L’iniziativa dell’azienda di trasporto merci di Gubbio, prima in Italia e in Europa per mezzi a metano liquido, che ha premiato l’autista più green con una quindicesima mensilità.
Gubbio, 18 luglio 2017. Fino a una mensilità di premio al camionista più eco-sostenibile. È l’iniziativa dell’azienda di trasporto merci LC3, che, grazie al ricorso a veicoli a metano liquido e all’adozione di una serie di pratiche virtuose, si pone oggi come la prima azienda di trasporto merci su gomma sostenibile nel nostro Paese, nonché la prima in Europa per numero di veicoli. L’iniziativa, condivisa assieme alle sigle sindacali, intende premiare gli autisti il cui comportamento al volante abbia maggiormente aderito alle regole di risparmio energetico e rispetto dell’ambiente.
Il premio Eco-Driver LC3 2017 è stato conferito proprio a luglio: l’autista del team LC3 che ha vinto si chiama Dorian Guza, ha 34 anni, sposato e con una figlia, e oltre al riconoscimento si è portato a casa anche un premio in denaro, una vera e propria quindicesima mensilità. “Le mie regole? Vado piano, non mi faccio mai prendere dalla fretta, rispetto i limiti di velocità e le distanze di sicurezza”, commenta Dorian. “Il programma di crescita professionale e di valorizzazione del personale è un punto di forza di LC3 dalla sua nascita, spiega Michele Ambrogi, presidente di LC3. La formazione degli autisti è uno dei capisaldi della scelta di sostenibilità che guida la nostra azienda. Non avrebbe senso dotarsi di veicoli ecologici se di pari passo non avessimo intrapreso un percorso di eccellenza dedicato, appunto, agli autisti”.
Ogni anno i 200 eco-camionisti di LC3 seguono corsi di guida sicura e risparmio energetico, a cura di tecnici qualificati e certificati, anche attraverso strumenti all’avanguardia come simulatori di guida virtuali, simili a quelli utilizzati dai piloti delle grandi compagnie aeree. Formazione parallela viene offerta agli operatori al traffico, che dalla sede centrale monitorano i flussi dei camion, e il cui ruolo risulta fondamentale per ridurre i chilometraggi a vuoto e permettere un conseguente efficientamento energetico.
Una serie di iniziative che rientrano all’interno di una politica di sostenibilità realmente a 360°: non a caso LC3 si è dotata di un vero e proprio codice etico col quale si enunciano i valori aziendali, ma anche i diritti, doveri e responsabilità dell’azienda rispetto ai suoi interlocutori, così come una serie di standard di riferimento che orientano i comportamenti di manager, dipendenti e collaboratori. E i risultati non hanno tardato ad arrivare. Gli investimenti che l’azienda ha realizzato tanto sui veicoli quanto sul capitale umano si sono rivelati vincenti: negli ultimi 5 anni il fatturato è raddoppiato tanto da superare nel 2016 i 40 milioni di euro. Mentre grazie al progetto LNG i dipendenti sono cresciuti del 25% arrivando a 211 unità. E si prevede un ulteriore aumento del 20% entro due anni.
La flotta di LC3 è composta da 172 veicoli di cui 70, più del 40%, sono alimentati a metano liquido (LNG) e raggiungeranno il 50% a fine 2017, superando entro il prossimo anno quota 70% (oltre due terzi del totale). Una riduzione, nel solo 2016, di circa il 10% in termini di emissioni di CO2, pari a quasi 1 milione di kg di biossido di carbonio, che diventeranno 10 milioni nell’arco di due anni grazie all’utilizzo di biometano liquido (cui i truck a LNG sono già predisposti), e in parallelo una diminuzione nell’esalazione di polveri sottili (PM) da 31 milioni di mg a circa 103 milioni in due anni. Per non parlare della riduzione in termini di inquinamento acustico pari a 4 volte, 5 dB(A), rispetto a un veicolo diesel euro 6. I veicoli guidati dagli eco-camionisti (gli Stralis prodotti da Iveco) rispondono ovviamente a standard di sostenibilità, di sicurezza e tecnologia che ne fanno un vero e proprio punto di riferimento a livello internazionale.
Si pensi, per esempio, al livello di silenziosità inferiore di 5 dB rispetto a un normale veicolo Euro 6 (corrispondente a una riduzione della percezione all’orecchio umano pari a 4 volte di meno), o alla dotazione tecnologica 3.0 delle cabine di guida che somigliano sempre più a vere e proprie piccole astronavi, con tanto di bluetooth e cronotachigrafo digitale, un dispositivo che registra i dati relativi all’uso del veicolo e del conducente, tra cui identità di quest’ultimo, tempi di guida e riposo, modalità di guida e velocità tenuta nelle ultime 24 ore di utilizzo del veicolo. Per il corretto utilizzo di questo dispositivo, LC3 fa seguire ai suoi autisti ogni anno dei corsi di aggiornamento che si affiancano ai corsi di guida sicura ed economica. Andare con prudenza, oltre a consentire un risparmio energetico maggiore e un più basso livello di inquinamento, è una garanzia di sicurezza per gli automobilisti.
“Fin dall’inizio l’azienda ha prestato grande attenzione alle problematiche ambientali connesse all’attività dell’autotrasporto, un settore il cui impatto ambientale è ancora oggi altissimo, spiega Mario Ambrogi fondatore di LC3. Si pensi che solo in Italia lo spostamento di merci su gomma è riconosciuto come il massimo responsabile per ciò che concerne le emissioni inquinanti. È evidente quindi come in questi ultimi anni sia cresciuta la consapevolezza di quanto questo settore possa rappresentare un driver decisivo nelle politiche europee di riduzione delle emissioni di gas serra e degli inquinanti atmosferici”.
Fonte: Genitronsviluppo.com