Attacco a Greta, attacco all’Ambientalismo
di Lucia Cuffaro, pres. Movimento per la Decrescita Felice
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”
Questa celebre dichiarazione di Mahatma Gandhi è più che mai attuale, rispetto a ciò che sta succedendo sui media di tutto il mondo.
Dopo l’iniziale diffidenza, l’entusiasmo successivo, le prime pagine, i servizi su tutti i telegiornali, ora i titoli dei giornali si sono dirottati sugli attacchi e sugli haters di Greta Thunberg, la sedicenne scandinava che ha scosso le coscienze di milioni di persone sulla necessità IMMEDIATA di salvaguardare il Pianeta, per la nostra stessa esistenza.
Troppi giornalisti dall’alto (o dal basso) delle loro scrivanie e sedicenti blogger sono arrivati ad accusarla di intrighi, di sfruttare la notorietà, di incoerenza.
Per citare solo una delle più ignobili dichiarazioni: la nota scrittrice ed ex giornalista (è stata cancellata dall’albo per inadempienza nei versamenti delle quote) Maria Giovanna Maglie alla trasmissione Un Giorno da pecora su Radio Rai1 ha detto che “metterei volentieri la ragazzina sotto la sua auto. Ma non si può dire”.
Peccato che invece l’abbia detto.
Purtroppo non è l’unica. Si sono scomodati tanti a criticare la giovane e i ragazzi di tutto il mondo risvegliati dal suo esempio, con tanto di foto bufala di come sarebbero state le strade dopo una delle manifestazioni Fridays For Future italiane del 15 marzo.
Un attacco a Greta, è un attacco a tutto il movimento ambientalista globale per il Clima. Che ricordo essere non UNA lotta, ma LA lotta.
Per tanti studenti lo sciopero del venerdì della Thunberg sta rappresentando un momento di avvicinamento alle lotte per salvare il clima. Uso la parola “avvicinamento” non a caso, perché a 16 anni è difficile essere perfettamente consapevoli e sapere esattamente cosa fare (così come per ogni essere umano che vive sul Pianeta).
Ciò che conta davvero sono i passi che si compiono lungo questo percorso.
E quello che dobbiamo fare non è attaccare, ma incoraggiare e tendere una mano ai ragazzi, mostrando quali siano le azioni da mettere in campo per impattare poco sulla Terra e migliorarne la salute.
Ci rimangono 10 anni secondo l’ONU, 10 anni per evitare la catastrofe climatica.
Li vogliamo passare a criticare i giovani ambientalisti e vogliamo contribuire alla loro formazione?
Per il Movimento per la Decrescita Felice l’unica via è la seconda: l’educazione e il supporto al movimento globale di #FridaysforFuture. Attraverso incontri, libri, articoli, formazione nelle scuole, …
Perché come ho letto in uno striscione durante la Marcia per il Clima del 23 marzo a Roma “ogni tempesta comincia con una singola goccia” e questa goccia ora ha un nome: Greta.