Consumo

da | 24 Mag 2011

Ieri sera ero a Pavia, invitato da un’associazione studentesca (UDU) per parlare di consumo. Ringrazio i ragazzi che hanno voluto affrontare questo tema, oggi, sempre più contemporaneo. Gli studenti, egregiamente, hanno voluto introdurre il tema riproducendo parte di un’inchiesta, Buon appetito, di Michele Buono e Piero Riccardi andata in onda su Report. In maniera corretta quell’inchiesta cercava di far luce sugli impatti ambientali causati da un modello industriale-agricolo che soddisfa, prioritariamente, la logica obsoleta della crescita e non della qualità del cibo.

Grazie a quella introduzione ho potuto aggiungere al tema in oggetto un aspetto poco dibattuto, forse radice del consumismo: l’indottrinamento psicologico della pubblicità, delle SpA e delle università. E’ cosa certa che le SpA governino il mondo e che le stesse arruolino psicologici per manipolare l’opinione pubblica con un solo obiettivo: massimizzare i profitti e nulla più. Parafrasando un libro di Buono e Riccardi edito proprio da Edizioni per la Decrescita Felice noi viviamo in un “mondo alla rovescia” dove il superfluo costa meno del necessario. Il Movimento per la Decrescita Felice (MDF) tenta di riappropriarsi dei diritti umani e inizia un percorso per vivere da esseri umani, partendo proprio dal necessario e i Circoli Territoriali sono piccole comunità dove i cittadini fanno autoproduzioni di cibo, sviluppano la resilienza ed incidono nella realtà locale grazie, anche, ai comportamenti virtuosi.

Se riusciamo ad avere un visone di insieme, economica, politica e sociale ci rendiamo conto che la maggioranza delle persone è schiava di un sistema e solo partendo dal basso cooperando fra cittadini liberi potremmo ricostruire comunità sostenibili perché consapevoli di chi siamo e dove stiamo. Nel mondo numerose comunità stanno già operando questo cambiamento culturale con ottimi risultati: nutrirsi di cibo di qualità, avere relazioni personali di qualità, eliminazione degli sprechi energetici, maggior tempo libero per se stessi e gli altri, prevenzioni primaria delle malattie e quindi un’elevata qualità della vita.