di Fabio Cremascoli
Lo scorso 8 febbraio 2014 a Milano si è tenuto il primo “consiglio cittadino per gli orti urbani”, una iniziativa pilota promossa dal circolo di Milano del Movimento per la decrescita felice ispirata all’attività di Farming The City, progetto olandese che propone l’istituzione di “food policy councils”, arene di dibattito pubblico – attualmente attive in America e nel Nord Europa- in cui si prendono delle decisioni in materia di politiche del cibo sul modello della democrazia deliberativa.
Rispetto all’ipotesi di sperimentare un “consiglio del cibo” per discutere di cibo di nelle sue varie declinazioni – oggetto che abbiamo ritenuto complesso per essere organizzato con il tempo a disposizione e su cui però si potrebbe lavorare bene in futuro anche con le pubbliche ammnistrazioni-, ci siamo concentrati su ciò che più simbolicamente può rappresentare un rapporto virtuoso diretto tra le persone e la terra e che può garantire concretamente parte dell’autosufficienza alimentare di una comunità locale in un’ottica di decrescita/transizione urbana: la cura di un orto.
Abbiamo quindi scelto di sperimentare il funzionamento di un organo consultivo in tema di orti urbani tramite la realizzazione di un evento pubblico di partecipazione attiva.
Il Consiglio per gli orti è il primo esito di un percorso che nasce circa un anno fa, quando il circolo per la decrescita felice di Milano si è cimentato nella progettazione di un bando comunale denominato “ColtivaMI”, con cui la civica amministrazione si proponeva di assegnare ad associazioni senza fini di lucro alcuni terreni agricoli di sua proprietà localizzati ai margini urbani o in ambiti interclusi dell’edificato, per la realizzazione di orti collettivi.
Ad oggi il bando per l’assegnazione del terreno di nostro interesse non è stato ancora emanato per alcune potenziali criticità legate allo stato di salute del suolo, ma il processo che abbiamo avviato ci ha fatto conoscere moltissime realtà ed esperienze di orticoltura urbana che abbiamo pensato di mettere attorno ad un tavolo, al fine di trovare le giuste sinergie e per supportare il Comune nel superamento dei nodi che possono ostacolare la piena diffusione delle pratiche di coltivazione della terra in ambito urbano.
Pensiamo infatti che gli orti urbani possano rappresentare – come si dice in Francia, spesso con riferimento ai Jardins partagés – vere e proprie “zone di utopie concrete”, luoghi da cui possa veramente “rinascere la città” attraverso una azione diretta dei cittadini.
La metodologia: grande importanza dei social media
Per organizzare l’evento, denominato “orto febbraio” (dalla data dell’iniziativa), abbiamo operato su due piani, quello virtuale e quello delle relazioni fisiche, cercando di dimostrare come le due attività oggi non possono essere disgiunte e che se si sta costruendo una rete di relazioni reali sul territorio, l’attività su web non può che ampliarne la quantità e la qualità delle “connessioni”.
Anzitutto abbiamo ripristinato il blog del progetto “Sinergie per L’Orto” che è stato utilizzato per spiegare il percorso progettuale intrapreso e per le comunicazioni di servizio all’iniziativa. In seguito abbiamo raccolto le presentazioni delle iniziative e dei progetti delle organizzazioni che avrebbero partecipato al Consiglio, per promuoverle anticipatamente in rete fino al giorno dell’evento. Così facendo durante i lavori i presenti si sono potuti concentrare sull’espressione di contributi attivi e non sul racconto della propria esperienza, se non per dare coerenza al proprio intervento.
Gran parte dell’attività di comunicazione è passata per i social media dove abbiamo operato tramite diversi profili e pagine facebook connesse al progetto e con collaborazione esperta di Ciboprossimo, soggetto non profit che si propone di valorizzare le esperienze di filiera corta e il cibo locale per realizzare un vero “alternative food market”. Questa collaborazione ci ha permesso di raggiungere circa 30.000 contatti e di rimanere connessi con le principali realtà milanesi e non che si occupano di temi legati al mondo degli orti, della cura del territorio, della transizione verso un diverso modello socio-economico, operando come “attivatori di comunità”.
E’ importante sottolineare come il blog Sinergie per l’Orto sia diventato in poco tempo uno dei più aggiornati “storify” o database sulle esperienze di orticoltura e cura del verde urbano e un servizio di informazione gratuita offerto alla comunità milanese.
Il Consiglio si è poi svolto con precise “regole di partecipazione” e secondo questi step: i) fase di apertura in cui Francesca Miazzo referente di Fondazione Cities di Amsterdam ha presentato il progetto Farming The City; ii) fase “istruttoria”, con la presentazione di argomenti di dibattito e relativa discussione e iii) fase finale di sintesi e chiusura dei lavori.
Gli argomenti delle relazioni sono stati: Orti per il cibo, con focus sulla resilienza alimentare locale, relazione a cura di Ellen Bermann di Transition Italia, che ci ha anche dato una mano nella facilitazione creativa dell’evento; Orti per il lavoro, con focus sull’agricoltura sociale con relazione a cura di Valentina Mutti di ACLI Ambiente Anni Verdi; Orti per la cultura e la biodiversità con relazione a cura di Piero Rimoldi, Vice direttore del Museo dell’Abbazia di Morimondo.
La struttura dell’iniziativa e la chiamata a partecipare è riportata in questo post.
Alcuni output
Alla fine del consiglio abbiamo raccolto diverse istanze, alcune delle quali hanno ampliato la sfera del ragionamento oltre il tema degli orti e che riporto qui di seguito come appunti di un brainstorming:
- Priorità analisi dei terreni per i progetti di orticoltura (es. progetto ColtivaMI).
- Reperimento di fondi per la verifica sulla qualità del suolo e per l’eventuale bonifica.
- Modifica dell’immaginario sugli orti: questi diventino incubatori di biodiversità, di scambio di competenze, permettano di aprire gli spazi istituzionali al pubblico (es. esperienza dell’orto al Politecnico).
- Gli orti possono diventare un’occasione per i cittadini e le cittadine di dialogare efficacemente con l’amministrazione pubblica ed incidere su di essa anche politicamente, con un‘effettiva partecipazione.
- Per ricreare un sano tessuto sociale intorno agli orti, per rigenerare le dinamiche positive tra i cittadini, sono utilissimi i tecnici competenti in materia di socialità reale.
- Il rinnovamento del rapporto tra città e campagna genera il progetto realizzabile per il futuro dell’intero pianeta: l’orto potrebbe essere il laboratorio, la transizione, tra questi ambienti apparentemente distanti.
- Milano, ma ciò può essere applicato ad ogni città italiana, potrebbe essere il luogo eletto dell’espressione creativa e germinativa per la coltivazione degli orti e dei giardini condivisi, dove scambiare competenze e saperi.
- Mancanza di normative sulle costruzioni o ristrutturazioni che vincolino al risparmio del suolo, alla creazione di tetti verdi, alla restituzione all’agricoltura delle aree non edificate o dismesse.
- Ridare all’agricoltura il posto primario che ha realmente nell’economia, non pensarla residuale dopo le strade, i capannoni o le grandi infrastrutture.
Alcuni feedback
L’iniziativa si è conclusa con due interventi.
Maurizio Pallante, presidente del MDF, di cui il giorno stesso dell’evento abbiamo pubblicato uno stralcio di un suo breve saggio intitolato “Un orto, una comunità e una fede”, contenuto nel libro “I Monasteri del Terzo Millennio”, manoscritto che ispira il pensiero del Movimento per la decrescita felice sui temi specifici trattati nel “Consiglio”, ha tenuto una relazione di sintesi dei lavori. Ha inoltre apprezzato molto l’iniziativa, per il suo taglio operativo e per essere riuscita a mettere insieme diversi livelli di soggetti (esperienze locali, sovralocali, istituzioni, esperienze estere) che si sono potuti confrontare in un’unica sede. In conclusione dell’intervento ha dichiarato che un momento come quello trascorso dovrebbe essere organizzato nelle principali città italiane e che i Consigli cittadini degli orti dovrebbero configurarsi come un “soggetti attivi” per un confronto stabile con le amministrazioni locali sui temi del cambiamento in un’ottica di decrescita felice.
Chiara Bisconti, assessore con delega al verde urbano del Comune di Milano, ha chiuso i lavori presentando le principali politiche ed azioni dell’amministrazione civica in tema di verde urbano e qualità della vita ed ha stimolato i presenti a mantenere attivo il “Consiglio cittadino per gli orti”.
Rispetto alle istanze presentate si è fatta carico di approfondire una delle questioni più sentite che è quella della verifica dello stato di salute dei suoli, nodo, che se sciolto ci potrebbe permettere di riavviare il nostro progetto di Orto comunitario e fare “ripartire” ColtivaMi nelle zone in cui i terreni sono già stati assegnati ed emanare il bando di assegnazione in altre zone.
Alla luce di questa esperienza mi sento di poter affermare che il “prototipo di consiglio cittadino per gli orti” realizzato l’8 febbraio a Milano ha senz’altro contribuito ad avviare una nuova modalità di interazione e di lavoro tra soggetti interessati ad uno stesso argomento, incentrata sulla collaborazione e non sulla competizione e con uno spirito propositivo nei confronti della pubblica amministrazione, modalità che è nelle corde del Movimento per la Decrescita Felice.
Un successivo confronto tramite email con uno dei soggetti partecipanti al Consiglio ci faceva riflettere che “si può parlare di cittadinanza attiva senza necessariamente cominciare l’elenco dei problemi e delle criticità ma proponendo soluzioni e condividendo conoscenze”, lavorando “con” e non “contro”, per raggiungere un obiettivo comune.
Considerazioni e link
Ho scritto questo breve post su suggerimento di Maurizio Pallante per stimolare i circoli e le associazioni del Movimento per la Decrescita Felice, ma anche chiunque volesse farlo, a riproporre nelle proprie città questa bella esperienza, avviando dei “Consigli cittadini per gli orti/per la terra” e per organizzare una riflessione sul tema del cibo in virtù delle molteplici connessioni che questo argomento ha su numerosi aspetti della vita delle persone, in particolare nelle aree urbane e metropolitane.
La cosa più importante è che con questa attività MDF si deve porre in relazione non solo con le associazioni della società civile, ma con gli enti di governo del luogo in cui si vive, perché si tratta di implementare percorsi condivisi e concertati che possano fornire supporto e orientamento alla definizione di politiche urbane integrate che meglio possono operare un vero cambiamento in sintonia con principi che promuoviamo.
Altra questione importante è che con i Consigli cittadini per gli orti tutti i soggetti che partecipano devono diventare a loro modo “protagonisti”. Questi ambiti di confronto dovrebbero essere organizzati da organizzazioni capofila che cambiano di volta in volta, perché sono strumenti che promuovono il bene comune e la collaborazione e non devono essere ambiti di autoaffermazione/autocelebrazione.
E’ proprio in tal senso che cercheremo di operare a Milano, dando una mano all’organizzazione che si farà carico di organizzare il proseguimento di questa esperienza mettendoci in rete con i soggetti che ci hanno avanzato proposte di collaborazione sui temi ampi della “cura del territorio”, della “custodia dei semi” e della “transizione agroalimentare”.
Per capire meglio l’atmosfera che si è instaurata nel “Consiglio” di #Ortofebbraio, vi suggerisco di leggere questo bellissimo articolo di Teodoro Margarita di Civiltà Contadina, Orto febbraio: …ovvero “La favola bella di una carota, di un finocchio e di una bietola da coste”.
Una riflessione ampia su ciò che forse abbiamo contribuito a “scatenare” a Milano, qualche bella foto e un link con l’esperienza di Roma sugli orti urbani che ci ha segnalato Dario Tamburrano di Transition Italia, la potete invece leggere sul blog di Ciboporssimo QUI
… E in tutto ciò non dimenticatevi di dare una occhiata alle esperienze che abbiamo riportato anche dopo l’evento sul blog di Sinergie Per L’Orto
Buon cammino a tutti e buona estate.