Il Loched Martin F-35 Lightning II comunemente chiamato caccia F35 è appunto un aereo militare da caccia, multiplo di 5° generazione utilizzabile per ruoli di supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di superiorità aerea.E’ un aereo costruito per fare la guerra. Il costo preventivato ad oggi, per la sola produzione, è di 92,3 milioni di dollari. A pagina 144 del documento programmatico pluriennale per la Difesa presentato dall’attuale governo a maggio di quest’anno (2015) si legge a proposito del programma F35: “Oneri complessivi stimati per circa 10 miliardi: completamento previsto 2027” (Marcon Maurizio).
In piena estate, con il caldo che ci opprime, martedì 8 luglio 2015 il governo in carica ha ordinato altri 4 aerei F35 al costo di 150 milioni di dollari a velivolo. Salgono a 14 i caccia acquistati ad oggi dall’Italia (Il fatto quotidiano 08/07/2015). In un periodo di forte crisi economica, finanziaria, sociale, ambientale, culturale e politica, mentre si cercano risorse tagliando i servizi sociali e vendendo ai privati i beni comuni, il governo Renzi prosegue, nel silenzio totale, nel programma di acquisto dei 90 caccia F35.
Il movimento per la decrescita felice è contrario a questo programma. Proponiamo, in alternativa, di investire questi soldi in “lavori utili”, in attività capaci di ridurre gli sprechi e dunque in grado di creare nuovo finanziamento senza aumentare il debito pubblico. Soldi “boomerang”, come abbiamo illustrato nella conferenza sul lavoro utile che il movimento a tenuto a Roma il 21 maggio 2015, i quali possono essere meglio spesi nel settore dell’efficienza energetica, dell’agricoltura biologica, della promozione della salute così come nella manutenzione del territorio. In relazione a quest’ultima, come ben illustratonel1° rapporto ANCE-CRESME del 2012,si valuta, per esempio, che la mancata prevenzione del rischio idrogeologico causi un buco di 3,5 miliardi l’anno e che alla fine avremmo bisogno di 40 miliardi di euro per evitare di sborsare 120 miliardi a disastro compiuto.
In un periodo in cui la disoccupazione giovanile è al 40%, le diseguaglianze continuano ad aumentare e la crisi ecologica si aggrava, riteniamo che la priorità siaagire utilizzando le poche risorse a disposizione cercando di risolvere alla base queste problematiche, piuttosto che adoperarsi per fare la guerra.
Il Movimento per la Decrescita Felice