Il futuro della Decrescita Felice. Dal 23 al 25 marzo a Verona si è svolta l’assemblea nazionale del Movimento per la Decrescita Felice (MDF), un fiume in piena di impegno, entusiasmo e felicità!
di Lucia Cuffaro, presidente del Movimento per la Decrescita Felice (MDF)
Tre giorni di assemblea nazionale con soci dei circoli, gruppi e associazioni MdF da tutta Italia, 72 ore di tavoli di lavori, dibattiti, resoconti su quanto fatto finora, momenti a contatto con la natura, eventi culturali, 4.320 minuti impiegati intensamente per immaginare assieme il futuro della decrescita felice.
L’assemblea nazionale del Movimento per la Decrescita Felice è stata un fiume in piena, alimentato da una base di soci entusiasti e pronti a impegnarsi per dare il loro contributo affinché i valori della Decrescita Felice possano radicarsi nel mondo in cui viviamo.
Da 10 anni, da quando Maurizio Pallante nel 2007 ha dato vita a questo Movimento, abbiamo continuato a crescere e a impegnarci per favorire il ben-essere delle persone. Un ben-essere che non può prescindere dal contesto ambientale e sociale in cui viviamo. Per questo temi come la riduzione dell’impatto ambientale, la netta e immediata riduzione degli sprechi di risorse, l’eliminazione di ogni forma di sfruttamento degli esseri viventi e dell’ecosistema, un’equa distribuzione della ricchezza e del denaro, l’implementazione di lavori utili, tecnologie pulite e piccole e medie imprese locali, etiche e solidali, per noi sono da sempre fondamentali. Perciò è importante riuscire a trovare un modo di colloquiare e influenzare virtuosamente tutte le realtà che agiscono sul sistema sociale. Dalla politica all’economia, dalle realtà sociali alle reti per il cambiamento.
Per questa edizione, i lavori di discussione partecipata cui hanno preso parte i soci si sono incentrati sulle possibili azioni politiche (apartitiche) fuori e all’interno delle istituzioni, nonché sul contributo da dare alle strategie economiche nazionali e a quelle internazionali. Un impegno forte emerso dalla sessione di approfondimento elaborata al Gruppo Tematico Economia è stato quello del rapporto fra decrescita e occupazione. Da alcuni mesi infatti alcuni esponenti del DT-Economia si stanno occupando di costruire una visione condivisa in MDF sulle conseguenze quantitative e qualitative che un processo di decrescita comporta sull’occupazione e, soprattutto, su come una diversa concezione del lavoro retribuito incida in un processo di decrescita.
Si è altresì considerata importante una futura collaborazione internazionale più stretta tra tutti i movimenti per la Decrescita, che può partire dalla mappatura ora in corso e dalla riunione di coordinamento delle reti verso la prossima conferenza internazionale a Malmo. In cantiere anche l’idea della creazione di un giornale internazionale da pubblicare in varie lingue gestito da una redazione professionale.
Si è inoltre parlato di modalità di azione extraistiuzionale, cioè di come si possa generare cambiamento agendo direttamente nelle città, nelle strade, nei luoghi pubblici incontrando direttamente le persone. Abbiamo analizzato metodologie diverse come l’azione nonviolenta, la disobbedienza civile, l’azione diretta e la comunicazione guerrilla scoprendo che esistono modalità divertenti e gioiose di avvicinare e coinvolgere coloro che ancora non ci conoscono, per creare relazioni e riflessioni in grado cambiare il mondo.
Erano presenti all’evento organizzato con grande impegno da MDF Verona, i rappresentanti dei circoli territoriali MDF e dei gruppi di lavoro in tutta Italia che operano localmente su base totalmente volontaria con l’intento di avvicinare le persone alle idee e pratiche della decrescita attraverso formazione interna, eventi di sensibilizzazione (seminari, laboratori presentazione libri, eco-feste, convegni, collaborazioni con altre realtà, adesione a campagne di pressione, web…) e diffusione di una nuova consapevolezza attraverso il consumo etico, l’autoproduzione, le nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
Insomma siamo consapevoli che ci sia tanto da fare ma siamo anche convinti che il momento storico che stiamo vivendo sia fertile. Vivere in maniera sostenibile e solidale non è più l’alternativa, bensì la strada maestra che sempre più persone hanno deciso di percorrere.