“Sì, la decrescita è una bella idea, ma è solo fantascienza”.
Quante volte e da quante persone i decrescenti se lo sono sentito dire. Bene.
È saltata fuori un’antologia di racconti dove la fantascienza è decrescita. A ben pensarci doveva capitare, dato che la fantascienza, sull’onda della fine delle “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria, echeggiando gli stimoli di un mondo in decadenza, da anni si occupa più di “sociale” e di distopie piuttosto che di alieni.
TERRA PROMESSA – 10 racconti di fanta-decrescita
(2011) AA.VV. – ed.Tabula Fati.
Offre varie e godibilissime prospettive sul tema dell’attuazione della decrescita in un prossimo futuro. A seconda degli autori e del loro racconto gli approcci sono differenti e potremmo catalogarli in “pro, contro, neutro”.
Ma non è questo il punto. L’interessante è che ogni racconto, a suo modo, offre uno spunto di riflessione teorica sulla applicazione concreta di quella che, sul piano reale, al momento è una scelta individuale o di microgruppi ma non una attuazione economico politica di largo respiro.
Gli scrittori non ci fanno mancare nulla: dallo scontro tra decrescita e sviluppo sostenibile fino all’interrogativo su quanto velocemente e quantitativamente le idee decrescenti possono essere realizzate senza creare contraccolpi sociali all’interno di una società “nuova” come quella che auspichiamo.
Il consiglio è di leggere questo libro anche come suggerimento sulle strade creative per raccontare la DF , strade che, lavorando sul piano emotivo, hanno la potenzialità di comunicare meglio il concetto e, di conseguenza, allargare il numero di coloro che potrebbero avvicinarsi alla tematica o anche solo (e va già bene) di coloro che, pur indifferenti o critici, vogliono capire meglio.