I pellet in legno importati dagli Stati Uniti non sono affatto scarti, come sostengono le compagnie elettriche britanniche: si tratta di interi alberi abbattuti e macinati per essere esportati come biomasse. È quanto denuncia l’associazione ambientalista statunitense, Dogwood Alliance, nel rapporto “The Use of Whole Trees in Wood Pellet Manufacturing”. Secondo la Wood Resources International, la fascia meridionale degli Stati Uniti è recentemente divenuta il primo esportatore di pellet verso l’Europa. I pellet vengono presentati come una risorsa sostenibile, proveniente dagli scarti di segheria, e in quanto tale fortemente sostenuta da sussidi pubblici. Ma non è così.
“Mentre continuano ad essere pubblicati studi scientifici sulle emissioni causate dalle biomasse, il cui ammontare è paragonabile a quelle dei combustibili fossili, questo studio sottolinea la necessità di nuove politiche – ha commentato Scot Quaranda di Dogwood Alliance – Le compagnie elettriche britanniche, dalla Drax, alla RWE alla E.On, stanno convertendo le grandi e inefficienti centrali a carbone in centrali a biomasse, ma in questo modo non fanno che accelerare il cambiamento climatico, e allo stesso tempo incentivare il taglio industriale e distruttivo di una delle foreste temperate più preziose del mondo.
Il rapporto, frutto di investigazioni e ricerche nel settore forestale americano, prova l’utilizzo di interi alberi da parte di produttori di pellet come la Georgia Biomass (impresa controllata direttamente dalla RWE) e la Enviva, fornitore della Drax, così come la E.On, la Enova, la Green Circle e la General Biofuels.
Lo studio non fa che rafforzare il precedente rapporto pubblicato da RSPB, Greenpeace, e Friends of the Earth: “Dirtier than Coal?” (più sporco del carbone?) che dimostra come bruciare legno abbattuto per questo scopo ha impatti anche peggiori dell’utilizzo del carbone fossile.
Le associazioni ambientaliste hanno chiesto al governo britannico di tagliare gli incentivi alle centrali a biomasse, per dirigerli verso tecnologie realmente utili al clima. Secondo il rapporto, con la conversione delle centrali britanniche a biomasse alimentate con alberi abbattuti allo scopo, farebbe aumentare le emissioni globali almeno del 49% nel giro dei prossimi 40 anni. “C’è una gran confusione in Gran Bretagna e in Europa sull’origine dei pellet di legno importati e bruciati nelle centrali europee”, ha aggiunto Quaranda, augurandosi che il rapporto recentemente pubblicato aiuti a chiarire la realtà dei fatti.
Fonte: salvaleforeste.it