A pochi giorni dal G7 Ambiente di Bologna la multiutility emiliana presenta il proprio bilancio di sostenibilità
È stata Ellen MacArthur (nella foto), che con la sua omonima fondazione è divenuta ormai una guru a livello internazionale nella transizione in corso verso un’economia circolare, ad aprire le danze durante l’evento che a Bologna – a pochi giorni dal G7 Ambiente – vede la multiutility Hera presentare il proprio bilancio di sostenibilità.
«Nel giro di 100 anni il carbone sarà finito – ha spiegato la MacArthur – ma risparmiare risorse non basta: deve servirci per guadagnare tempo e consentirci la transizione da un’economia lineare a un’economia circolare, che sganci la scarsità delle risorse dalle nostre prospettive di crescita, puntando su innovazione, formazione e nuove generazioni». In questo contesto si inseriscono pienamente anche quelle aziende cui affidiamo i nostri rifiuti perché vengano gestiti secondo la logica di un ciclo integrato, rivolto in primis al recupero di quanta più materia possibile dai nostri scarti, e in subordine di energia.
Un ciclo che non sarebbe immaginabile senza adeguati impianti industriali: di qui l’elogio arrivato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che durante l’evento ha lodato «l’Emilia-Romagna, autosufficiente sui rifiuti».
Da parte sua, Hera ha raccontato il proprio impegno sul fronte della sostenibilità, mostrando come 10 dei 17 obiettivi (Sdg) elencati nell’Agenda dell’Onu al 2030 vedano il Gruppo personalmente impegnato. “Per la prima volta in questo bilancio – si legge infatti nel documento presentato dalla multiutility emiliana – e tra le prime imprese a livello europeo, siamo in grado di quantificare la quota di margine operativo lordo generato da attività che rispondono alle priorità dell’“Agenda globale” e, quindi, in grado di contribuire in modo concreto allo sviluppo sostenibile del territorio che serviamo: si tratta di circa 300 milioni di euro nel 2016, pari al 33% del totale. Abbiamo con ciò definito una nuova e innovativa modalità di rendicontare ai nostri interlocutori il contributo del Gruppo Hera sul fronte della sostenibilità”.
«Questi momenti di confronto sono molto importanti – aggiunge Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera – perché confermano la dimensione internazionale nella quale si collocano gli ottimi risultati conseguiti da Hera sul fronte dello sviluppo di un’economia circolare. In gioco c’è l’accelerazione di una transizione che richiede il concorso di tutti, con particolare riferimento alla necessità di un quadro regolatorio certo e più omogeneo, in grado di favorire la pianificazione, gli investimenti e quei processi di consolidamento che sono essenziali, nel lungo periodo, a una crescita sostenibile e duratura».
Fonte: Greenreport.it