La discrepanza tra dire e fare è un rischio. L’importante è chiarire alcuni concetti.
È indubbio il fascino che uno stile di vita quale quello della decrescita felice possa esercitare su alcune persone.
Un movimento partito dal nulla e dal basso che nel giro di pochi anni ha circoli sparsi su tutta l’Italia e simpatizzanti ovunque non può che nascere su basi di fascino e attrazione. ovviamente anche i tanti benvenuti detrattori sono in certa misura affascinati a loro insaputa.
Un movimento, MDF, che nasce su basi teoriche di forte critica al concetto di PIL ma che sfocia subito in mille altri rivoli e fiumi che conducono tutti all’unico mare che è la realizzazione umana. E quindi la felicità.
Bisogna però chiarirsi bene sui concetti. La parola teoria ha significati nell’immaginario odierno poco positivo. Rimanda a idee anche belle ma che non hanno adesione alla realtà e quindi poca praticità e di conseguenza poca utilità.Ora si potrebbe ragionare anche sul merito del concetto di utile ed inutile ma lo tralascio per il momento. Quello che invece mi preme dire è che la parola “theoria” ha in realtà dentro di sé un’accezione molto pratica.
Il termine proveniente dal mondo greco significa guardare, osservare con occhi diversi e guardando agire automanticamente in modo nuovo. Theoria è quasi sinonimo di contemplazione. Ma non nel senso di restare imbambolati a pensare o non pensare, immobili in un posto. Tutt’altro.
Contemplare significa avere dentro di se l’energia per agire in modo diverso. Guardando il mondo con occhi nuovi io posso agire in modo totalmente nuovo. Guardando più in profondità sono in grado di agire in modo più incisivo, concreto ed efficace nella mia quotidianità.
Di esempi ne abbiamo tanti. Nella storia e anche nel nostro movimento.
Chi sono quelle persone che iniziano ad autoprodursi quante più cose possibili e le scambiano e lo insegnano a tanti? Persone theoriche e conteplative. Cioè concrete.
Chi sono quegli imprenditori che lasciano vie sicure e comuni per intraprendere strade nuove volte al risparmio energetico e tutela ambientale? Persone pratiche con sguardo nuovo.
Chi sono quelle persone che acquistano dai Gruppi di acquisto solidale? Persone profondamente pratiche con sguardo nuovo.
Chi sono quelle persone che scelgono stili di vita più salubri, relazioni più umane, eliminando merci inutili e aumentando l’economia del dono? Visionari con le mani in pasta. Ogni giorno.
Non avrebbe senso infatti, l’esistenza di un movimento totalmente ideologico e teorico nel senso odierno del termine. Usare belle idee ma non metterle in pratica quotidianamente è un po’ come dire di essere vegano ma continuare a mangiare il pollo che è diverso dalla carne rossa!
I circoli, i raduni, le conferenze, le presentazioni, sono tutti momenti importanti che vanno supportati da un prima e un dopo coerenti.Non possiamo pretendere credibilità dal solo dire senza il fare.Mai come oggi vi è una enorme sete di esempi concreti. Mai come oggi c’è una fame di persone autentiche e vere. Dove autenticità e verità non sono sinonimo di perfezione ma di affidabilità.
Il movimento per la decrescita felice vuole mostrare un modo “altro” di stare al mondo. Un modo più vantaggioso per tutti. Un modo più salutare. Un modo di vivere più rispettoso degli altri e della natura. Un modo più intelligente e quindi anche più faticoso. Un modo più gentile ma non banale. Un modo più profondo dove è la spiritualità di ognuno a creare i legami e non la convenienza del momento.Un modo più tecnologico dove questo può aiutare l’umano e la terra a stare bene.
I decrescenti sono coloro che al primo posto mettono il bene di tutto ciò che vive sul pianeta, prendendosene cura nei modi e nelle situazioni specifiche.La pratica di tutto ciò e di molto altro, suscita domande ed interesse in chi vive prigioniero nelle logiche dominanti di crescita e profitto senza limiti. Ed è in queste domande e in queste sane inquitudini che si gioca gran parte della partita.
“Sai pulire un parabrezza?
– Si –
La saggezza sta nel farlo”
Alessandro Lauro