Di Michel Cardito, copresidente di MDF
Ci sono dei momenti nella storia di un movimento, di un percorso collettivo, in cui convergono talmente tante coincidenze simboliche che si ha la netta sensazione di star entrando rapidamente in una nuova fase.
L’Assemblea 2021 è, per molti aspetti, uno di questi momenti.
Quest’anno il Movimento raggiunge i suoi 15 anni di età dalla fondazione, una ricorrenza importante, che dà il peso della nostra storia.
Inoltre, è la prima assemblea in cui Mdf si presenta con la sua struttura definiva di un’unica comunità di soci e socie, che si raccoglie e si organizza in una grande varietà di Circoli ed esperienze locali di trasformazione. È l’assemblea che segna un passo verso un percorso di crescita e di maturazione, verso un maggior protagonismo di tutte e tutti all’interno di un’organizzazione sempre più ampia e complessa. Allo stesso tempo avviene in clima di sempre maggior interesse culturale ai temi della decrescita e di un crescente riconoscimento del Movimento come un interlocutore necessario per poter attuare il cambiamento.
Infine, è l’assemblea che, speriamo, possa segnare la fine di un periodo difficile, contraddittorio e mutilante per la vita sociale e l’attivismo e quindi che possa dare inizio ad una stagione di rinnovamento e rigenerazione.
Quello che appare evidente è come lo spazio sociale si stia rendendo sempre più permeabile alle idee e le modalità che appartengono alla decrescita e ai mondi affini; le contraddizioni e lo scricchiolio del sistema della crescita, nella sua forma del capitalismo globalizzato e industriale, stanno arrivando al punto di rottura.
Il nostro compito come attiviste e attivisti, esseri umani che vivono in questo momento storico un percorso di cambiamento in relazione con altri esseri umani, è quello di proseguire nel nostro cammino di costruzione e sperimentazione collettiva di un’alternativa.
Diventare punto di riferimento per chiunque condivida con noi l’urgenza, la necessità e il piacere di una radicale trasformazione del nostro vivere inseme su questo pianeta. Per farlo dobbiamo elaborare e sperimentare insieme, sfruttando la ricchezza della nostra eterogeneità, pratiche collettive sostenibili ecologicamente e socialmente, definendo con chiarezza la nostra identità, i nostri obiettivi e diventando precursori e interlocutori per nuove politiche territoriali, nazionali e globali.
Che questa assemblea possa essere l’inizio di questo percorso.
A presto