vacanze può essere vissuto in diversi modi. Possiamo viverlo nella corsa frenetica alla crescita, illudendoci che stiamo in vacanza, ma che in realtà stiamo solo continuando l’opera distruttrice in costume da bagno o da montagna. Oppure possiamo viverlo in stile decrescente, cioè in modo sano, recuperando il bello e l’umano che abita ognuno di noi.

Buon tempo di vacanza a tutti.

Alessandro Lauro