Mdf Milano: quel bel dì in Lomellina a conversare di decrescita

da | 21 Nov 2012

Domenica 18 novembre la decrescita felice è sbarcata a Remondò, una piccola frazione di Gambolò, in provincia di Pavia. All’incontro hanno partecipato tante amiche e amici interessati ai nostri temi  e ai suoi aspetti più “pratici”,  in un clima conviviale e festoso. Speriamo che si possa instaurare un nuovo rapporto di collaborazione con loro, perché il terreno della decrescita da quelle parti è molto fertile! .. Qui si seguito un piccolo racconto di Adriano Arlenghi, colui che ha organizzato (e che – non ditelo troppo in giro – per nulla al mondo si perderebbe una iniziativa sui temi della decrescita). [f.c.]

Il luogo scelto per parlare di decrescita  era un vecchio casolare rimesso a nuovo dall’amico Stefano in uno dei tanti piccoli paesi di questa terra di acqua, riso e inceneritori che e’ la Lomellina . Un sole pallido in quel pomeriggio ci guardava con tristezza  in confronto al fuoco caldo e vivo del  braciere dove scoppiettavano le castagne  in compagnia del vin brulé.

Cavalli ed asinelli nel recinto alle spalle, tavolacci di legno nella sala dell’incontro con la loro solidità e con il loro stupore. Attorno  una atmosfera di attesa. Fabio Cremascoli, il relatore stava arrivando da Milano: molti già lo conoscevano da quando abitava in un lillipuziano paesino di questa terra e si ingegnava e impegnava con Legambiente per contrastare  le scelte sbagliate di un territorio  ricco di ecosistemi naturali e di tradizioni antiche. E per buttare giù pezzi letterari per la testata giornalistica locale.

Ci piaceva come associazione “In direzione ostinata e contraria “che aveva organizzato l’evento  raccontare  alla periferia  del mondo, giacché  qui ci diciamo spesso che gli accadimenti arrivano spesso e volentieri dieci anni dopo,  questa nuova narrazione di un futuro diverso da quello triste e infelice che ci stava davanti. La decrescita. felice appunto, la guerra  al PIL, il senso del limite, il concetto di sobrietà, il racconto dello yogurt prodotto in casa, il sovra-consumo, i danni del liberismo.

Cosi è stato, micro e macro si sono alternati  tra video, poesie, racconti, sintesi , per terminare e non poteva essere altrimenti  con la dimostrazione pratica che  sono più importanti i beni, relazionali ad esempio, che  le merci. L’abbiamo fatto con una festa  a cui ha partecipato  anche la “Latouche rock band” . E con le castagne  ormai cotte che competevano vincendo la gara con lo yogurt industriale come nel testo di Pallante che avevamo  letto poco prima.
E  a dimostrazione che di meno merci ce ne era bisogno  una invitata ha pure perso il telefonino e non lo ha mai più  ritrovato. La vendetta di Latouche : così abbiamo battezzato poi questo strano e misterioso fatto. Grazie Fabio.

(grazie a voi per la splendida giornata! Fabio Cremascoli)

Fonte: Mdf Milano