Un contributo del Gruppo Tematico Economia&Decrescita (*)
Prosegue l’attività di confronto con esperti ed opinion leader che il gruppo tematico Economia e Decrescita di MDF porta avanti da tempo per ampliare e meglio definire i contenuti della Visione O&L.
In questo caso l’interlocutore è il prof. Emanuele Leonardi, sociologo, ricercatore presso l’Università di Parma, che si occupa da molti anni di sociologia del lavoro.
Con queste premesse era prevedibile, come in effetti è accaduto, che il raggio di azione della riflessione si sarebbe allargato dalla “mera” relazione fra lavoro retribuito / occupazione e tutta la sfera di attività umane che creano ricchezza (che nella visione sono tutte comprese nel concetto di Lavoro) a tutta una serie di considerazioni generali e di contesto che saranno utilissime al gruppo tematico per l’attività di ricerca e studio che si sta conducendo.
In questo contesto, come di consueto, ci concentreremo comunque sulle solite tre questioni che abbiamo scelto essere il filo conduttore di questi confronti lasciando comunque la possibilità di ascoltare tutta la riflessione del prof. Leonardi nel video integrale dell’incontro disponibile in fondo all’articolo.
Rispetto alla lettura che la Visione O&L dà del ruolo e dell’importanza che sono attribuiti al Lavoro Retribuito nella società occidentale (con particolare riferimento all’Italia) Leonardi, da attivista “Marxista Critico” (come lui stesso si definisce) che trova molto stimolo nel confronto con il pensiero decrescente e si trova più spesso d’accordo con autori come Kallis, D’Alisa e Demaria (autori tra l’altro del Vocabolario per una nuova Era), che con pensatori marxisti ortodossi, condivide pienamente l’orizzonte ideale complessivo contenuto nella Visione O&L e buona parte dell’analisi e delle prospettive in essa proposte ma evidenzia la necessità di fare una riflessione più profonda sul ruolo del Lavoro Retribuito rispetto al suo contributo al processo produttivo.
La scelta effettuata di tenere assieme nel concetto di Lavoro Retribuito / Occupazione sia il lavoro salariato che quello professionale/indipendente/imprenditoriale, infatti impedisce di evidenziare sufficientemente che nel primo caso le scelte produttive (in termini di metodo e di contenuto) non sono nella disponibilità (eccetto che nei casi, sempre più rari, in cui i lavoratori si sono opposti con fermezza a scelte non condivise delle organizzazioni alle quali hanno “venduto la propria forza lavoro”) del lavoratore. Cosa che non accade per il professionista/artigiano/imprenditore che invece sceglie e governa il processo produttivo.
Ciò detto Leonardi nel condividere pienamente l’idea che questo ruolo e questa importanza vadano ridimensionate evidenzia un rischio connesso con l’espansione del lavoro non retribuito cioè di tutte quelle attività svolte gratuitamente e che producono ricchezza. Quello di mettere assieme attività gratuite come il lavoro di cura per i propri cari o a servizio della comunità con attività che si possono definire “lavoro retribuito con retribuzione pari a ZERO”. Con questo Emanuele si riferisce in particolare a tutto quel lavoro svolto da ciascuno di noi più o meno consapevolmente con i nostri CLICK nelle piattaforme web.
Per chiarire il concetto su ciò su cui Leonardi sollecita una riflessione profonda è la differenza che c’è fra lo scrivere un nuovo lemma per wikipedia e la recensione di un libro su una piattaforma per la vendita on-line. Nel primo caso stiamo creando ricchezza che viene messa a disposizione di tutti senza un “guadagno” per la fondazione Wikipedia che manutiene la relativa piattaforma. Nel secondo facciamo crescere il valore e le potenzialità di vendita da parte della piattaforma.
Un altro esempio può essere quello della differenza fra il rispondere ad un questionario dell’ISTAT sulle scelte di acquisto piuttosto che ad un sondaggio analogo realizzato da un’azienda privata. In entrambi i casi dedichiamo a questa attività del tempo e creiamo ricchezza, stiamo cioè lavorando nel senso ampio proposto dalla visione O&L, ma mentre nel primo caso la ricchezza prodotta ritorna integralmente alla collettività, nel secondo questa si trasforma in “vantaggio competitivo” per l’azienda e quindi in ricchezza privata e profitto per questa, come avviene quando siamo dipendenti di quell’azienda. Nel primo caso facciamo un lavoro non retribuito a vantaggio della società, nel secondo un lavoro retribuito con retribuzione ZERO!
Infine come suggerimenti e stimoli sugli elementi della Matrice Temi-Ambiti cogliamo in particolare del confronto con Emanuele Leonardi, la sollecitazione a lavorare sui processi formativi ma soprattutto sul ruolo della comunità nella costruzione di una coscienza collettiva che è probabilmente la leva più utile per accelerare un processo di cambiamento che è oramai indispensabile per evitare, se ci riusciamo, il tracollo ecologico. Coscienza che probabilmente è già sopitamente diffusa nei singoli ma che non riesce ad emergere razionalmente e soprattutto collettivamente. La sua impressione infatti è che sia più probabile avere successo nel diffondersi di idee e anche pratiche che vadano nella direzione della decrescita, ed in particolare della modifica del ruolo del lavoro nell’immaginario collettivo, fino alla modifica attraverso ciò dei processi di produzione e di consumo, lavorando nei territori e con le persone nella loro vita di ogni giorno che non cercando di portare “dalla nostra parte” le stesse persone quando svolgono il proprio ruolo istituzionale/professionale di sindacalista o di imprenditore o di politico. E un suggerimento di questo tipo, da parte di un sociologo del lavoro ci pare particolarmente utile. Grazie Emanuele!
(*) Gruppo Tematico Economia & Decrescita MDF
Il Gruppo Tematico è nato nel giugno 2015 allo scopo di affrontare il rapporto tra Decrescita ed Economia in modo sistematico, sia a livello microeconomico (proposte economiche in ambiti specifici) che a livello macroeconomico (definizione dei parametri che possono caratterizzare uno scenario economico con un impatto ecologico sostenibile).
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