Questo 2 di aprile non passerà alla storia. Il neo-riconfermato presidente Issoufou Mamadou è stato eletto senza avversari. Non eletto ma plebiscitato. Primo turno col 48% dei voti arrangiati e secondo turno con scarti da dittatura, col 92%. L’avversario in prigione è stato evacuato in Francia per motivi di salute politica.
Non c’è il popolo stamane a Niamey per il giuramento.La Corte Costituzionale, un pugno di invitati e le rappresentanze diplomatiche ‘liberamente’ obbligate a partecipare. In questo il potere è stato coerente. Il popolo non c’è stato prima e non c’era oggi, in questo è stato fedele alle scelte.
La coerenza continua anche con gli arresti, prima durante e dopo le elezioni. Non manca la fantasia in questo paese volutamente ultimo della classifica mondiale sullo sviluppo umano. Arresti dei responsabili del principale partito di opposizione, il LUMANA. Arresti eccellenti di militari per un presunto colpo di stato.
Arresti per l’uso sconsiderato dei mezzi di comunicazione sociale per chi non possedeva neppure gli strumenti. Arresti dell’ultima ora per un tentativo presunto di incendio della casa di un ministro. Arresti della circolazione un paio d’ore prima quando passa o arriva il presidente. Arresti cardiaci per i democratici.
Non c’è Hollande, non c’è il presidente della Nigeria, non ci sono tanti altri perché tutto è stato fatto rapidamente per non lasciare pericolosi vuoti di potere. Il potere infatti è persuasivo e pervasivo.Quasi tutti i giornali, le televisioni, gli intellettuali e buona parte degli opponenti sono stati comprati dal potere.
Il 2 di aprile non passerà alla storia. Comunque non nella storia del Niger che in fondo non merita tutto questo. Oppure no. Ogni popolo ha il potere che si merita quando è assentato dalla povertà dei più. Altri, con questo regime, stanno bene come non mai. Un fantoccio dai piedi di argillache che celebra il 2 di aprile.
Mauro armanino, niamey,2 aprile 016