Lo chef-contadino che si prende cura del territorio

da | 12 Nov 2014

Consigliamo la lettura di questo articolo che seugue e soprattutto di vedere questo video realizzato sempre dalla giornalista de LaStampa, Flavia Amabile. Per il video cliccare QUI

Chi ha il dovere di curare il territorio? Lo Stato o i privati? O entrambi? In questi giorni di alluvioni, morti, rimpalli di competenze, chi coltiva la terra non si tira indietro, ma è giusto che la tutela dell’Italia debba essere tutta sulle spalle di pochi eroi che ogni giorno si occupano del loro terreno salvando ettari ed ettari di paesaggio nell’indifferenza generale? Uno di questi eroi si chiama Antonio Cioffi, vive a Ravello, in Costiera Amalfitana. I suoi nonni acquistarono molti anni fa il terreno ai piedi di Villa Cimbrone, uno dei parchi più belli d’Italia. Quando decine di migliaia di turisti ogni anno si affacciano dalla sua Terrazza dell’Infinito, una terrazza entrata nel mito del mondo intero, il panorama che si vede è molto bello ma sempre più spoglio, tranne poche macchie di limoneti. I più vicini a villa Cimbrone sono proprio i limoneti di Antonio, che lavoro come chef in uno degli grandi alberghi di Ravello ma dedica tutto il suo tempo libero al limoneto.

Tutt’intorno a lui molti terreni sono stati abbandonati, i giovani che hanno ereditato i giardini di nonni e genitori non se la sono sentita di occuparsene: coltivare gli sfusati, i limoni della Costiera, è una delle attività contadine più dure e meno redditizie.

Antonio ha 39 anni, e si sente molto solo in questa sua battaglia. Nei periodi in cui il terreno richiede più cura si alza alle cinque e mezza, lavora fino alle otto, si fa una doccia e va al lavoro in albergo. Nell’unico giorno di ferie è lì, nel giardino, 43 are di terra, più di 300 alberi di cui occuparsi. Finché ci saranno persone come lui chi si affaccerà dalla Terrazza dell’Infinito vedrà ancora un panorama con le tipiche coltivazioni a terrazze della Costiera. Ma si contano sulle dita di una mano quelli che hanno meno di quarant’anni a credere ancora nei limoni, Antonio sa che la sua rischia di essere una battaglia persa senza l’aiuto dello Stato: “Siamo da soli a combattere contro tutto. Se si va avanti così, se i politici non iniziano a credere nella terra, che cosa offriremo ai turisti? Ci si affaccerà dalla Terrazza dell’Infinito e si vedranno terre incolte. E’ questo che vogliamo? Oppure vogliamo che frani tutto come capitò a pochi chilometri da qui quattro anni fa, quando morì una ragazza di nemmeno trent’anni?”

Video e testi di Flavia Amabile

Fonte: LaStampa.it