Provare a cambiare si può. L’esperinza di “LA TERZA PIUMA”

da | 25 Mar 2015

Cambiare paradigma culturale è uno dei principali obbiettivi del movimento per la decrescita felice. Tale cambiamento passa per diverse strade. Una di queste è sicuramente quello della formazione e dello sporcarsi le mani in prima persona ed in prima linea.

Oggi vogliamo raccontarvi la storia della Cooperativa “La Terza Piuma”, e lo facciamo con una breve intervista a Barbara Gallizzoli, che tra le altre cose è attivista MDF

Barbara come nasce l’idea di “La terza piuma”?

La Cooperativa si costituisce ad aprile del 2014 ed apre il suo punto vendita pochi mesi dopo in una zona centrale di Bergamo (città ai piedi delle alpi).

La risposta poetica è: la realizzazione di un sogno. Un sogno che accomuna tre giovani donne di Bergamo che hanno fatto della sostenibilità il loro stile di vita. Un sogno che si sta cercando di concretizzare con impegno, nonostante le difficoltà che la nascita di una nuova attività comporta.

Quali sono le attività che proponete?

In pratica è uno spazio dove si affiancano diverse attività: formazione, promozione e vendita. La cooperativa si occupa di promuovere stili di vita sostenibile attraverso incontri, lezioni, laboratori e vendita. In negozio è possibile trovare abbigliamento usato per donna, uomo e bambino, abbigliamento e accessori nuovi realizzati utilizzando materiale ecologico, detersivi alla spina, pannolini lavabili e molto altro. Tutte le attività promosse dalla cooperativa sono connesse tra loro da un filo verde, il filo della sostenibilità economica, ambientale e personale.

Collaborate anche con altre realtà? cercate di fare rete?

Stiamo cercando di creare una rete di sarte, modelliste, piccole realtà principalmente del nostro territorio e associazioni per dare vita a collezioni di abiti e accessori accattivanti e alla moda che rispettino l’ambiente e mettano l’uomo e il suo lavoro al centro.

Abbiamo scelto la formula giuridica della cooperativa, perché è quella più congeniale alle nostre esigenze e che a parità di altre ci offre maggiori margini di movimento.

Ora non ci resta che spiccare veramente il volo, con il sostegno di una rete sotto di noi come sostegno, rete che stiamo tessendo piano piano come il ragno con la sua ragnatela.

Sicuramente non sarà stato tutto rose e fiori. Quali le difficoltà?

abbiamo riscontrato le maggiori difficoltà nel districarsi nel dedalo burocratico: la scelta della ragione sociale, la figura del commercialista, l’incidenza dell’IVA e come calcolare i prezzi;
ora stiamo lavorando sulla pubblicità del punto vendita: come farlo conoscere, come valorizzare abiti e accessori artigianali venduti nel punto vendita.  E per fare questo stiamo cercando di creare una rete di sarte locali, ma non solo con le quali instaurare un rapporto biounivoco di collaborazione scambio reciproco.

Com’è stata la risposta da parte delle persone?

La nostra idea imprenditoriale piace, abbiamo molto sostegno anche se vorremmo che il nostro punto vendita diventasse aggregativo e formativo e non solo spazio vendita. Funzionano molto bene i percorsi formativi dai corsi di cucito all’autoproduzione, che proponiamo anche all’esterno.

Avete in cantiere ulteriori progetti?

stiamo provvedendo alla realizzazione del calendario di eventi per il 2015, mantenendo i corsi interno al negozio e predisponendo un calendario degli eventi formativi (percorsi di formazione, serate di presentazione dell’attività, convegni e incontri anche in collaborazione con realtà del territorio, anche se fare rete spesso è faticoso).

Per ulteriori info: www.laterzapiuma.it